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Luigi Ripamonti

Creato il 05 febbraio 2016 da Destinazione Libri @destinazionelib

ripamonti 2Oggi vi facciamo conoscere uno Scrittore, il Signor Luigi Ripamonti. Ho avuto modo di conoscerlo perchè lui nel suo quartire in cui è nato, cresciuto e vissuto è una persona molto nota. Diffonde cultura, incanta grandi e piccoli, riesce ad arrivare anche a quelle persone che faticano ad appassionarsi di qualche cosa.

Ci siamo incontrati nella redazione di un giornale di zona con cui collabora da anni, il giornale Abc di Milano. Sono arrivata con carta penna e il mio cellulare pronto a registrare ogni parola..    Un sorriso, una stretta di mano  e lui mi dice: – Alessandra scriva tutto quello che vuole..  il mio cellulare è finito dentro la borsa, ho preso il mio quaderno ed ho iniziato a scrivere quello che mi rispondeva.

Tutti che mi dicono di essere più tecnologica, che in modo divertente mi prendono in giro per i miei modi obsoleti di concepire la scrittura e la lettura… e in un secondo tutto ritorna alle origini, ad un foglio di carta ed una penna!

Ero emozionatissima, scrivere ed ascoltare, imprimere subito sulla carta quello che lui pensava e voleva trasmettere… è stata credetemi una di quelle giornate che difficilmente dimenticherò per quanto è riuscito ad insegnarmi.

Un’ intervista che ho preparato con Alessia, una ragazza che frequenta la terza media, una ragazza che mi ha chiesto di aiutarla ad avvicinarsi al mondo della scrittura.. e con lei abbiamo preparato queste domande.

Alessia ha le idee molto chiare su quello che vorrebbe fare da grande, molto seria per la sua età  ma straordinariamente simpatica quando meno ce lo si aspetta. E’ stato facile affezionarsi a lei.

Alessia ed io ora vi lasciamo alla lettura di questa chiacchierata..

