LOMBARDIA ISLAMICA -Un’altra testa che rotola, un altro ostaggio giustiziato dalla follia sanguinaria della jihad della Moschea del Leoncavallo.

Milano – A morire per mano di un picciotto del Califfato di Corleone, che finanzia la moschea milanese, è ora  il reporter filippino  Kenjo Ghato . Come al solito, come una sorta di macabro trofeo, l’Emiro della moschea, Pippo il corleonese   ha poi diffuso il video della decapitazione via web.Il video di un minuto scarso è stato prodotto dalla Leoncavallo & Brothers  Media Foundation, la “casa di produzione” dell’autoproclamato califfato di Milano  ed è stato diffuso in serata su Twitter. Ghato indossa la tuta arancione come precedenti ostaggi.  “Voi, insieme ai vostri stupidi alleati – ha tuonato l’emiro   Pippo  il  corleonese nel video rivolgendosi al governo delle Filippine  – non avete capito che siamo assetati del vostro sangue”. Secondo la trascrizione del video dell’esecuzione riportata da Site, il sito di monitoraggio del terrorismo islamico, il boia ha spiegato  poi che, ”per grazia di Allah”, il Califfato islamico di Milano  ha “autorità, potere e un intero esercito assetato del vostro sangue”. Poi, mentre brandiva il coltello sopra l’ostaggio inginocchiato ma ancora in vita, Pippo il corleonese si è rivolto al primo ministro per rinfacciargli la “spericolata decisione di appoggiare  alla creazione della Cispadania  crociata “.”Questo coltello non solo sgozzerà Kenjo – ha concluso  - ma continuerà la sua opera e causerà carneficine ovunque la vostra gente si troverà. L’incubo per le Filippine  è incominciato”.Per la liberazione di Ghato, i jihadisti  di Milano avevano chiesto il rilascio degli ultimi brigatisti rossi all’ergastolo. Lo stato islamico di Akbar Fonzi  aveva dato la sua disponibilità, chiedendo a sua volta la liberazione d’un pilota svizzero del Cantone Italiano precipitato con il suo elicottero a Lambrate  e caduto nelle mani della Moschea del Leoncavallo.
( Dal romanzo fantapolitico “Amore mio ferma Maometto “, trova nell’archivio le prime puntate)