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Love is all around

Da Alessia-Mammacongelo @mamacongelo

“E’ sempre piu’ diffusa la convinzione che viviamo in un mondo pieno d’odio ed avidità, ma io non ci credo, vedo amore dappertutto… Indimenticabile, irraggiungibile, entusiasmante, eccitante inatteso, indesiderato, inopportuno, incomprensibile, travolgente, ineguagliabile. In effetti l’amore e’ dappertutto.”

originale google.com

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Così Richard Curtis, nel lontano 2003, introduce il suo film, diventato un vero e proprio inno all’amore, “Love Actually” che inizia la proiezione con scene di abbracci nella sala arrivi di un aeroporto. In realtà anche la sequenza finale è ambientata nella sala arrivi di un aeroporto, quello di Heatrow; dove perfetti sconosciuti, persone comuni, dopo ore di noiosa attesa si infiammano alla vista dei propri cari, in arrivo da chissà dove, e l’amore, da concetto astratto, si traduce in abbracci, sorrisi e lacrime di gioia, perché l’amore in realtà è un mutaforma. Anche il mio personalissimo film di rientro in Italia inizia con una scena ambientata in aeroporto, però alle partenze e non agli arrivi, nell’intervallo fra primo e secondo tempo fa uno scalo ad Heatrow (Parigi al prossimo giro) e si conclude agli arrivi di Linate, dove non credo abbiamo mai girato un film.

Primo tempo. Aeroporto P.E. Trudeau di Montréal-partenze. House ci guarda, sul volto un dolcissimo sorriso, che contrasta con la malcelata tristezza presente nei suoi occhi color nocciola. Quegli stessi occhi mi guardano vivaci e pieni di vita dal basso di un passeggino, dove il nano è intento a martoriare il malcapitato peluche di turno. Love is all around, si ripete spesso in Love Actually. Lo sento anche qui ora. Anche se è un amore dal retrogusto malinconico che sa di nostalgia, agrodolce come il mese che ci terra’ separati, noi in Italia e House in Canada. Passiamo i controlli, mani alzate in segno di saluto, arrivederci pronunciati in tutte le lingue, occhi lucidi, ti amo sussurrati, baci mimati. Un ultimo sguardo d’intesa ad House e mi dirigo con il piccolo verso l’inizio del nostro viaggio. L’amore è dappertutto.

Intervallo. Scalo a Heatrow-gate 23. Ricerca del wifi per informare House del nostro arrivo in Europa, <tutto ok attendiamo il prossimo volo>. Secondo messaggio per chi ci aspetta trepidante in Italia. <Tutto ok, tra un paio d’ore ci vediamo, nano dorme>. Al gate 23 tutti i presenti sono intenti a scrivere a qualcuno, un sorriso appena accennato sotto i volti affaticati. Il viaggio è quasi finito. L’amore è dappertutto.

Secondo tempo. Aeroporto di Linate- arrivi. Accendo il cellulare e già c’è un messaggio di mia sorella: <il monitor dice che siete atterrati, è vero?> sorrido, sono ancora sull’aereo. <Confermo> rispondo. Recupero le valigie e mi reco verso l’uscita, dove so che lei mi attende emozionata dietro le porte scorrevoli, è dal 25 dicembre che non la vedo. Mi agito un po’ anche io ora, accelero il passo, il nano saluta tutti. Attraverso la porta scorrevole, non proprio figa come le ragazze americane in arrivo a Londra alla fine del film; sono stanca, diciamo pure distrutta, con due profonde occhiaie nere utilizzabili per depositare in una il bagaglio a mano e nell’altra direttamente il nano. Necessito una doccia. Eccola! La vedo, mia sorella è distratta, faccia annoiata per la lunga attesa, ok ora mi ha visto. Ampio sorriso, occhi luccicanti e corre verso di me. Folle corsa nel bel mezzo dell’aeroporto, pare ‘na matta. Abbraccia il nano, lo bacia scoppia a piangere per l’emozione (lei, mica lui che se la ride nonostante le diverse ore di viaggio). Abbraccia anche me. Eccolo qui l’amore, ora è tangibile.

Avevano ragione in Love Actually, l’amore è dappertutto.

“…se lo stai cercando, ho il vago sospetto che l’amore in effetti sia dappertutto.”


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