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Macbeth [recensione]

Da Lord79
Macbeth [recensione]
C'è questo ragazzetto australiano di 36 anni che dopo un bel po' di gavetta, decide di girare un film sul disagio dei giovani dal titolo Snowtown e il film gli viene fuori un capolavoro e addirittura la critica dice che è uno dei film più belli e appassionati della storia del cinema australiano e vorrei dire un bel "mortacci vostra" alle case di produzione italiane, ché i film di Checco Zalone devi cavarti gli occhi dalle orbite per non guardarli e i bei film stranieri un po' di nicchia, li devi scaricare illegalmente perché altrimenti col cazzo che li vedi.Comunque. Dopo averlo ricoperto di premi, questo ragazzetto che si chiama Justin Kurzel compie 40 anni e decide di dirigere un secondo film e non sapendo cosa fare prende dalla libreria il primo libro che gli capita e toh' guarda Macbeth di William Shakespeare, ma dai sì, che Shakespeare piace sempre a tutti e fa molto regista intellettuale e quindi ecco che arriva nei cinema questa nuova versione di Macbeth.Questo nuovo Macbeth inizia con una battaglia in slow motion, dove la fanno da padroni il fango, la nebbia, il sangue e immagini che sembrano tratte da un set fotografico di moda e subito capiamo quale sarà il tenore del film e dal punto di vista visivo è tutto impeccabile e si passa dai paesaggi cupi e nebbiosi dell'Irlanda, agli interni freddi del castello, al gran finale con l'incendio e il filtro tramonto usato all'ennesima potenza per rendere rosso qualunque cosa, come se l'inferno si fosse materializzato sulla terra e visivamente il film è da Oscar e dobbiamo ringraziare il direttore della fotografia Adam Arkapaw per l'eccellente lavoro e lui lo avevamo apprezzato anche nella serie tv True Detective, dove pure lì ci eravamo spellati le mani dagli applausi. Bello anche il racconto metaforico della follia che si insinua nella testa di Macbeth minuto dopo minuto e le immagini dei morti che continuano ad apparirgli davanti agli occhi e l'idea che la morte e la guerra possa cambiare per sempre la mente delle persone sia ieri come oggi. Ma tolta la fotografia e tolto questo sottotesto metaforico, questo Macbeth versione 2016 è una noia terribile. I critici dicono che il film non raggiunge i livelli del Macbeth di Orson Welles del 1948 o quello di Roman Polanski del del 1971, ma che comunque è bello e merita di essere visto; io dico che il film merita di essere visto ok, ma forse non sapendo bene dove andare a parare, l'inesperto regista ha puntato tutto sulle immagini  mettendo da parte il libro di Shakespeare e come un Rotolone Regina che dura il doppio di un rotolo normale, anche questo film sembra essere lungo il doppio di un film della stessa durata, ché con tutte le immagini a rallentatore e i silenzi e i dialoghi in prosa; portatevi al cinema una cassa di Redbull per combattere il sonno perché ne avrete bisogno.Che poi, pure io se dovessi fare un film sceglierei come protagonista quel grandissimo figo di Michael Fassbender e ovviamente anche io metterei una scena con lui nudo in mezzo all'acqua e le mutande bianche bagnate che diventano trasparenti e mi sa che quella scena la girare proprio molte volte, per essere sicuro che venga fuori bene. Sarei molto meticoloso come regista, già. 

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