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Lorenzo il Magnifico e il suo tempo

Creato il 01 febbraio 2013 da Simoeffe

Spesso ci torna alla mente il più bel canto rinascimentale in assoluto:” quant’è bella giovinezza che si fugge tuttavia chi vuol esser lieto sia, di doman non c’è certezza”, composto da quello che fu definito l’ago della bilancia, l’equilibratore delle sorti d’Italia: Lorenzo il Magnifico. A un certo punto della storia italiana Lorenzo è considerato il salvatore di Firenze: la sua influenza è dovuta alla propria famiglia Medici che furono in primo piano per il dominio economico poiché si sono guadagnati una posizione come banchieri controllando gli affari della città.

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Il passaggio dalla prevalenza economica a quella politica è  naturale, Firenze era una città dedita al commercio. Lorenzo, in età giovanile e aiutato dal padre, fa i primi passi in politica facendosi apprezzare e scatenando la gelosia dei rivali. La potenza della sua famiglia infastidisce e progredisce anche grazie all’appoggio influente di altre grandi famiglie, non è un caso che Lorenzo sposa, per volere paterno, Clarice Orsini.

Lorenzo il Magnifico e il suo tempo

CLARICE ORSINI


Egli era nato per essere Magnifico, appellativo che nel Rinascimento  veniva dato a tutti i personaggi di rilievo, indistintamente, Come oggi ai rettori di università: lui divenne il Magnifico per antonomasia, senza uguali.
In ogni campo personificò la vittoria ottenendo successi trionfali qualunque cosa facesse. Il Suo  straordinario carisma lo poneva sempre più in alto di tutti, anche se era brutto, piccolo e con poco simpatica  voce nasale.Pronipote di contadini del Mugello, accettò controvoglia, a vent'anni, di diventare Signore di Firenze.

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Antonio di Puccio Pucci, Lorenzo de' Medici e Francesco Sassetti con il figlio più giovane. Ghirlandaio, 1485.


Non amava la politica ma fu un grandissimo diplomatico, dominò Firenze alleandosi con i ceti popolari e si affermò in Europa imparentandosi con le più potenti famiglie regnanti. Non mirava ai guadagni e divenne il più ricco banchiere d'Italia, si mostrava disinteressato ai commerci e conquistò il monopolio dell'allume, fondamentale per l'industria tessile che aveva portato la ricchezza a Firenze
Fu nemico della guerra ma non si sottrasse a alcun  conflitto che giudicava vantaggioso e li vinse tutti.

FRANCESCO GUICCIARDINI

   GUICCIARDINI


E' stato dato alle stampe da poco il libro   "Lorenzo il Magnifico e il suo tempo" - di Ingeborg Walter che ripercorre il dramma politico della famiglia Medici e allo stesso tempo presenta la figura di Lorenzo, ospite raffinato, poeta e intellettuale, punto di riferimento di un circolo di letterati grazie ai quali Firenze si trasformò in vera e propria capitale culturale, dove si formarono artisti come Leonardo e Michelangelo. Non idelazzandolo, l'autrice riesce con stile piano e brillante a intrecciare in un racconto unitario la biografia di Lorenzo, la storia politica dell'Italia rinascimentale e quella culturale di Firenze. 
 
Lorenzo il Magnifico e il suo tempo

Lorenzo il Magnifico e il suo tempo

TESTO IN TEDESCO 


Elegante rivisitazione di un tema biografico già ampiamente analizzato ma il   profilo della sc rittrice e storica si distingue per la netta identificazione della vita del Magnifico con la sua attività politica e diplomatica.La vicenda di Lorenzo è interamente compresa in questo rigoroso quadro storico. Con belle pagine sulla congiura dei Pitti e su quella dei Pazzi

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LORENZO GIOVANETTO


“SAPPIATE che chi vuole il popolo reggeredeve pensare al bene universale;e chi vuol altri da li error’ correggere,sforzisi lui di non far male:perciò conviensi giusta vita eleggere,perché lo esemplo al popol molto vale,e quel che fa lui sol, fanno poi molti,ché nel signor son tutti gli occhi volti.”

Lorenzo il Magnifico e il suo tempo


Le pagine più interessanti del libro in questione sono quelle dedicate ai risvolti figurativi, con interessanti osservazioni sui pittori fiorentini attivi nella Cappella Sistina, su Sandro Botticelli autore di "pitture infamanti", sulla Cappella Sassetti e la villa di Poggio a Caiano, sui rapporti fra Lorenzo e Andrea Mantegna
CURIOSITA'

I LIBRI GIOIELLO DELLE FIGLIE DI LORENZO IL MAGNIFICO

Lorenzo il Magnifico e il suo tempo

Per ogni padre le figlie femmine bisogna viziarle con doni e se  poi come nel caso in questione il padre è Lorenzo il Magnifico, i regali non possono che essere all'altezza di tale appellativo. Grazie alla collaborazione fra la Biblioteca Medicea Laurenziana di Firenze  e Franco Cosimo Panini Editore, per la prima volta dopo cinque secoli tre capolavori del Rinascimento vengono riuniti  nei "Magnifici tre. I libri-gioiello di Lorenzo dé Medici". Protagonisti dell'evento i tre libri d' Ore - tra le più alte realizzazioni della miniatura italiana - commissionati dal Magnifico per le figlie Luisa, Lucrezia e Maddalena. 

Lorenzo il Magnifico e il suo tempo

Il libro d' Ore era  all'epoca un dono di nozze che le giovani di buona famiglia ricevevano in dote, oltre al corredo. Questo piccolo codice per  preghiera e devozione personale era impreziosito da oro, gemme e velluti a seconda del  rango della futura sposa. Nel Trecento e nel Quattrocento il libro d'Ore era molto diffuso in tutta Europa ed in Italia le più grandi famiglie del Rinascimento ( Estensi,  Visconti,i Gonzaga,  Sforza, Farnese e  Medici appunto), commissionarono ai maggiori artisti dell'epoca bellissimi e preziosissimi esemplari

Lorenzo Magnifico tempo

Lorenzo dé Medici commissionò i lussuosi libretti alla bottega fiorentina del copista Antonio Sinibaldi intorno al 1485. Registrati anche negli antichi inventari medicei, i tre libri sono oggi conservati in luoghi diversi Il primo, destinato a Lucrezia, la figlia più colta ed energica del Magnifico, andata sposa nel 1488 a Jacopo Salviati è conservato alla Bayerische Staatsbibliothek di Monaco.

Lorenzo il Magnifico e il suo tempo

 Il secondo, alla Biblioteca Medicea Laurenziana a Firenze, con la straordinaria rilegatura in velluto viola impreziosita da lapislazzuli e quarzi rosa, doveva essere il dono di Luisa, promessa sposa a Giovanni di Pierfrancesco Medici, la quale però morì nel 1488 ad 11 anni, prima della celebrazione delle nozze. Il terzo libro, oggi custodito a Waddesdon Manor in Inghilterra, era il dono nuziale per la figlia prediletta Maddalena, la cui felicità venne immolata dal padre per rinsaldare i rapporti con il Pontefice. Nel 1489 infatti, la giovane andò in sposa a Franceschetto Cybo, figlio naturale, depravato ed alcolizzato, di Papa Innocenzo VIII.

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