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Lutto

Creato il 09 febbraio 2011 da Animabella
Oggi è giorno di lutto. Lutto cittadino per Roma. Nella capitale sono morti quattro bambini, bruciati vivi nel tugurio che faceva loro da casa. Fossero stati degli ariani italiani i nostri giornali e le nostre tv sarebbero stati inonandati di foto dei loro visi sorridenti, delle loro stanzette più o meno piene di giochi. E invece non abbiamo idea di come erano fatti Sebastian, Patrizia, Fernando e Raul. Erano rumeni, e per giunta rom.
Quando accadono queste tragedie – molto più di frequente di quanto un paese civile possa tollerare – si avverte un certo disagio: bisogna mostrare cordoglio, esprimere condoglianza nei confronti delle famiglie eppure in fondo in molti – forse anche in noi stessi – serpeggia un odioso retropensiero: che in fondo questi se la cercano, non vogliono integrarsi, sono loro che vogliono vivere così. In fondo a «noi» non importa che «loro» vivano così, quello che ci importa è che non ci diano fastidio, e magari che stiano un po’ attenti a non farci scappare il morto, soprattutto se bambino, ché poi ci tocca pure mostrarci addolorati. Ma Sebastian, Patrizia, Fernando e Raul erano solo bambini. Loro, di certo, non se la sono cercata. E non è tollerabile che dei bambini paghino le colpe degli adulti – fossero anche i loro genitori. A questo ci piacerebbe che servisse lo Stato: a mettere tutti i bambini nelle medesime condizioni di partenza.
Avrei voluto partecipare ai loro funerali, ma i genitori hanno deciso di portare le salme in Romania. In attesa che la nostra comunità civile sia in grado di inventarsi dei riti di cordoglio laici, la Comunità di Sant’Egidio ha organizzato una veglia di preghiera oggi alle 17.30 nella Basilica di S. Maria in Trastevere. Invito tutti ad esprimere la propria vicinanza alla famiglia, ma soprattutto a noi stessi: se non siamo più capaci di provare un profondo dolore per l’odiosa morte di quattro bambini – di qualunque etnia – è la nostra umanità ad essersi spezzata.

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