...Ma il Destino ne Farà degli Eroi! "I Cavalieri dello Zodiaco: La Leggenda del Grande Tempio" - la Recensione

Plasmato da Walter O'Dim

Anno 5 dell'Era Cumberbatch, esce il nuovo film dei Cavalieri dello zodiaco, e che fai, non lo vai a vedere? Potrei aggiungere che il film è partorito dalla stessa casa d'animazione di Capitan Harlock, ma non saprei fare paragoni qualitativi poiché il non ho ancora avuto il piacere di vedere il suddetto.

Non so voi, ma se siete cresciuti negli anni '80 ma (e per una volta ringraziamo Mediaset) anche negli anni '90, non potete non conoscere i prodi cavalieri devoti alla dea Atena, ma non diamo nulla per scontato, per amor della completezza lasciatemi introdurre l'ambientazione del film.

Il pericolo però risiede proprio nella persona più vicina alla dea, il sommo sacerdote Arles, accecato dalla sete di potere, vede nella neonata Atena una minaccia per le sue ambizioni, e tenta di assassinare l'infante. Gli oscuri piani del Sommo Sacerdote vengono infranti dall'intervento di Micene, Cavaliere d'Oro del Sagittario, che fugge dal Tempio assieme alla neonata Atena, sacrificandosi pur di affidarla ad un mortale degno di allevarla al sicuro: Alman di Thule.

Alman alleva la bambina come fosse sua nipote, dandole il nome Isabel, tenendola così all'oscuro della sua vera identità, e con essa il suo destino di patrona dell'umanità, destino che le verrà reso noto alla vigilia del suo 16° compleanno. La sorte vuole che proprio quel giorno lady Isabel venga assalita dagli sgherri del Grande Tempio, ma i prodi Cavalieri di Bronzo, cresciuti da Alman proprio per proteggere la Dea, giungono in suo soccorso.

L'opinione:

Lasciatemi spendere due parole prima di una spietata sezione spoiler, rivolte a chi debba ancora vedere il film.
Vogliamo parlare del punto di vista tecnico? Il lato grafico de La leggenda del Grande Tempio è un orgasmo per gli occhi, nè più nè meno, e potrebbe far scendere qualche lacrimuccia ritrovando tutto il cast storico dei doppiatori Mediaset, ma devo darvi un sincero ed amichevole avvertimento, vi diranno che va visto dai fan per via del peculiare adattamento italiano, avete presente? Non parlo solo delle voci, ma soprattutto delle citazioni a Dante Alighieri, Ugo Foscolo, e in generale il linguaggio aulico ed epico che tanto ci affascinava...

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Mi spiace, ma non ne troverete (se non qualche sporadica trovata), e per due ottimi e comprensibili motivi:

1: La direzione del doppiaggio doveva attenersi ad esigenze di copione ferree, d'altronde non possiamo mettere a confronto le esigenze (e libertà) televisive con quelle cinematografiche.

2: L'adattamento italiano viveva di una caratteristica peculiare della vecchia serie, " i tempi morti", tutto quel tempo che due avversari impiegavano per studiarsi veniva in qualche modo riempito e nobilitato. Ebbene, in un film in cui bisogna riassumere 38 puntate di anime correndo a più non posso, beh col senno di poi chiedevamo troppo, non mi sento di dare la colpa a nessuno, tranne ai recensori che ne hanno fatto il cavallo di battaglia per far correre i lettori al cinema. In compenso i vecchi doppiatori Mediaset hanno fatto un buon lavoro, anche se forse Dania Cericola, doppiatrice storica di Isabel, suonava un pò troppo "stanca" per la parte, si sente troppo la differenza d'età tra la voce e il personaggio doppiato.

Nonostante tutto La Leggenda del Grante Tempio rimane un filmone, e consiglio vivamente di vederlo, poichè potrebbe riservarvi qualche piacevole sorpresa, nonchè qualche piacevole differenza rispetto alla storia originale, ma mi fermo qui, non voglio rovinarvi la visione.

e pietoso come sceneggiatore (coff coff saghe tutte uguali coff...), tuttavia gli riconosco una grande abilità come designer e imprenditore.

