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Lotà presente all’incontro con il prefetto Diomede e gli altri sindaci

Creato il 12 gennaio 2014 da Comunalimenfi
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I sindaci si sentono soli ed abbandonati dalle istituzioni di governo di livello superiore, da una parte in balìa di responsabilità sempre crescenti ed insostenibili e dall’altra “incolpevoli oggetto” del risentimento popolare che li ritiene responsabili dell’aumento delle tasse locali e del costo dei servizi.

Questo stato d’animo è stato unanimemente trasmesso venerdì mattina dagli interessati al prefetto Nicola Diomede nel corso dell’incontro, svoltosi nell’aula “Luigi Giglia” della Provincia Regionale di Agrigento, che da quest’ultimo è stato voluto proprio per tastare il polso alle realtà locali. Il prefetto, nel suo intervento, ha detto che “è come se incontrassi, per vostro tramite, tutti i cittadini che voi rappresentate e vuole essere l’inizio di un percorso di dialogo tra il ruolo che la prefettura svolge ed i compiti, le esigenze e le competenze dei Comuni, nella speranza che questi ultimi possano ricavarne un aiuto”.

Diomede ha aggiunto che punta alla formazione di un piano anticorruzione ed in tal senso ha preannunciato che incontrerà i segretari comunali di tutti i comuni per studiare un “format” da adattare poi ad ogni singola realtà; ha anche invitato i sindaci a verificare se non esistano nei loro bilanci risorse finanziarie inutilizzate ed anche in questo settore non ha escluso una riunione con i dirigenti comunali competenti.

I lavori sono stati introdotti dal commissario alla Provincia Benito Infurnari, poi hanno preso la parola i sindaci, quasi tutti presenti per l’occasione. Vincenzo Lotà (Menfi), Giacomo Di Benedetto (Raffadali), Nuccio Sapia (Casteltermini), Rosario Manganella (Favara), Fabrizio di Paola (Sciacca), Carmelo Pace (Ribera), Vito Mangiapane (Cammarata), Pasquale Amato (Palma di Montechiaro), Paolo Balsamo (Licata), Carmelo D’Angelo (Ravanusa), Calogero Impastato (Montevago), Gianni Picone (Campobello di Licata), Carmelo Panepinto (San Giovannio Gemini), Pietro Baglio (Montallegro) e Marco Zambuto (Agrigento).

Tutti hanno sottolineato come da Stato e Regione si siano tagliate le rimesse, lasciando i sindaci soli a dovere aumentare ogni tipo di imposta per riuscire a garantire i servizi indispensabili e la stessa esistenza dei comuni.


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