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LO STRANO CASO DELLA FAMIGLIA SODDER. -Prima Parte.

Creato il 16 novembre 2015 da Nickparisi
LO STRANO CASO DELLA FAMIGLIA SODDER. -Prima Parte."Noi ci sediamo in cerchio e supponiamo, ma il Segreto si siede in mezzo e sa."
Robert Lee Frost
"Non ci sono misteri… C’è soltanto l’insufficienza di dati o della mente."
Paul Valéry
Il Tempo.
Non lo vediamo, non riusciamo ad accorgerci della sua presenza eppure ne siamo totalmente immersi. Se c'è un elemento che permea in maniera esclusiva le nostre vite quello è proprio il Tempo.
Vi siete mai soffermati a rifletterci sopra?
Non siamo più gli uomini e le donne che eravamo appena ieri e già domani saremo delle persone diverse da ciò che siamo oggi.
Il Tempo è cambiamento, il Tempo è trasformazione e, se siamo fortunati, diventa anche evoluzione.
Eppure non lo controlliamo, probabilmente non ci riusciremo mai, giusto il tempo di scrivere queste poche righe ed ecco che è passato altro Tempo.
Abbiamo paura di invecchiare, abbiamo paura dello scorrere dei momenti e che quello che perderemo non tornerà mai più.
Perché tutto questo?
Perché in definitiva è proprio il senso della perdita ciò che temiamo maggiormente.
E, in alcuni casi, lo scorrere dei giorni invece di agire come medico per far dimenticare le vecchie ferite, si limita ad aggiungere polvere su polvere sopra i vecchi ricordi.
Così, alcune vicende finiscono per essere dimenticate.
Quasi come se non fossero mai nemmeno accadute.

- NOTTE DI NATALE.
Nel dicembre del 1945, il mondo si sta faticosamente riprendendo dalle cicatrici della Seconda Guerra Mondiale. E' ancora troppo presto per festeggiare: un po ovunque in Europa e nel Pacifico rimangono segni fisici e morali del conflitto appena cessato.
Ma nel Natale del 1945 gli americani hanno voglia di riprendere nelle loro mani le redini della vita, certo ogni famiglia ha  avuto almeno un membro arruolato nell'esercito, in molti hanno subito gravi lutti.
Ma il territorio americano è rimasto virtualmente intoccato dai combattimenti, a molti sembra quindi, di assistere quasi ad un ritorno alla vita.
Così avviene, ad esempio, a Fayetteville nel West Virginia.

LO STRANO CASO DELLA FAMIGLIA SODDER. -Prima Parte.

Betty Sodder


Fayetteville è un borgo minerario come se ne possono trovare tanti in questo spicchio degli Stati Uniti; le miniere di carbone infatti non sono mai state chiuse nemmeno per un giorno.
Cosicchè  intere famiglie hanno potuto continuare a sopravvivere durante gli anni difficili della Guerra.
E tra queste famiglie vi sono anche i  Sodder.

- STORIA DI UNA FAMIGLIA.
Apparentemente i Sodder non sono poi così dissimili dalle centinaia degli altri nuclei famigliari di Fayetteville: come la maggior parte degli altri uomini anche il capofamiglia George lavora come trasportatore presso la locale miniera di carbone, come la maggior parte delle altre donne anche sua moglie Jennie si dedica alla cura dei congiunti e della casa.

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Jennie Sodder


Quello che differenzia i Sodder dalla maggior parte delle altre famiglie è l'alto numero  di figli.
Jennie e George hanno infatti dieci figli, tutti di un età compresa tra i tre e i ventitre anni: c'è Joe il maggiore arruolatisi nell'esercito e ancora lontano da casa; ci sono John e George Jr, rispettivamente  di 23 e 16 anni, minatori come il padre e c'è la diciassettenne Marian che lavora come commessa.
Però ci sono anche i piccoli Maurice (14 anni); Martha (12 anni); Louis, che di anni ne ha quasi 10; le sorelline Jennie e Betty di 8 e 5 anni e per finire la piccola Sylvia che conta appena tre primavere.
Perfettamente integrati all'interno della loro comunità i Sodder non hanno mai avuto alcun tipo di problema.
Almeno fino a quella notte di vigilia del 1945.

-UN GIORNO NORMALE.
Sembra una giornata di festa come tante altre vissute in precedenza, a parte Joe Sodder, che non è riuscito ad ottenere nessun giorno di licenza, i congiunti sono tutti riuniti a festeggiare la ricorrenza; i genitori ed i fratelli più grandi hanno riempito di regali i membri più giovani di questo inconsueto clan.
Anche le modalità di festeggiamento non sembrano poi così dissimili rispetto a quelle vissute in passato: riempiti di giocattoli i bambini vorrebbero restare svegli ancora a lungo mentre i genitori non desiderano altro che andare a dormire il prima possibile.


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Louis Sodder.


Come sempre sarà la matriarca Jennie a trovare la quadratura del cerchio: i più piccoli potranno rimanere a giocare se poi dopo saranno loro a pulire il tutto e a spegnere tutte le luci.
Tutto continua a procedere in maniera normale e dopo poco tutti i congiunti si apprestano ad andare a dormire.
Sarà l'ultimo residuo di normalità, perché da questo istante in poi tutto cambia.
Perché come nelle peggiori storie del Terrore a mezzanotte precisa  avviene qualcosa...
Questo è il momento in cui l'imprevisto e l'imponderabile entra con forza nella vita dei Sodder.
-UNA VOCE POCO FA....

Jennie si è appena assopita quando qualcosa sembra scuoterla pesantemente dal suo torpore, all'interno dell'abitazione il telefono squilla più e più volte con violenza.
Quando la donna riesce a raggiungere la cornetta riesce appena a sentire cosa viene detto all'altro capo del filo: c'è una voce, una voce sussurrante, probabilmente appartenente ad una donna, che blatera frasi sconnesse.
Forse, crede di capire Jennie, la donna chiede se in quella casa abiti una persona di cui la signore Sodder non ha mai nemmeno sentito parlare prima.
Appena la voce si fa più chiara però, si trasforma in un' agghiacciante risata.


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Martha Sodder.


Non è l'unica stranezza: all'interno della casa le imposte risultano aperte, così come la porta di casa sembra sia stata semplicemente appoggiata e non chiusa a chiave; perfino la luce all'ingresso è ancora chiaramente accesa.  Stanca e confusa dalla lunga giornata Jennie Sodder attribuisce tutto questo ai suoi figli.
E torna a dormire dopo aver sistemato lei tutto quanto.
Nel corso degli anni successivi Jennie Sodder rimpiangerà più volte questa sua decisione.

La donna torna quindi a dormire in camera sua.
Anche questa volta ci rimarrà per poco tempo.
C'è un rumore all'esterno, un rumore secco e compatto, che arriva dal tetto, quasi come se un qualcosa di enorme stesse sfondando le travi.
Immediatamente dopo giungono il fumo ed il fuoco.


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Maurice Sodder.


Seguono attimi concitati: Jennie riesce faticosamente a svegliare suo marito George, il quale con mille difficoltà fa lo stesso con i suoi figli  maggiori John e George jr; nel frattempo Marian trascina fuori  Sylvia dalla sua cameretta.
Non c'è tempo per pensare, non c'è tempo per chiedersi cosa stia accadendo e perché.

Sono le ore 01:30 della mattina di Natale dell'anno del signore 1945 e nella  tranquilla cittadina di Fayetteville, West Virgina la casa dei Sodder sta andando a fuoco.
E cinque dei loro figli sembra che siano rimasti dentro la casa.
(Continua....)

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