Pegasus è stato caratterizzato come un odierno teenager, è più impacciato e più sbruffone.

Crystal è il gran figo, entra in scena a cavallo di una moto, poi boh, scompare escludendo qualche battutina.

Sirio è il perfettino del gruppo, che si perde in descrizioni di cose che tutti, compreso il pubblico, già sanno. Ho apprezzato infinitamente la gag in cui egli spiega la struttura delle 12 Case, e tutti si defilano perchè ne sono già a conoscenza, l'ho visto come una bella dedica a noi fan di vecchia data.

Ad Andromeda, non capisco perchè, han fatto fare la figura del peracottaro. Uno, e ripeto, uno è il cavaliere d'oro che sconfigge (Aphrodite Pisces), ma gli viene tolta pure questa soddisfazione... non sarà la mia unica nota di rimpianto in questo film.

Ammetto di non ho mai amato troppo il personaggio di Phoenix, ma devo dire che fa davvero la sua porca figura.

I Cavalieri d'Oro e il Grande Tempio

Il concept del GT cambia completamente, se nell'anime è letteralmente un tempio nascosto nel cuore della Grecia odierna, qui diventa un luogo uscito fuori da qualche strano Piano di Dungeons & Dragons, è una città paradisiaca sospesa nel cielo.

I cavalieri d'oro sono stati un piacere (tranne un paio), ad ognuno è stata affidata una Casa che muta, cambia l'ambiente interno a seconda della personalità del Cavaliere che la custodisce.
Purtroppo gli autori sono andati incontro ad un problema ovvio, l'affrontare 12 Cavalieri (in realtà sarebbero 9, perchè 3 Case non sono presidiate da alcun cavaliere), e lo hanno risolto (a parer mio) nell'unico modo logico...
C'è effettivamente la corsa contro il tempo per salvare Isabel dalla freccia di Betelgeuse, ma niente 12 ore di tempo tassative, togliendo l'implicita necessità di superare le case una per una, il che ci porta alla successiva soluzione.

Non solo vengono ignorate le 3 Case incustodite (eccezion fatta per quella del Sagittario), ma con una serie di espedienti vengono affrontati più di un Cavaliere alla volta.

Altre differenze clamorose? Se escludiamo l'inutile Pisces, e l'imbarazzante Cancer, che diventa la macchietta comica del film (almeno secondo le pretese giapponipponiche), Camus dell'Acquario muore canonicamente per mano dell'allievo Crystal, ma Shura del Capricorno non muore per mano di Sirio (?!), ma si ravvede assieme al cavaliere dello Scorpione, che per l'occasione è diventato donna, ma non ho nulla da dire in contrario.
Ora che ci penso bene, se contiamo che canonicamente Mur dell'Ariete si schiera sin da subito con i protagonisti, anche Virgo lo segue a ruota... e io mi mordo le caviglie dall'irritazione, perchè avrei voluto veder combattere il mio Cavaliere d'Oro preferito, il più vicino alla Dea... ma vabbè, a conti fatti vengono affrontati solamente 6 cavalieri.

Arles, al secolo Saga dei Gemelli, inizia con un design che non mi convinceva per nulla

e termina come un boss di Final Fantasy (Not bad).

Niente da fare, per le robe grosse i giapponesi hanno una marcia in più nel DNA!

Spendiamo qualche parola sulle armature, grazie alle quali ho eclissato persino il forfait di Virgo...
ricordate quando poco fa dicevo che Kurumada è un buon designer? Ammetto che a mio parere sono meravigliose, non solo per la tamarrata-Tron dei bordi luminosi, ma per quello che per semplicità chiamerò "effetto Kyashan":

Tirando le somme, il film nel complesso mi ha divertito, e non sono irritato dalle differenze con l'anime, per il semplice fatto che questo rispondeva a logiche talvolta discutibili, mentre il film a suo modo è coerente con se stesso.
Se per caso durante questa recensione qualche commento possa suonare sprezzante, badate bene, sono stato solo ironico, perchè per me I Cavalieri dello Zodiaco - La Leggenda del Grande Tempio è un film magnifico sia per i neofiti che per i fan.