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#LoveMyLand. Vi presento la mia piccola grande Oderzo.

Creato il 16 agosto 2014 da Martinaway @MartinawayTB

Quando Erika mi ha passato il testimone per il progetto #LoveMyLand, mi sono sentita spiazzata. E ora di che parlo? Intendiamoci, non che la mia zona sia priva di piccoli paesi da scoprire, meraviglie della natura o città splendide, mi trovo a pochi chilometri da Treviso, da Venezia (e solo a questa si potrebbe dedicare un blog intero), dalle Dolomiti e dal mare. Insomma, di cose da dire ce ne sono, ma sarebbe stato troppo facile, volevo raccontarvi qualcosa di cui non era facile parlare. Non per me, almeno.

Ho preso questo progetto come una sfida. Ho deciso di provare a guardare il luogo in cui vivo con gli occhi di un viaggiatore che ci è finito per caso o seguendo una mappa, ma ammetto che non è stato facile. Vivo qui da ventidue anni, anche mentre studiavo a Verona, nei weekend tornavo a casa, e non ho mai considerato Oderzo come una meta, ma come un punto di partenza. L'ho sempre vista con gli occhi di chi crede di saperla a memoria, anche se poi non è mai così, perché, anche se le strade cambiano di rado, i dettagli lo fanno in fretta e molto spesso. Non l'ho mai ammirata o guardata, guardata davvero, l'ho sempre e solo vista, come un qualcosa di ovvio, che è lì, quindi che mi importa? Io voglio vedere il mondo, questo, per me, è solo un puntino.

Questa è una di quelle cittadine di provincia, che non è piccola, ma neanche grande. Una di quelle che non sai definire. Troppo piccola per essere una delle classiche città, ma troppo grande per essere un paese. Alla fine la chiamiamo città. Dopotutto, credo di essere io ad avere una concezione sbagliata di cosa debba essere definito città e cosa no. Il che è molto probabile.

Questo è un posto dove quasi tutti sanno tutto di quasi tutti, ma credono di essere delle piccole isole immuni al gossip della piazza della domenica o del mercoledì, quando c'è il mercato. È un posto dove se giri con una macchinetta fotografica in mano, vieni guardata come un qualche strano essere di un qualche strano pianeta, e puoi leggere chiaramente i pensieri della gente che ti guarda, incuriosita, incredula e dubbiosa. Ma cosa ci fa un turista qui? Ma cosa c'è da fotografare lì? E ammetto che queste cose le ho sempre pensate anche io. E non mi davo mai una risposta.

Poi però sento che chi viene da fuori fa i complimenti a questo puntino sulla mappa, ammira la piazza, ammira le rovine e i mosaici romani e io mi chiedo se forse non è stata l'abitudine a rendermi cieca. Allora ho cominciato a pormi delle domande e a cercare delle risposte. Ho strofinato gli occhi, come dopo un lungo sonno, e ho visto quello che c'è sempre stato, ma che io davo per scontato e non riuscivo a vedere.

Mi sono sempre piaciuti gli alberi sparsi in giro, tra i mattoni e il cemento, la natura che sbuca, che c'è, anche se non è più la protagonista indiscussa dell'ambiente che mi circonda. Qui di alberi ce ne sono, e pure tanti. Non avevo mai fatto caso a tutti i tronchi e a tutti i rami che sbucano qua e là, non avevo fatto caso alle foglie verdissime dell'estate, al parco che, anche se anche la sera ti tiene lontano, di giorno ti attira con la sua ombra, il cinguettare allegro dei passeri, il rumore dei picchi e il frinire delle cicale.

Mi piacciono i ponti e, anche se non ce ne sono tantissimi, sono comunque belli. Adoro quelli pieni di gerani, che fanno sembrare tutto una bomboniera, e quello pedonale, costruito pochi anni fa, un luogo che mi rilassa e che, da lontano, mi permette di ammirare una città che è effettivamente bella. A volte bisogna prendere le distanze per vedere il vero valore delle cose che ci circondano.

Dopo averla guardata, dopo aver capito che, sì, in fondo mi piace, divento curiosa, voglio saperne di più. Così scopro che Oderzo è la seconda città veneta per importanza di reperti archeologici di età romana. La prima è Verona, l'altra mia casa (giuro che non l'ho scelta di proposito). Ha invece un primato: è la città più porticata d'Italia e ammetto che di portici ce ne sono proprio tanti. Durante le giornate di pioggia sono una benedizione, puoi continuare a vagare per le vie e per i negozi senza quasi prendere una goccia d'acqua.

