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Lo zio Simone. Morto in America, ma vivo a Marsala. Colpa del certificato in inglese....

Creato il 11 giugno 2013 da Www.marsala.it @@il_volatore

Non posso passarci sopra: la scenetta è veramente gustosa! Se volete restare in vita per il Comune di Marsala, basta morire negli USA. 

E lo zio Simone, anche se portatore di handicap, l’avrà capito, non so come. Così un bel giorno si fa accompagnare all’aeroporto per andare da suo fratello negli Stati Uniti. Qui pensa bene di reclamare l’eterno riposo, e così il 7 maggio del 2004, con il conforto del fratello vicino, rende l’ultimo respiro. Ma, nonostante l’ultimo censimento, lo zio risulta ancora vivo e vegeto all’anagrafe di Marsala. Un delegato d’altra risma, se ne scoprono tanti ogni giorno, avrebbe potuto continuare a percepire la sua pensione…tanto risulta vivente! Ma ora, dopo nove anni, il fratello americano mi spedisce il suo certificato di morte. Finalmente, mi dico, ora lo porto al Comune, così aggiornano il loro archivio.

Lo zio Simone. Morto in America, ma vivo a Marsala. Colpa del certificato in inglese....

Macchè! Intanto mi sballottano da un impiegato a un altro, ma il succo del discorso è sempre lo stesso: questo certificato è scritto in inglese!

Faccio presente che l’inglese è una lingua internazionale anche per l’Europa e anche per l’Italia, ma uno zelante capo-ufficio mi fa: se si porta un certificato scritto in italiano che fanno in America? Faccio presente che l’italiano non è una lingua internazionale,e che, comunque, ci vuole poco a capire il significato di questi benedetto certificato americano. Nulla da fare: inutile insistere. Altro che epoca di internet!

Alla fine decido di fare una petizione direttamente al sindaco, educatamente chiedo e ottengo un foglio di carta, e così stendo la mia petizione, la protocollo e resto in attesa. Volevano anche che io andassi al Consolato americano di Napoli, per farmi tradurre questo documento.

Arrivato a casa, suona il telefono,rispondo. E’ lei! La prima impiegata a cui mi ero rivolto, mi dice: ma come ha osato rivolgersi al tizio (ometto il nome)? Deve dare retta a me e andare al consolato, della sua richiesta non so che farmene, venga a prendersela, non possiamo cancellare suo zio, né per morte né per irreperibilità. Faccio presente che personalmente non mi turba la sua decisione. Ma la situazione è comica. Così lo zio Simone resterà tra i vivi della nostra anagrafe ancora per molti anni a venire!

E’ tutto vero, non c’entra Pirandello, anche se…

 

Franco D’Amico

 


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