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Lugano: truffati da un fiduciario che sperperava i soldi al casinò

Creato il 05 settembre 2014 da Nicola933
di Mirella Astarita Lugano: truffati da un fiduciario che sperperava i soldi al casinò - 5 settembre 2014

TruffaDi Mirella Astarita. Nove milioni di franchi, poco meno di sette milioni di euro, sono stati persi tra fiches e slot machines. Una vera e propria truffa ai danni di alcuni clienti italiani che avevano depositato, in un prestigioso istituto di credito svizzero, la filiale di Lugano della banca Julius Baer, i loro patrimoni.

Responsabile del furto è il consulente cui li avevano affidati, un 54enne, cittadino italiano, presentatosi in Procura, nei giorni scorsi, insieme al suo avvocato. “Ho commesso malversazioni per 9 milioni“, ha confessato l’uomo al magistrato incaricato dell’inchiesta, la Procuratrice Raffaella Rigamonti. La quale lo ha fatto arrestare.

Il consulente è in realtà un fiduciario che lavorava come esterno per Julius Baer. “L’ammontare delle malversazioni rimane da determinare con esattezza” ha dichiarato l’autorità giudiziaria elvetica. Dalle prime indiscrezione risulta che le vittime della truffa sono cirsa una trentina, ma pare che buona parte di loro non avessero dichiarato quei soldi al fisco italiano.

Dalle prime ricostruzioni è anche possibile capire il meccanismo con cui il consulente  derubava i propri clienti da anni.

Con il solito trucco del buco tappabuco è riuscito a mascherare l’imbroglio, finché non è diventato una voragine“, ha scritto il quotidiano La Regione Ticino. L’uomo si è servito anche della “strettissima discrezione” che chiedevano i suoi clienti, visto che, molti di quei soldi per il fisco italiano non esistevano. Così il consulente prendeva i soldi, li metteva su un altro conto, e la sera li giocava al casinò, tentando la sorte.

Non è la prima volta che dei risparmiatori italiani vedono decurtare i loro capitali non dichiarati. Per sfuggire al fisco italiano finiscono in mani losche che gli bruciano l’intero capitale.

Tra i casi analoghi raccolti in questi anni, il più clamoroso risale a una decina di anni fa, quando almeno 60 milioni di franchi vennero sperperati da uno di questi intermediari, innamorato del pallone e deciso a portare il Football Club Lugano tra i grandi del calcio. Quando venne scoperto, lui si suicidò buttandosi nel lago, mentre i suoi clienti, degli imprenditori veneti, rimasero senza patrimonio.


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