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Ma a voi l’ Italia piace?

Creato il 01 marzo 2012 da Angel

Ma a voi l’ Italia piace? Vorrei girarvi questa domanda che da un pò  di tempo mi ronza in testa. La verità è che la domanda dovrebbe essere posta in maniera diversa: ci si identifica in questo paese? Il paese delle Belen e delle farfalline, dei commandos NO TAV, delle mignotte a difesa della dignità femminile. E’, francamente, molto difficile. La sensazione che ho è di un paese, di una società civile che, ad ogni occasione, dimostra di aver perso il senso di equilibrio. Dove tutto, anche una manifestazione nelle intenzioni pacifiche, sfocia in violenza, attacco, disperazione. Mi sono chiesto perchè in Italia tutto, prima o poi, diventa un caso mediatico: perchè sono scomparsi i paletti morali. In altre parole,n gli esempi e modelli da seguire. Eppure in questo paese in cui la violenza e il mignottismo, anche intellettuale, sembrano imperanti  non calano d’ attenzione i reality, i talk show/pippe, i talent scout diventati le uniche fucine del talento. Non vedo chiudere questi programmi perchè bocciati dal pubblico. Semmai rafforzati dall’ audience e da coscienze sempre più assopite. E’ un paese nel quale nessuno si scandalizza più. Nemmeno le donne quando vedono promosse in tv un’ immagine della donna confacente di più ad un postribolo che alle idee femministe. Il problema dell’ Italia, lo ribadisco, è morale, etico. Dunque, di coscienza. E le nostre sono addormentate, asettiche, ipocritamente pure. Questo contribuisce a spiegare perchè è da decenni che in Italia non si produce più nulla di nuovo; perchè continuiamo a traghettarci facendo finta di essere vivi, per parafrasare il testo di una nota canzone di Giorgio Gaber. Vorrei chiudere questo dicendo una cosa magari retorica e banale: la soluzione c’, esiste. Viene dal basso come tutti i grandi cambiamenti della storia. Questo cambiamento io lo vedo, come dire, sintetizzato in due categorie: gli studenti e gli operai. Ovvero: ricerca, innovazione e lavoro. La combinazione vincente per un paese competitivo ai livelli più alti. Tutto questo non può assicurarlo l’ attuale ceto dirigente nazionale, pigro, indolente e, soprattutto, irritante e improduttivo. P.s: consiglio caldamente al presidente Monti di sbrigare al più presto la sua agenda politica e tirarsi fuori dall’ agone politico da straccioni che lo vorrebbe candidato alle prossime elezioni. Che non rovini la sua onesta reputazione.



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