  1. Buongiorno Signor Ripamonti, prima di tutto la ringrazio per aver accettato di chiacchierare con noi attraverso il nostro blog, vuole intanto raccontarci chi è lei e cosa fa?  Buongiorno Alessandra, mi chiedi di parlare di me… bè, io sono un appassionato di studi classici di fotografia, di musica, amo l’organo e il piano. Il mio stile è classico, faccio un po’ fatica a modernizzarmi, ho fatto tanti studi di ricerca, ho studiato i greci, i latini, e mi appassiona il 1800. Ho studiato documenti parrochiali dal XV secolo, sono riuscito a ricostruire la storia del territorio in cui vivo  (Affori, una zona di Milano) a partire dall’anno 1000. Mi sono dedicato a ricostruire tutta la storia del nostro territorio, ne sentivo l’esigenza.
  2. Quanti libri ha scritto?  Ho scritto 10 libri, tutti di carattere ricerca/storico artistico
  3. Lei hai scritto il libro: “La catechesi” un omaggio che ha voluto fare al suo quartiere, questo libro non avrebbe meritato l’appoggio di una casa editrice? Alessandra, i miei libri sono fuori commercio, non volevo appoggiarmi ad una casa editrice, non volevo entrare nel vortice della burocrazia. Io faccio letteratura locale, non è comunque semplice trovare chi vuole pubblicare questo genere di libri.
  4. A quale pubblico sono destinati i suoi libri? I miei libri sono destinati ad un pubblico locale, o a chi ha interesse nel conoscere il nostro tererritorio. Il tessuto sociale c’è per quelle famiglie che sono qui da quasi  500 anni in cui sono radicate le tradizioni. Vorrei far amare il nostro quartiere.
  5. Nel suo percorso ha scritto perlopiù libri a carattere storico, ha mai pensato di avvicinarsi a generi diversi? No! E’ fuori dalla mia competenza. Non sono un tuttologo.
  6. Signor Ripamonti, perchè parlare di storia? Parlare di storia perchè è una cosa
    ripamonti foto
    intima.
    Perchè vedi Alessandra, io ho un legame con il passato, sono attratto da chi c’era prima di me. Questo mi serve anche per capire il presente e forse per guardare un po’ nel futuro. Attraversiamo dei cicli, ci stiamo preparando alla società del 3000. Ogni tanto, mentre cammino per le mie vie dove sono cresciuto e dove ci sto trascorrendo la mia vita, mi fermo a pensare a cosa sarà il nostro paese da 50 anni.
  7. Scrivere resta un bagaglio culturale inestimabile, hanno iniziato i sumiri nel 3200 a. C., ma come sta cambiando secondo lei  il modo di scrivere oggi? Il modo di scrivere di oggi cambia anche secondo l’evoluzione mentale e culturale. La scrittura è un messaggio. Oggi c’è un modo di parlare veloce, sintetico. Bisogna farsi capire, dobbiamo camunicare e prima di tutto dobbiamo comunicare a noi stessi, dobbiamo farlo ad alta voce, ma adagio, con calma.
  8. Signor Ripamonti, scrittori ed articolista, due di comunicare completamente diversi eppure paralleli, quale si si avvicina di più? Sono entrambi. Dipende dall’argomento, ho però sempre uno stile calssico. Lo stile deve essere omogeneo, sono più articolista se proprio vogliamo fare una distinzione.
  9. Scrivere per se stessi o per gli altri? Per gli altri Alessandra! Bisogna sempre tenere presente che quello che scriviamo deve arrivare a chi legge.
  10. Quale secondo Lei è la fase più complicata nella stesura di un libro? Le prime frasi. L’introduzione (che a volte salto). E’ da lì che si cattura l’attenzione del lettore.
  11. Scrivere di storia non è certo un argomento alla portata di tutti, significa conoscere bene l’argomento di cui si andrà a trattare, lei studia ancora? Studio ancora, ma la cosa difficile è interessare le persone a quel fatto, è complicato preparare il terreno per l’argomento da trattare. La gente deve essere interessata a qualche cosa.
  12. Quanto è difficile far conoscere i propri libri? Per me no, lo faccio in ambiente parrocchiale e  i miei libri sono nella biblioteca, ma non è facile, non con questa burocrazia…
  13. Lei Signor Ripamonti è spesso in mezzo ai ragazzi, io stessa ho assistito ad una lezione che ha tenuto, come riesce ad incantare tutti? Parlo con loro come se parlassi ai miei figli. Cerco di trasmettere la mia personalità, la mia passione. Bisogna avere dei valori da trasmettere, dare delle verità precise dove tutti possono identificarsi.
  14. Un buon libro è quando? Lo capisci quando lo chiudi, quando vorresti rileggerlo, quando ti accompagna e il lettore si immedesima.
  15. Le case editrici oggi che ruolo hanno?  Pensano troppo al lato commerciale e poco al “buon libro”
  16. ripamonti 3.jpg
    Con il verbo scrivere indichiamo un oceano dal quale spuntano due isole, una si chiama giornale, l’altra libro… in che direzione farebbe andare i ragazzi che voglio avvicinarsi alla scrittura?
    Prima li farei andare verso  il giornale, per costruire tanti tasselli, poi li farei andare verso il libro, che è il mosaico.
  17. Sappiamo bene che per lei scrivere vuol dire ” carta e penna” ma cosa ne pensa di tutta la tecnologia che c’è dietro ai libri?  Dico che per me è ancora carta e penna!
  18. La domanda che non le abbiamo fatto ma che le piacerebbe rispondere…   Se sono soddisfatto di quello che ho scritto   Si! Lo sono, anche se ho iniziato tardi, ma prima bisognava sapere!
  19. Signor Ripamonti, grazie per essere stato con noi, grazie per averci dedicato del tempo.. la seguiremo sulla sua pagina facebook: https://www.facebook.com/luigi.ripamonti.127?fref=ts

Buona lettura…

Alessandra ed Alessia



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