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Luino, “Centenario del Passaggio del Piave”: il 24 maggio 1915 data dell’ingresso dell’Italia nella Prima guerra mondiale

Creato il 23 maggio 2015 da Stivalepensante @StivalePensante

Giovanni Petrotta, docente delle scuole medie di Luino, ha inviato alcune precisazioni storiche sulla manifestazione organizzata dal Comune di Luino il “Centenario del Passaggio del Piave”. Ecco la nota stampa.

(gensmaris.com)

(gensmaris.com)

“Domenica 24 maggio 2015, a Voldomino, dopo la Santa Messa, in piazza Piave, il comune di Luino organizza una manifestazione per il Centenario del Passaggio del Piave (24 maggio 1915 – 24 maggio 2015), (come recita nei primi versi la “Canzone del Piave” scritta dal cabarettista  E.A. Mario nel 1918) con l’intervento della Musica Cittadina di Luino e con un discorso ufficiale di Carlo Alessandro Pisoni..

Vorrei comunicare che il ‘Passaggio del Piave’ avvenne, storicamente, nel giugno 1918 e non ‘il 24 maggio’. Il 24 maggio 1915, per decisione del re, condivisa da militari di carriera, da industriali affaristi e pochi politici interventisti (la maggioranza dei deputati al Parlamento era contraria) è la data dell’ingresso dell’Italia nel massacro della Prima guerra mondiale, iniziata in Europa nel luglio del 1914.

Guerra, definita dall’allora Papa Benedetto XV, una ‘Inutile strage’, alla quale, inutilmente, si erano opposte le forze ‘Neutraliste’ (socialisti, cattolici, liberali giolittiani). Fra i ‘neutralisti’ vi erano allora i socialisti di Voldomino che amministravano Voldomino, allora comune a sé e che giorni prima avevano organizzato una manifestazione per la Pace e contro l’intervento.

Domenica la banda suonerà in piazza Piave, la canzone patriottica – interventista ‘La Canzone del Piave’. Per par condicio e per ricordare i ‘neutralisti’, visto che a Voldomino c’è una via che si chiama via Gorizia, perché la manifestazione non continua in quella via a suonare e cantare la canzone ‘O Gorizia’ che ricorda la ‘Battaglia di Gorizia’ e che si svolse tra il 9 ed il 10 agosto 1916 . Un orrendo massacro che provocò la morte di ben 52.000 soldati italiani e di 41.000 soldati austriaci.

La canzone è stata recentemente cantata, a Luino, da Giovanna Marini nei locali della fabbrica IMF di Galante e recita così:

‘La mattina del cinque di agosto / si muovevano le truppe italiane / per Gorizia, le terre lontane/e dolente ognun si partì

Sotto l’acqua che cadeva a rovescio / grandinavano le palle nemiche;/su quei monti, colline e gran valli / si moriva gridando così:

O Gorizia, tu sei maledetta/ per ogni cuore che sente coscienza; dolorosa ci fu la partenza / e il ritorno per molti non fu.

O vigliacchi che voi ve ne state/con le mogli sui letti di lana,/schernitori di noi carne umana,/questa guerra ci insegna a punir.

Voi chiamate il campo d’onore/ questa terra di là dei confini;/qui si muore gridando : assassini!/maledetti sarete un dì

Cara moglie, che tu non mi senti/raccomando ai compagni vicini/ di tenermi da conto i bambini,/che io muoio col suo nome nel cuor.

Traditori signori ufficiali/che la guerra l’avete voluta,/scannatori di carne venduta,/e rovina della gioventù

O Gorizia, tu sei maledetta/per ogni cuore che sente coscienza;/dolorosa ci fu la partenza/ e il ritorno per molti non fu’.

Non fu ritorno da quella ‘Inutile guerra’ per i voldominesi Albarini Giuseppe, Badi Edo, Badi Domenico, Berranini Giovanni, Berzi Giovanni, Cardini Vittorio, De Vittori Biagio, De Vittori Nando, Fantoni Giuseppe, Galante Giuseppe, Maffioli Antonio, Molina Abele, Piazza Attilio, Pravettoni Anico, Rainoldi Santino, Rainoldi Nino, Romano Luigi, Riboni Carlo, Saccani Arnaldo, Sandri Celeste, Spasino Giuseppe, Tartilli Giovanni e Tollot Giovanni.

Caduti che la sezione socialista di Voldomino nel dopoguerra ricordava con una targa, riportata nell’ultima pagina del Calendario di Voldomino di quest’anno 2015, con le seguenti parole: ‘La SEZIONE SOCIALISTA di VOLDOMINO perché sia di monito a quella effimera oligarchia militarista e capitalista che per la sua ingordigia trascinò milioni di proletari all’infame guerra, di cui Voldomino lasciò i suoi 33 morti. I PROLETARI RICORDANO’.

Luino, 23 maggio 2015

Giovanni Petrotta, docente delle medie di Luino


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