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Louise Bourgeois - L'inconscio è portato alla coscienza attraverso l'arte

Creato il 20 luglio 2013 da Cristina Pedratscher
"L'arte moderna parla del dolore dovuto all'incapacità di dire se stessi in maniera adeguata, le proprie relazioni intime, il proprio inconscio, di avere sufficiente fiducia nel mondo per potersi esprimere in esso in maniera diretta. L'arte riguarda il tentativo di essere equilibrati in questa situazione, il provare ad essere temporaneamente sensati rappresentando se stessi. ..Arte moderna vuol dire trovare delle nuove vie di espressione, non esistono delle vie già segnate, dei percorsi fissi. È faticoso; l'arte moderna riguarda proprio questa fatica di non avere assolutamente delle strade definite per esprimersi. È la condizione dell'uomo moderno, una condizione permanente, ed é per questo che l'arte moderna continuerà."

Louise Bourgeois - L'inconscio è portato alla coscienza attraverso l'arte

Louise Bourgeois


Louise Bourgeois - L'inconscio è portato alla coscienza attraverso l'arte

" Mia madre sedeva al sole per ore ad aggiustare arazzi. Le piaceva davvero. Questo senso di riparazione è profondamente radicato dentro di me. Lei era la mia migliore amica. Come un ragno, mia madre era una tessitrice. Come i ragni, mia madre era molto brava. Lei era intelligente, paziente, opportuna, utile e ragionevole. Era indispensabile come un ragno." (L. B)


Louise Bourgeois (1911 / 2010) è tra le artiste che adoro di più in assoluto... perchè non si è servita della scultura per produrre esclusivamente dei lavori a livello puramente estetico, ma per lei creare voleva dire soprattutto comunicare le sue emozioni, i suoi pensieri, i suoi sentimenti e le sue angosce.
E proprio per questo motivo la sento molto vicina al mio modo di creare e credere nell'arte.
La ammiro molto anche per il suo rapporto nei confronti del mercato dell'arte, in un'intervista disse:
“La storia della mia carriera è stata questa. Per molti anni, fortunatamente, i miei lavori non si sono venduti né per profitto né per altre ragioni. Io ero molto produttiva, perché nessuno cercava di copiare il mio alfabeto. Ne avevano sentito parlare, perché nel corso degli anni qualche mostra l’avevo fatta, ma non avevo venduto. E in America vendere equivale a avere successo. La mia immagine è rimasta tutta mia e di questo sono molto riconoscente. Ho lavorato in pace per quarant’anni. La produzione del mio lavoro non ha avuto niente a che vedere con la sua vendita. Su di me il mercato continua a non avere alcun effetto, né in positivo né in negativo”(intervista a L.B. di Maria Nadotti, consiglio di leggerla)
Così spiega invece la sua Arte:

"il mio lavoro è l'opera di ricostruzione di me stessa e trova origine nella mia infanzia... la memoria e i cinque sensi sono strumenti di cui mi servo.Il mio lavoro riguarda la fragilità del vivere e la difficoltà di amare ed essere amati... Utilizzo un linguaggio simbolico per esprimermi. Bisogna impregnare la materia di sentimenti. Il mio bisogno di utilizzare materiali soffici e stoffe, di far ricorso al cucito e alla bendatura dice la paura della separazione e dell'abbandono Le emozioni sono proiettate all'esterno, in una forma e in uno spazio. L'inconscio è portato alla coscienza attraverso l'arte".
Un'artista grandiosa... lo scorso anno sono andata a Parigi ed ho visto delle sue sculture dal vivo, quanta emozione! Mi piacciono moltissimo le mani e queste che ho visto si chiamano proprio "The welcoming hands", non ho potuto non fare delle foto, eccole QUI


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