Magazine I nostri amici animali

Lupus Fabula

Da Robydick
Lupus Fabula
Erano sparite due pecore dall'ovile più importante, un'altra da quello vicino. Molto strano come furto, nessuna traccia, nessun abbaiare dei cani pastore, nessun belare. Vero che in quegli spazi assegnati si era limitrofi al Parco Nazionale, ma anche vero che di lupi, purtroppo e dicevano tutti Purtroppo persino i pastori (un amen non si nega mai, nemmeno al peggior nemico quando morto), quasi non se ne vedevano più, quei pochi che erano rimasti avevano una paura fottuta degli uomini, se ne stavano rintanati nei luoghi più inaccessibili. Possibile poi - si chiedevano - che un branco di lupi non lasci manco una traccia, una goccia di sangue per terra, un fiocco di pelo sparso?
Bisognava pensare quindi ad un furto operato da esseri umani e venne chiamata la Polizia. Il Tenente Cantapopolo non ci pensò più di 5 minuti, corse per un breve sopralluogo a scopo più politico che sostanziale, dato che Ravaiuolo, padrone dell'ovile derubato di due pecore, era un suo mezzo parente. - Dranquilli sigghiori meia - cantapopolò solenne ai ravaiuoli - non tragghino (essi) conclustioni affrettuose, ci'abbisognia prudenzia et intelighenzia. - Amava le conclusioni alla "oviddio". Convinse, citando persino i Veda e le orazioni a santarrosalia, in un furore d'ecumenico misticismo, che era opportuno coinvolgere al più presto la Forestale, tanto più che il Maresciallo Santospirito, noto ubriacone baciapile, era già stato da lui informato e s'era immediatamente attivato nemmanco fosse già a conoscenza della cosa.
Santospiritando l'intera guarnigione dei suoi centurioni, saggiamente divisa in manipoli, il maresciallo ignorò le indicazioni dei pastori, dirigendosi immediatamente fra boschi e sottoboschi alla ricerca dei ladri. Dopo la bellezza di 45 minuti primi di ricerche subito dei risultati: tre declivi più in là, dentro il parco partendo dall'ovile esso confinante, venne trovata la prima carcassa spolpata di pecora, poco oltre le altre 2 dopo soli ulteriori 15 minuti primi. Con la consulenza di un odontopatologo per la disanima dei morsi, fu presto evidente che tutto era opera di lupi. Stupore e sconcerto: Lupi?!? saranno degli zombie, da dove arrivano? - si chiesero - Qualcuno c'è sempre stato, non erano completamente estinti - rispose il maresciallo, che proseguì - Be', come dire, una bella notizia su una meno bella, via! E' morta qualche pecora, non è poi 'sta disgrazia biblica, ma abbiamo ritrovato i lupi e pare siano decisi a prosperare, evviva! - e fu giubilio quasi generale. I pastori un po' 'ncazzusi lo erano per la verità, però le promesse di Santospirito li placarono presto: pascoli protetti da recinzioni; maggior controllo degli stessi da parte dei suoi centurioni; ripopolamento degli animali da preda nel parco al fine di saziare i lupi (questa promessa fu ribadita a più riprese); interviste a giornali e tv ben retribuite con conseguenti inviti ai tolcsciò per lui, loro, i centurioni tutti ed anche il saggio Cantapopolo, ci mancheresse, sempre e rigorosamente a titolo oneroso.
Tutto andò secondo copione e non solo. Ci furono onori per il maresciallo ed il tenente, premi per i centurioni, finanziamenti a fondo perduto per i pastori, l'unesco dichiarò gli ovili abruzzesi patrimonio dell'umanità, il presidente della repubblica conferì la legion d'onore, il papa li nominò in ben 3 omelie, si vocifera che Ravaiuolo abbia visto la madonna, che una pecora abbia le stimmate e non si contano già i pellegrinaggi che stanno togliendo molti clienti a San Giovanni Rotondo e a Pietralcina, i cui sindaci pare facciano a gara a bestemmiare il calendario, sbraitano rosari di porchi e madonne insieme ai pii commercianti del rispettivi paesi per quanto avvenuto.
Io, che della vicenda son solo narratore, son pure a conoscenza di quel che non s'è visto, che niuno conosce e che, come sempre accade, è più vero di quel che appare! Leggete un po', in diversi luoghi, cos'è successo dopo il fatto e cosa si son detti...
Sede locale di Greenpeace
Raga', che idea fantastica abbiamo avuto - esordisce Trucciolo, riccio figliol di Ravaiuolo - a rubare le pecore di mi' padre e portarle nel bosco a quei poveri cristi lupi. Porcazzozza, se non facevamo qualcosa, quelli della sede de Roma mica ce facevano anna' alla manifestazione in India, pagati e spesati. Sempre a di' che non facciamo 'n cazzo, che ce grattamo li cojoni... tié, mo vojo vede' se ce possono lassa' a casa quel branco de papponi! - Ma poi 'sti lupi 'ndo cazzo stanno Tru'? - chiede Pusseo, brufoloso figliol di Cantapopolo - niuno li ha visti. - Ce stanno ce stanno, pochi ma ce so', volevi che se facevano sfuggi' certe prede belle fresche, zitte e immobili? Indiaaaa, arriviamo! - Conclude con un urlo di battaglia. Effettivamente le carcasse avevano tutte una corda, se non ancora al collo sempre lì vicino, ma curiosamente Santospirito e manipoli al seguito non si accorsero di nulla e quella usata per tappar le bocche, in puro budello di maiale, era bell'e che finita nelle panze dei predatori, fu un colpo di genio di Trucciolo.
