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Ma che tipo è padre Alex ? / Giallo Tanzania

Creato il 17 ottobre 2014 da Marianna06

 

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Il telefono sulla scrivania squilla da parecchi minuti. Padre Alex, di rientro  dalla prima messa del mattino in cappella, quella con i giovani studenti del seminario di teologia, si concede una pausa di relax sotto la doccia.

Tra pochi minuti dovrà scendere in ufficio e occuparsi della contabilità.

E’ questo il suo compito a Bunju e, anche se preferirebbe fare il formatore, sa bene che il missionario deve di necessità essere versatile,  per cui tutto è bene.

Tutto è “grazia”, come diceva il suo vecchio maestro dei novizi.

Quando è necessario anche il ramazzare il cortile e il lavare i piatti o improvvisarsi muratore è una modalità giusta per lodare il Signore.

Ha un’età per cui in Italia, dovrebbe già essere in pensione, se fosse stato  un laico qualsiasi.

Ma i suoi settant’anni li porta molto bene e, a vederlo, chiunque gliene darebbe senz’altro di meno.

Molti di meno decisamente.

In gioventù ha praticato atletica , che gli ha lasciato, anche  col trascorrere degli anni, un fisico da sportivo. Diciamo tonico e scattante.

Ogni mattina non disdegna,alle prime luci dell'alba, nel silenzio generale, di tenersi in forma con una corsetta nei dintorni.

E poi, da buon trentino, non ha neanche disdegnato mai la bicicletta, provandosi in arrampicate  per tornanti montuosi specie quando, negli anni passati, faceva rientro a casa dai suoi e si dilettava a sfidare in paese,ad Ala, gli amici e i compagni di un tempo.

A Bunju, quando può, in certi pomeriggi domenicali, la usa per raggiungere in solitaria, pedalata dopo pedalata, la spiaggia.

Dopo una permanenza lunga in Italia come parroco in una parrocchia cittadina, prima a Milano e successivamente a Roma, in un quartiere di periferia, e una brevissima in Kenya, in cui ha lavorato in una baraccopoli per il recupero di ragazze-madri, i superiori un bel giorno hanno deciso d' inviarlo in Tanzania.

E a lui non è restato  altro che dire :”Obbedisco”.

E’ un uomo di forte temperamento e che non s’arrende mai.

Quale che sia l’ostacolo trova il modo di superarlo in qualunque modo,  anche poco ortodosso, quando è necessario.

Ne sanno qualcosa gli amici del Kenya quando laggiù c'era da dribblare certe pastoie burocratiche.

Ora invischiato in questa storiaccia dei resti umani in discarica, di cui i media non cessano di parlare,o meglio di strillare a più non posso, per mettere in cattiva luce i cosiddetti cristiani,ci  sta provando a risolvere.  

E intende farlo avvalendosi di qualche amico politico locale importante.

E quanto prima possibile.

E cioè prima che l’andazzo continui e certe sconcezze si ripetano.

E che se ne continui a parlare.

Rivestitosi di tutto punto per scendere al piano di sotto, nel suo ufficio, padre Alex riesce, un istante prima di chiudere dietro di sé la porta della sua camera, a rispondere  al telefono.

Telefono che squilla di nuovo e con una certa insistenza. 

E’ il segretario del Presidente che gli ricorda per l’indomani l’ora precisa dell’appuntamento concordato in precedenza.

Sottolinea però che non deve essere accompagnato da alcuno. Si tratta, infatti, di un favore personale. Anzi, personalissimo.

Grazie. Ci sarò.Stia tranquillo. - replica visibilmente soddisfatto padre Alex.

 Prego. Mi raccomando. Nessuno . Solo lei. - sottolinea stentorea la voce dell’uomo, dall’altro capo.

Mentre scende le scale il missionario pensa tra sé e sé che le elezioni nel Paese sono ormai vicine e il Presidente ha tutto l’interesse a mostrarsi disponibile.

Insomma tutto il mondo è Paese e l’Africa lo è , quasi certamente, un po’ di più.

Entra subito  in ufficio e accende il computer. Ma internet è capriccioso e quindi è  lentissimo come sempre.

Perciò, nell’attesa,padre Alex, che non è persona che perde tempo, tira fuori i suoi registri  per la contabilità, che sono zeppi all’inverosimile di note e di numeri.

E, a capo chino, usufruendo del fresco della pala che pende dal soffitto, comincia a lavorare.

 

   ( continua…)

            a cura di Marianna Micheluzzi (Ukundimana)

 


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