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Si parte il 4 luglio, giro in bici fino al Carpegna. Niente cippo, pero'. Poi 6 luglio -domenica- con una nuotata in mare aperto, 1300m (che dovevano essere 1900) per il Trofeo Garden, un triathleta in mezzo ai nuotatori. Ultimissimo. Lunedi 7, un primo lungo di bici: 90 km nella caldana della bassa: buone sensazioni, ma 180 saranno un'altra storia.
A tirarmi su (di quota), mercoledi, ci pensa Gianni, il quale lo so, finche gli sto alla ruota fa salita. Quando mi stacco comincia a ritornare allo start: stavolta mi ha portato fino a Tiola. La gamba c'e'.
Giovedi 10 una volta al mare subito la corsa, Carla a ottobre ha una maratona (e anche io, e' vero...) quindi via di lungomare di corsa: quasi 10 km. Il venerdi si replica con la bici da strada: il solito giro della Panoramica per il caffe pesarese a Firenzuola di Focara.
Lo so... forse marchiare il Pajero con il marchio Spartans e' troppo, ma la tentazione e' stata troppo....
Il giro del lago di Resia si avvicina: s'impone un collinare. Via su per Martiri di Pizzocalvo, e la Croara, lunedi 14. Gamba ok. Arrivata la nuova BDC, in sostituzione della Trek, una Scott Solace, promette confort. Vediamo subito su per Sassoleone. Esame superato.
Ecco, siamo a giovedi17. Carla alla fine mi concede di raggiungere Resia oggi, cosicche' io possa fare anche la scalata allo Stelvio in bici. Ci fermiamo, pero' a Settequerce, paesino poco prima di Terlano, sia per cenare sia per spezzare il viaggio. A Resia, infatti c'e' ancora un'ora e mezzo e non vale la pena. Birra Foresta, piatto di speck e canederli assortiti.
Venerdi 18 luglio. Raggiunta Resia, in fretta facciamo il check-in al Panorama, anzi no, il nostro e' il Panorama 2000 ancora piu' verso l'Austria. Il gestore e' inquietante, fuma in giro per l'hotel, ha una panza che si vede ben prima di lui e i capelli lavati 4 o 5 anni fa. Vabbe', il tempo di scaricare i bagagli e parto verso prato Stelvio. Alle 11 sono in sella. Mi aspettano 25 km di salita per arrivare al Passo. E 48 tornanti.
Fino a Ponte Stelvio e' anche vivibile, poi da qui in poi, cominciano i tornanti. Ed e' la fine. 25 km di salita dura, con tratti al 12% asfissianti, i tornanti aiutano un po', se poi non ripartissero al 9, 10 ed anche 11%.
Dopo 19 km sono quasi alla frutta, e la vista di apre per uno dei peggiori incubi. Il rifugio, il passo vero e proprio, quota 2760m sono lassu', dritto sopa di me. Praticamente ogni km, ogni 3 tornanti, mi devo fermare. oramai posso dire cio' che del mio corpo non mi fa male. In netta minoranza rispetto a cio' che mi duole. E domani dovro' correre 15 km, parte anche vallonati.
Alla fine ci sono, dopo che le scritte 1 km .... 500m .... 200m ....100m ... 50m mi passano lentissime sotto le ruote. La gioia e' immensa, ma bisogna essere attenti, centinaia di moto, diverse auto e pedoni sono ovunque. Non manca qualche decina di ciclisti, si. Mi guardo un po' attorno, mi faccio fare un paio di foto, constato che ci sono 31 gradi a 2760m e riparto per la discesa. Quasi un'ora di discesa. Per fortuna non devo mai pedalare, mentre le spalle urlano di dolore.
A cena mi premio con delle pappardelle con i funghi un po' acquose, poi crollo dal sonno poco dopo le 22.
Sabato 19, il Giro del Lago di Resia. La mattinata scorre veloce, e nel primo pomeriggio (la corsa parte alle 17) ci prepariamo. Fa caldo, ma non esageratamente, il vento sara' contrario alla partenza e gli ultimi km. Pazienza. Nonostante la moltitudine di gente in zona start ci troviamo con Barbara e ci facciamo un grande in bocca al lupo.
Ancora non so se le gambe reggeranno dopo il giro di ieri. Oltre al fatto di essere 15,3 km sono anche vallonati fra il quinto ed il decimo km... Parto guardingo, mantengo un passo intorno ai 6.00/km e non penso alle gambe. Mano a mano che i chilometri passano le gambe si sciolgono un po', peccato che ora, passata la diga, inizi il pezzo vallonato, ovvero a gradoni con salitelle e discesine, una decina in tutto, ma l'ultima letale. Le corro tutte, tranne le ultime due, mortali. Ma non sono ancora morto del tutto e negli ultimi chilometri proseguo la mia corsetta imperterrita. Alla fine 6 minuti in piu' di 4 anni fa (ma con uno Stelvio in piu' e meno capelli). Ottimo risultato, direi.
Domenica 20. Giusto il tempo di una foto, e dobbiamo ridiscendere: la cena sociale incombe e mica puo' mancare il Presidente... Ma questa la racconto in un altro post...
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