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Luis Miguel e i “gggiovani” d’oggi.

Creato il 25 gennaio 2014 da Pinocchio Non C'è Più

Luis

Sono un ragazzo, non ci sono discussioni, su questo punto non sono disposto a trattare.
Si ok, ogni tanto al bar ordino un caffè decaffeinato, ma è un dettaglio trascurabile, lo faccio solo per non agitarmi troppo, sia chiaro.

È ovvio che sono un ragazzo, vent’anni fa compravo i cd di Baglioni e di Madonna, ora invece le scarico da torrent itunes, perchè sono al passo coi tempi, anzi ho allargato anche i miei orizzonti, adesso ascolto anche Miguel Bosè e Scialpi, che è sempre stato l’idolo delle ragazze della mia età.

Faccio sport: d’estate in piscina all’aperto, certo non faccio più 50 vasche di seguito, mi limito a 3, fermandomi 7 volte a respirare, ma solo perchè dove vado io non ci sono le corsie e la gente nuota alla cazzo, e poi calcetto, mi sono evoluto, sono passato da ala destra al ruolo di portiere, fisso, merito del mio fisico che si è sviluppato e copre il 95% della porta, si lo ammetto, quando arrivo a casa ho un pò di mal di schiena, ma provate voi a raccogliere minimo 27 palloni in fondo alla rete, poi mi dite.

Faccio parte di quella categoria che chiamano “i ragazzi di oggi” come cantava Luis Miguel a uno degli ultimi Sanremo, quello del 1985 se non sbaglio, ed è un sollievo. Al solo pensiero di essere un uomo di mezza età “mi prende male”, guardo queste donne mature che spingono passeggini per il centro e mi si stringe il cuore, poverette. Ieri una di queste mi ha salutato, ho risposto per educazione, chissà con chi mi aveva confuso, colpa dell’età avanzata, certo, a guardarla bene assomigliava tantissimo ad una mia compagna di banco delle medie, ma figuriamoci, non poteva essere lei, al massimo sua madre.

Mi piace interagire con i miei coetanei, scambiarmi “il cinque” con loro per una una battuta esilarante sulla crisi economica, e poi sono educati, spesso quando mi presento rispondono: “piacere di conoscerla signore”
Da vero ragazzo responsabile inizio a pensare al futuro, cerco di essere “avanti”, ho smesso di preoccuparmi del lavoro, adesso mi dedico a pianificare l’elenco degli hobby che coltiverò dopo la pensione, si ma, solo per essere previdente, solo per scrupolo, anche perchè a questa età voglio godermi la vita, infatti passo le serate a guardare in streaming i film che sono attualmente nelle sale. Ieri sera ho visto “non ci resta che piangere”, favoloso, secondo me avrà un bel successo di pubblico.

Sono spensierato, viaggio con i finestrini (semi aperti, molto semi, praticamente un filo d’aria per la sopravvivenza) ascoltando Radio 24 “a palla”
Ho rispetto del mio fisico, non esagero con l’alcool, si dai, a voi lo posso dire…sabato scorso mi sono “sballato” con una granita al tamarindo, però oh, mi raccomando, mantenete il segreto, comunque ho rimediato subito: la sera dopo ho cenato con una tazza di caffellatte e quattro fette biscottate Monviso. E alle 21:30 mi sono addormentato guardando “C’è posta per te”.

Ogni tanto parlando con il padrone del bar sotto casa mia mi sale il magone, appena iniziamo un discorso lui parte con “eh…bei tempi quando….”, e attacca con una filippica sugli anni migliori della sua vita (tipo quel giovane cantante alternativo…come si chiama? 5? 2?…ah no Zero, si chiama Zero), si vede che è una persona che vive di ricordi, e pensare che ha due anni meno di me, boh, quasi quasi una di queste sere lo invito a partecipare all’avvincente torneo di scopone scientifico con i ragazzi della bocciofila.

Ma la cosa che mi intristisce di più in assoluto è vedere questi “matusa” atteggiarsi a giovani di belle speranze. Dai, siete passati, out, ancien, rassegnatevi, fate largo a noi della nuova generazione, siete solo dei ridicoli a vestirvi con il piumino attillato, jeans scoloriti e le hogan rosse ai piedi, ma per favore, lasciate perdere, queste cose fatele fare a noi.

Noi del profondo ’70, gli ultimi ad avare il telefono a ruota della Sip, ma i primi a smanettare con il Commodore 64.

Da bambino chiedevo sempre quanto tempo ci sarebbe voluto per diventare adulti, adesso so la risposta: un attimo.



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