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Love me tender: riflessioni in ordine sparso

Creato il 30 gennaio 2015 da Rob77
LOVE ME TENDER: RIFLESSIONI IN ORDINE SPARSOPrima dell'arrivo di Elvis, Love Me Tender si chiamava The Reno Brothers ed era un western senza infamia e senza lode. In realtà restò tale anche dopo, ma fu salvato dall'oblio proprio da colui che inizialmente non doveva farne parte. Al giovane artista le cose sarebbero andate meglio già a partire da Loving You (1957), ma per l'esordio sul grande schermo fu inserito in una produzione già avviata, nel tentativo di capitalizzare velocemente, anche sulla strada di Hollywood, la "elvismania" esplosa soltanto pochi mesi prima.
Comunque, il recupero della vecchia Aura Lee - canzone piuttosto popolare durante la Guerra di Secessione - si rivelò una mossa azzeccata, perché trasformata in Love Me Tender fornì il nuovo titolo alla pellicola diretta da Robert D. Webb. Questa e le altre tre canzoni composte per l'occasione furono accreditate ad Elvis Presley e Vera Matson, ma i due non scrissero una sola nota. Il vero compositore di tutto il materiale inciso ad Hollywood, negli studi della 20th Century Fox, fu Ken Darby (marito della Matson), poi il Colonnello Parker pensò a se stesso e al suo protetto. Quali che fossero i reali compositori dei brani e i musicisti impiegati per suonarli - l'abituale band del cantante rimase al palo - l'impatto di Love Me Tender sul mercato si rivelò enorme. Dotata di un testo tanto elementare quanto languido e sensuale, e arrangiata in modo essenziale, la dolce ballata riuscì nell'impresa di arrivare dritta al cuore degli adolescenti.
La scena del film costruita intorno a Love Me Tender è piuttosto convincente, in quanto riassume perfettamente il triangolo sentimentale alla base della sceneggiatura: il giovane Clint è innamorato della sua bella sposa Cathy, che però ama il redivivo Vance. La madre dei due è triste testimone dell'incresciosa situazione venutasi a creare, mentre l'ingenuo Clint pare non rendersi conto di nulla. Non finirà bene. Ritmata e godibile, We're Gonna Move è anch'essa ben inserita tra le mura domestiche, ed esalta un momento felice in famiglia, poco prima della tempesta emotiva che condurrà alla morte del povero Clint. Anche Let Me e Poor Boy sono gradevoli, ma il loro inserimento nel film risulta più problematico, e determina una sorta di break nella narrazione. Nelle scene in questione Elvis viene mostrato sul palco, ma le movenze che lo avevano reso famoso - peraltro già sfoggiate durante l'interpretazione di We're Gonna Move - risultano inadatte al periodo in cui si svolge l'azione, così come del tutto fuori luogo sono le urla del pubblico femminile che assiste all'esecuzione dei brani. Il progetto cinematografico era teso allo sfruttamento dell'enorme popolarità di Elvis, i fans che affollarono le sale non si preoccuparono certo delle incongruenze, ma un maggiore realismo non avrebbe guastato.
Presentata in occasione della prima apparizione di Elvis all'Ed Sullvivan Show (9 settembre), la canzone che dava il titolo alla pellicola ne divenne anche il singolo di lancio e si avvicinò al milione di copie vendute solo in prenotazione. Per il lato b del 45 giri fu selezionata un'altra ballata, quella Any way You Want Me (That's How I Will Be) proveniente dalla stessa session che aveva generato le ben più note Don't Be Cruel e Hound Dog. Ad ogni modo, pur dovendo fare i conti con lo stratosferico successo di Love Me Tender, il brano si mosse piuttosto bene in classifica, raggiungendo una apprezzabilissima ventisettesima posizione. Quindi, Any way You Want Me si emancipò definitivamente dalla celebre compagna di viaggio dando il titolo ad un extended play che recuperava anche tre classici del periodo Sun.
La colonna sonora in forma completa finì sull'ep Love Me Tender, emesso in concomitanza con l'arrivo del film nei cinema americani. Tutto molto sensato da parte della RCA, per quanto la collocazione di questo materiale su 33 giri fu disordinata e parzialmente deludente. In qualità di million seller la title track entrò di diritto nella fortunata compilazione Elvis' Golden Records (1958), continuando a vendere consistentemente nel tempo. Quanto alle altre, Poor Boy trovò posto su For LP Fans Only (1959), We're Gonna Move contribuì alla causa di A Date With Elvis (1959) Let Me si accomodò mestamente in panchina, dove sarebbe rimasta a lungo. Una decisione davvero sorprendente questa, soprattutto perché, relativamente alle appena citate antologie del 1959, non c'era nessuna necessità di irrigidirsi su track list di soli dieci brani. Di fatto, ci si sarebbe ricordati di Let Me soltanto nel 1971, quando venne inclusa nello scombinato box Elvis, The Other Sides - Worldwide Gold Award Hits, Volume 2. In effetti, è possibile rintracciarla immediatamente dopo I've Lost You, in barba al rigore cronologico. La bellissima raccolta Essential Elvis (1988) avrebbe finalmente messo le cose a posto, riproponendo le canzoni del film unitamente alla end title version di Love Me Tender, fino a quel momento inedita. Questa tardiva operazione di recupero si sarebbe ripetuta anche nel mega cofanetto The King Of Rock'n' Roll - The Complete 50's Masters (1992) e nel cd Jailhouse Rock (1997).
Nel corso degli anni '70, che lo videro protagonista su centinaia di palcoscenici americani, Elvis non si mostrò minimamente interessato alla riproposta live di questi pezzi, ma fece un'ovvia eccezione per Love Me Tender, inserita frequentemente nelle scalette dei concerti dopo essere stata parte dello Special del 1968. Proprio in quell'occasione la canzone perse le sue caratteristiche originali, trasformandosi in una love song ad ampio respiro, comprensiva di coro ed orchestrazione. Nell'ormai leggendario programma della NBCElvis la approcciò con una punta d'ironia, ancora indeciso sul da farsi, ma dopo pochi istanti si calò completamente nella parte, rendendo il brano in modo coinvolgente ed altamente emozionante. Negli anni successivi a quell'evento televisivo ne avrebbe velocizzato l'esecuzione, un trattamento da lui riservato a molti successi dei fifties, ma l'arrangiamento sarebbe rimasto sostanzialmente lo stesso.

Foto: Web

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