Scopro anche che Piazza Grande è una delle più famose del Veneto per la sua forma a palcoscenico e che il museo civico archeologico è uno dei più antichi d'Italia, fondato nel 1876. Poi vengo a sapere che la statua di quel signore barbuto che andavo a salutare da piccola, senza motivo, con la nonna, prima di andare a giocare al parco, è stato il Presidente del Consiglio dal 1910 al 1911 e che prima di arrivare a Roma era deputato della circoscrizione di Oderzo. Per me era solo un signore barbuto che di sicuro aveva fatto qualcosa, ma non sapevo cosa. Perché, alla fine, le statue mica te le dedicano per niente.

Scopro che qui ci è venuto anche re Juan Carlos di Spagna e che ha alloggiato a poche centinaia di metri da casa mia, nel 2003. Vengo a sapere che il Duomo di San Giovanni Battista, con il suo campanile storto, conserva molta opere di Pomponio Amalteo, una delle quali è copia di una tela originale conservata alla Pinacoteca di Brera, a Milano. Qui è nato anche Alberto Martini, un artista surrealista, ma questo lo sapevo già, perché la pinacoteca era tappa obbligatoria, insieme al museo, durante i cinque anni di elementari. Per fortuna, aggiungerei.

Ripensando a tutti gli scorci, a tutti gli angoli che per me sono ovvi, mi accorgo che hanno un senso. Quel canale non è messo a caso, era l'antico fossato del castello; il Torresin, che fino ad oggi per me era un arco sovrastato da una torre, non è solo la porta della piazza, ma anche l'antica porta della città, e che quei mattoni a vista di quel palazzo del centro non sono stati messi lì da un architetto amante dei laterizi, ma sono le antiche mura cittadine inglobate in un edificio moderno. Beata ignoranza.

Invece sapete una cosa di cui, da piccola, andavo fiera? La piramide di vetro che protegge un piccolo angolo di storia della città (ve ne parlo un po' qui) e che, ovvio, era stato il Louvre a copiare a noi e non viceversa.

Oderzo è una città da scoprire passeggiando, da ammirare a trecentosessanta gradi: con il naso all'insù, verso le pareti affrescate dei palazzi di via Umberto I, e all'ingiù, verso i mosaici della zona del Foro Romano. Da conoscere un passo dopo l'altro, sotto i portici o lungo il fiume, accompagnati da due cigni che mi piace pensare siano sempre gli stessi da ventidue anni (magari lo sono sul serio). Questo è il puntino sulla mappa dove aspetti tutto l'anno le Fiere della Maddalena, a luglio, con le giostre e i fuochi d'artificio, dove c'è il solito bar in cui fare due chiacchiere con la tua migliore amica, dove ogni angolo diventa familiare, diventa ovvio, anche se ovvio non lo è.

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MAPPA E INFO

Il comune di Oderzo si trova in Veneto, non distante dal confine con il Friuli Venezia Giulia, a 30 chilometri da Treviso e a circa 55 da Venezia.

Oderzo è un comune low cost, per chi lo visita. I mosaici del centro sono inglobati nell'architettura cittadina moderna e visibili a tutti, a tutte le ore del giorno, senza bisogno di un biglietto. Il museo e la pinacoteca propongono invece un biglietto cumulativo, che permette di visitarli entrambi (intero 6,00€ e ridotto 4,00€), oltre a quello singolo (intero 4,00€ e ridotto 3,00€). Per orari e ulteriori informazioni, clicca qui.

Per vedere altre foto di Oderzo, clicca qui.

Il progetto #LoveMyLand è nato dall'idea di due blogger, Federico di Masterpiece Travel e Liz di Travelling with Liz, per valorizzare e far conoscere le bellezze e le particolarità della proprio regione di provenienza. Il tutto funziona in maniera molto semplice:

"Ogni blogger nominato da qualche altro avrà la possibilità di scrivere su un luogo, un evento, una sagra, una leggenda o qualunque altra cosa riguardi la sua regione di provenienza e che possa in qualche modo incuriosire il lettore tanto da fargli pensare di visitarla. Successivamente l'autore dell'articolo nominerà altri due blogger che dovranno fare altrettanto, e non importa se si nomina qualcuno della stessa regione o che è già stato nominato..."

Io ho deciso di non nominare nessuno in particolare, ma di passare il testimone a chiunque leggerà questo post e vorrà fare lo stesso con il suo paese, la sua provincia o la sua regione. Lasciatevi incuriosire dal vostro luogo ovvio, come ho fatto io, o parlate di qualcosa di cui andate fieri, sono curiosa di leggere i vostri post.


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