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Ma và a dar via..l’equità…….(editore-convalescente..sito-chiuso..lo invia..la mamma)

Creato il 08 dicembre 2011 da Gianpaolotorres

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Si può vincere il campionato.. a forza di autogoal..?

Ai tempi di Trilussa mangiare pollo era considerata “una cosa da ricchi”, forse come  oggi  fare il pieno di”  carburante”, sia benzina.. sia gasolio..e mettetevi nei panni di coloro che ..devono..usare l’auto per lavoro e non possono scaricarlo dal reddito personale.Un caso per tutti..da qualunquisti..così,il primo che mi passa in mente.Gli insegnanti.. che lavorino fuori del luogo di residenza.. rispetto ai colleghi che insegnano  5 minuti a piedi, da casa.

Per non citare tanti altri statali.

Giocatori di carte-Fernando Botero.

Ma và a dar via..l’equità…….(editore-convalescente..sito-chiuso..lo invia..la mamma)

.. i rappresentanti dei lavoratori al tavolo delle trattative…

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A Como nel linguaggio di lavoro dei vecchi opifici serici che hanno esportato sete di gran qualità dai tempi di Maria Teresa d’Austria (metà 1700) ad oggi, nel mondo intero,e ripeto intero,per spiegare come l’industria tessile lombarda non abbia mai avuto paura di toccare mercati nuovi ogni dove, purchè ciò fosse permesso da dazi o licenze di importazione,il commento classico per dileggiare il solito venditore che le sparava grosse in ditta, od esagerava le difficoltà..per pigrizia..l’era de dì …uei’ ma chel lì.. l’è n bel talent..ovvero..quello lì.. l’è proprio un bel talento.

Il paragone calza a pennello con la parabola di Gesù per spiegare come nell’epoca attuale tra i tanti parlamentari che sbafano ad ufo a Roma, non sia credibile che nessuno tra di loro non abbia una moglie che sia insegnante, mettiamo in matematica, e che si debba spostare da casa sin sui Colli Albani suo luogo di lavoro,rompendosi le scatole di buon’ora tra il traffico,gli ingorghi,la cattiva manutenzione delle strade,se del caso la nebbia,o la pioggia,quando non manchi la neve,e debba farsi mezz’ora di auto o più a carico proprio, per quanto riguarda il rischio auto e  spese, incluse quelle del carburante.

Ciò non depone a favore dei nostri “eletti” in quanto se non lo sanno, o non lo citano mai,lo interpreto come che abbiano già preso provvedimenti,facendo trasferire d’ufficio nella scuola più vicina a casa la Signora,sbattendosene alla grande di concorsi,graduatorie etc.

Per cui la parola equità suona nella bocca di chi la pronuncia, come quella del servo infedele,che di talenti non ne ha fatti fruttare per il padrone.E’ possibile che forse lo abbia fatto a suo solo vantaggio,ed al rientro del padrone,gli abbia contato una menzogna per nascondere il maltolto che si era tenuto in tasca,restituendo solo il capitale senza l’interesse accumulato,con la scusa menzionata di aver sepolto il talento,cioè il suo ingegnoso trucco usato per tenersi la differenza in tasca, e Gesù non poteva saperlo, o non voleva farla più lunga,dovendo unire all’incapacità,anche  la frode, frutto della malizia del servitore.

Comunque lo ha fatto buttare fuori di casa.

Cosa che da noi non è successa al ritmo dei disastri compiuti da scelte di amministratori pubblici, che negli anni ultimi han fatto venire a galla tante sconcezze prodotte dai nostri..bei talent.

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Avverrà come di un uomo che, partendo per un viaggio, chiamò i suoi servi e consegnò loro i suoi beni. A uno diede cinque talenti, a un altro due, a un altro uno, a ciascuno secondo la sua capacità, e partì.

Colui che aveva ricevuto cinque talenti, andò subito a impiegarli e ne guadagnò altri cinque. Così anche quello che ne aveva ricevuti due, ne guadagnò altri due. Colui invece che aveva ricevuto un solo talento, andò a fare una buca nel terreno e vi nascose il denaro del suo padrone.

Dopo molto tempo il padrone di quei servi tornò, e volle regolare i conti con loro. Colui che aveva ricevuto cinque talenti, ne presentò altri cinque, dicendo: Signore, mi hai consegnato cinque talenti; ecco, ne ho guadagnati altri cinque. Bene, servo buono e fedele, gli disse il suo padrone, sei stato fedele nel poco, ti darò autorità su molto; prendi parte alla gioia del tuo padrone. Presentatosi poi colui che aveva ricevuto due talenti, disse: Signore, mi hai consegnato due talenti; vedi, ne ho guadagnati altri due. Bene, servo buono e fedele, gli rispose il padrone, sei stato fedele nel poco, ti darò autorità su molto; prendi parte alla gioia del tuo padrone. Venuto infine colui che aveva ricevuto un solo talento, disse: Signore, so che sei un uomo duro, che mieti dove non hai seminato e raccogli dove non hai sparso; per paura andai a nascondere il tuo talento sotterra; ecco qui il tuo.

Il padrone gli rispose: Servo malvagio e infingardo, sapevi che mieto dove non ho seminato e raccolgo dove non ho sparso; avresti dovuto affidare il mio denaro ai banchieri e così, ritornando, avrei ritirato il mio con l’interesse.

Toglietegli dunque il talento, e datelo a chi ha i dieci talenti. Perché a chiunque ha, sarà dato e sarà nell’abbondanza; ma a chi non ha,sarà tolto anche quello che ha. E il servo fannullone gettatelo fuori nelle tenebre; là sarà pianto e stridore di denti. (Matteo 25, 14-30)…..

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Se non prevale il senso di giustizia non è colpa del Cielo,ma dei servitori che hanno costruito nel tempo un labirinto ingestibile ai più.Ma non è una buona ragione per non insistere a cercare di migliorarlo secondo il mandato affidato dagli elettori dietro compenso, a coloro che vengono inseriti in una lista offrendosi spontaneamente.Ora varrebbe la pena di pubblicarne anche i curriculum di studi o di lavoro,in modo di evitare dal dover leggere.. di certi teorici del nulla…che all’epoca universitaria andavano per la maggiore a fare i gradassi..dimenticandosi però di studiare e dare esami,e che si sono laureati per anzianità quaranta anni dopo,e non sappiamo come.

Lo immaginiamo solo.

Ma se non hanno mai conosciuto il mondo del lavoro vero,e si sono dedicati a puri esercizi di presenza a negoziati,conferenze, e congressi,che diavolo di esperienza possano portarsi appresso..solo il Signore..può saperlo.

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La Statistica di Trilussa

Sai ched’è la statistica? È ’na cosa

che serve pe’ fa’ un conto in generale

de la gente che nasce, che sta male,

che more, che va in carcere e che sposa.

Ma pe’ me la statistica curiosa

è dove c’entra la percentuale,

pe’ via che, lì, la media è sempre eguale

puro co’ la persona bisognosa.

Me spiego: da li conti che se fanno

secondo le statistiche d’adesso

risurta che te tocca un pollo all’anno:

e, se nun entra ne le spese tue,

t’entra ne la statistica lo stesso

perché c’è un antro che ne magna due.

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