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Ma chi gliel’ha fatto fare a francis

Creato il 27 settembre 2010 da Speradisole

MA CHI GLIEL’HA FATTO FARE A FRANCISAbbiamo scoperto, in questi giorni, un vero paradiso, non solo fiscale, ma anche caraibico.

Bella davvero questa isoletta delle Piccole Antille col nome romantico di “Santa Lucia”.

160.000 abitanti.

20.000 automobili.

16 telefonini.

Tante banche,

Il tempio delle società oof-shore.

Ma un grosso nuvolone si è sollevato su questa isola. Il suo ministro della Giustizia Lorenzo Rudolph Francis, improvvisamente, esce dal silenzio tombale che ha sempre contraddistinto il clima di quell’isola, per dire che sì, la casa di Montecarlo è di Tulliani, cognato di Fini.

Il documento che rivela appunto la proprietà di Tulliani, è autentico, dice il ministro.

E’ finita?

No. C’è da dire che quella famosa carta su cui è  scritto che la società Timara, proprietaria della casa di Montecarlo, è in effetti di Tulliani, non è uguale a quella usata dal ministero della giustizia dell’isola, non è filigranata. Poi si scopre che chiunque può stampare, con il computer, la carta, con l’intestazione e scrivere un documento. Il ministro dice che è autentica, là si usa così.

Altro scherzo davvero bislacco: un posto al mondo dove il segreto è sacro, soprattutto quello delle società off-shore, improvvisamente viene rotto, per un caso che interessa l’Italia, unico paese al mondo ad ottenere che il ministro della giustizia di quell’isola, si scomodi, per dire una cosa “Tulliani è il vero proprietario di una casa a Montecarlo”. Un documento ed un intervento pubblico che fa capitolare Fini e segnare la vittoria del papi.

Ma l’atteggiamento di questo ministro della giustizia del’isola Santa Lucia caraibica è sorprendente, soprattutto perché ha fatto drizzare le orechie a tutti  coloro che tengono, in quel paradiso, i loro soldi, per vivere beati, senza l’incubo delle tasse e soprattutto senza che nessuno sappia niente.

Con la sua rivelazione, quantomeno imprudente, il ministro ha messo in allarme tutti coloro che là hanno le proprie società off-shore o i soldi nelle banche. Fuggono verso paradisi fiscali, meno chiacchieroni e più sicuri.

Quel ministro poveraccio, per dar retta a qualcuno, non si sa bene chi, ma certamente molto persuasivo, ha distrutto praticamente il buon nome dell’isola, come paradiso fiscale. Ha ritrasformato in paradiso naturale un paradiso fiscale.

Chissà forse si morde le mani e lancia improperi, giorno a notte, a chi gli ha suggerito di fare una cavolata simile. Troppo tardi ormai. Le uova si sono rotte.



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