Rifugio della Forestale, serata di festeggiamenti per pochi intimi
Santospirito è euforico - Cameratiiiiiiiii, finalmente avrem 'e che caccia', mannagg' a mort! So' dieci ann che vulimm spara' co' e doppiett e cca' manco 'o cazz e 'nu cunigl' se vere cchiù! Mo', cu 'sta pagliacciat 'e luparuoli ce facimm rign o'pparc d'ogn ben'e'ddie! Ahhh, bivìt bivìt, avvimm a fa' nu brindisi a chillu pipparuol 'e Trucciolo, o padr 'e iss me l'aviva ritt ca' chill tenev 'n cuorp e'gghi' in India, pensa sulu a viaggia', degli animal nun se ne fotte proprio... ma vafancuuuul ! Non seguì alcuna replica, che altro c'era da dire?
Vicino al fuoco dell'ovile di Ravaiuolo, è lui che chiosa
Amici, v'avevo detto no, che dovevamo da' sta' calmi, che tanto 'sti lupi deficienti, altro che "intelligenti" comme ha detto quell'allampanato de Santospirito, se so' pijate le peggio pecore che c'avevamo e la cosa era strana, ho capito subbito che ce stava quarcheccosa de strano dietro. S'è mai sentito, dico io, che uno viene a rubba' delle pecore, lascia qquà quelle belle grasse che te fanno 'na botte de latte al giorno e se pijeno quelle secche come 'er legno? E i lupi poi, ma ddico, essù dai, mica so' così scemi. Li cani mia poi, quelle du' bestiacce de Geronnimo e Kocisse, secondo voi facevano passa' i lupi a 'sta maniera? Ci addoveva esse qualcosa sotto, e quanno è così bisogna sape' aspetta', vede' che succede, che la pizza è grossa e ce dev'esse da magna' pe' tutti, visto? Ora c'avemo li mejo pascoli, recintati e curati, la forestale nun ce rompe più li cojoni, che vole' deppiù? Poi, cosa sia realmente successo, poco importa. Convennero tutti, anche sul checcefrega checce'mporta.
Due pecore nell'ovile
E' stata una mossa fuvbissima Gina - dice Pina, la zabetta più diabolica - Te l'avevo detto, quando avevo visto il figlio del padvone venive in pevlustvazione, con quella faccia da pivla che fingeva indiffevenza. Quello covava qualche intvigo, si vedeva subito. - Sei un mito mia cava - risponde Gina a Pina - e finalmente ci siamo libevate di quelle due vompicoglioni di Bevta e Elviva, quelle due comuniste di mevda che ogni volta avevano da dive che il pvato migliove doveve esseve pev tutte e non solo pev le pvefevite, cioè noi due, ma povcatvoia, allova l'anzianità non conta più niente? - Pavole sante - ribadisce Pina - è bastato divgli che la seva savebbe avvivato Tvucciolo ad apvive il cancello in nome della libevtà delle pecove dal giogo dei pastovi e lovo due subito lì, hanno puve scondinzolato quando quello scemo le legava e le povtava nel bosco pensando fosse un piano pveciso, ma si può? che sceme, ahah! - E quell'altva imbvanata di Vobevta, dall'altvo ovile, è covsa dietro a Tvucciolo, a momenti si lega da sola! oddio, sto a cvepave dal videve...
Il branco di lupi nel bosco
Te l'avevo detto o no che era una trappola e che degli uomini non bisogna mai fidarsi? - dice maschio Beta ad Alfa - Taci !! - ruggisce Alfa - anzitutto metti la coda tra le gambe, pezzo di merda, quando mi rivolgi la parola, dove cazzo credi d'essere, ad una riunione di greenpeace? Erano 2 settimane che non si mangiava, manco le unghie c'erano rimaste, cosa volevi che facessimo? Alla fine tre pecore, anche se secche e smunte ce le siamo mangiate. Saran state comuniste, sicuramente, pur di non dar del latte al padrone stavano a dieta epperò facevano le lotte per dar da mangiare a tutte le altre parimenti, pensa che idiote!, ho sentito una che lo diceva all'altra prima d'azzannarla al collo. Capito perché ce le hanno regalate? - Già - riprende la parola Beta, dopo prona alzata di mano - ora però siamo chiusi col filo elettrificato su una collina, quel figlio di puttana di Santospirito ogni tanto fa qualche filmato per far vedere che siamo in tanti e son tutti contenti, ma le bestie con cui hanno rimpolpato il parco se le caccia tutte lui! - E' vero - sommessamente Alfa riprende il filo - dovevamo immaginarlo, anzi dovevo io, scusatemi tutti, ormai è fatta e cercheremo una soluzione. Che serva da monito ed esperienza per noi e per i nostri lupacchiotti in futuro, la morale è semplice: solo i poveri regalano cibo agli affamati mentre i ricchi e i furbi, in qualche modo, te la fan sempre pagare cara, mai dargli credito, mai!
- Postfazione -
Questo miniracconto è volutamente breve e semplice, poteva essere ben più lungo volendo, e spiego perché. Ieri mio figlio Francesco, 10 anni in 5° elementare, mi ha chiesto di aiutarlo per un compito che aveva. Consisteva nello scrivere un giallo partendo da 3 indizi, e chi li ha dovuti inventare questi indizi? Allora poi, nella nottata, mi sono divertito a farlo anch'io un racconto sugli stessi indizi: parco nazionale; pastori e greggi di pecore; lupi in estinzione.
Voglio farlo leggere anche a lui questo scritto, non potevo esagerare, i pezzi dialettali vedrò di tradurglieli. Ovviamente lo dedico al mio amato pargoletto, qui a dx vicino alla nostra cagnolina Nicky, dietro a sx invece c'è Leonardo, uno dei suoi 2 fratelli maggiori.
Lupus Fabula

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