Lunedì horror: io gioco in scatola Brivido

**mode nostalgico on**
C'è stato un tempo in cui i ragazzini non si ammazzavano davanti allo schermo di una Playstation o di un Nintendo DS, fosse pure 3D. Tempi in cui il massimo della soddisfazione era scaraventarsi lungo le scale di casa e trascorrere le sei ore successive ad inseguire un pallone, in epiche sfide che terminavano quando la visibilità si era ridotta a mezzo metro o uno dei contendenti aveva buttato dentro la sfera del "chi segna questo vince tutto", scatenandosi poi in un giro del quartiere effettuato urlando, trasfigurato come Tardelli nella finale del Mundial.
**mode nostalgico off**
Nelle giornate di malinconica pioggia, i fanciulli si riunivano in una cameretta e tiravano fuori i GIOCHI IN SCATOLA. Ve li ricordate? Certo, Monopoli, Risiko e Trivial Pursuit sono sopravvissuti fino ai giorni nostri, ma la storia di questi oggetti è colma di perle eccezionali, una delle quali perfettamente adatta al nostro lunedì horror.
Eccolo qui, qualcuno oltre a me ha passato divertenti serate attorno a Brivido?


Novità strabiliante per l'epoca, il tabellone di gioco era tridimensionale: i personaggi si muovevano in un vero ambiente orrifico (vabbè, calibratelo sui tempi e sull'età-target), tra passaggi segreti, scheletri incombenti, trappole ed una prigione sotterranea che conservava la salma di un caro estinto. Non male, eh?
Ma il vero pezzo forte, croce e delizia di ogni giocatore di Brivido, era un meraviglioso teschio fluorescente (la penombra durante la partita era un must), che, lanciata in una discesa all'interno della torre principale, poteva decapitare in modo assolutamente random un malcapitato personaggio posizionato nel tabellone, costringendolo a ripartire dal via.
Dopo qualche mese, scoprii quale rotazione infliggere al teschio per farlo precipitare contro gli avversari. Ecco, in un periodo storico in cui nessuno si arrende all'evidenza delle prove più schiaccianti immaginabili, io confesso: da piccolo baravo a Brivido.
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