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Machete: Rodriguez se l'è presa con il messicano giusto!

Creato il 04 novembre 2010 da Domenico Marotta
Machete: Rodriguez se l'è presa con il messicano giusto! "Uccide i cattivi. Ammalia le donne". Ecco come veniva presentato il personaggio di Machete nel fake trailer che il mattatore Rodriguez aveva inserito nel progetto "Grindhouse"- il doppio film girato con l'amico Quentin Tarantino quattro anni fa, spettacolare e misteriosamente snobbato dal pubblico-, da noi visibile solo nei primi minuti di "Planet terror" (ma è meglio se non mi dilungo a spiegare l'atroce mutilazione che "Grindhouse" ha subito grazie alle geniali decisioni delle case di distribuzione italiane). Sta di fatto che le poche immagini del trailer fasullo piacquero tanto al pubblico che subito Rodriguez si ritrovò sommerso dalle pressanti richieste dei fan che avrebbero voluto vedere un lungometraggio incentrato sul personaggio di Machete. Ci sono voluti ben quattro anni ma finalmente il film è uscito lo scorso settembre nelle sale di quasi tutto il mondo, tranne che in italia, in cui ancora si ignora la data di uscita definitiva (si vocifera addirittura che il film salterà il passaggio nelle sale e uscirà direttamente in DVD); pochi mesi prima dell'uscita in sala venne diffuso un trailer che lasciava molti dubbi sulla sua validità e si pensava che fosse un altro fake, ma poche settimane dopo lo stesso Rodriguez dichiarò che si trattava di un trailer ufficiale: il film era ormai cosa fatta. Il regista ha puntato tutto su una trama quasi assurda ma ben strutturata, e su un cast di attori che farebbe impallidire di gioia il più sfegatato fan dei B-movie. perchè è questo che ha voluto fare Rodriguez: un b-movie senza pretese che riafferma l'amore del regista per il cinema nella sua più pura essenza e anima: quella dell'intrattenimento; "Machete" infatti è un film che non cerca di essere spettacolare con effetti grandiosi o una trama esageratamente sofisticata:gli effetti sono volutamente rozzi per aderire allo spirito del B-movie più puro, mentre la storia si dipana velocemente fino ad assumere risvolti inaspettati con intelligenti incursioni in argomenti che sfociano nella critica sociale (il problema dell'immigrazione clandestina e dell'intolleranza dei texani verso i messicani in primis). Dopotutto questa pellicola nasce da un fake trailer che doveva emulare i "prossimamente" che venivano proiettati nelle sale di quart'ordine ed è figlio di un modo di fare cinema che purtroppo sembrava caduto nel dimenticatoio: fortunatamente Rodriguez sa sfruttare il potenziale di intrattenimento del cinema, così come si è accorto che spesso la semplicità prevale sull'esagerata elaborazione; per questo motivo i critici spesso non capiscono il lavoro di Rodriguez: come Sergio Leone ha dentro di sè un bambino cinefilo che si ricorda l'ìemozione dei film che guardava da piccolo e vuole ricreare quelle atmosfere magiche e spesso assurde che lo avevano incantato, con risultati forse talmente raffinati da risultare incompreso. ha creato nel corso degli anni un universo popolato da personaggi fortemente caratterizzati che ricorrono spesso e portati in vita da attori capaci, vere e proprie maschere dall'aspetto indimenticabile (Machete è lo zio dei bimbi in Spy Kids!)e Con "Machete" troviamo un cast d'eccezione, che annovera attori veterani dei B-movie, come il protagonista Danny Trejo, attore feticcio di Rodriguez, un messicano tatuato, plurisessantenne che qui è praticamente lo zio cazzuto e messicano di James Bond, con anni di carcere alle spalle e una schiera di film e filmacci sulle spalle, l'interprete perfetto insomma, così come lo sono Cheech Marin (altro piccolo grande attore spesso utilizzato dal regista texano che qui interpreta un prete poco ortodosso, e Don Johnosn calato nei panni di uno sceriffo texano purista, ben lontano dall'accattivante Nash Bridges (personaggio dell'omonima serie in cui recitava insieme al già citato Marin e se capite di cosa parlo vi meritate l'applauso)o -udite udite!- Steven Seagal e con questo ho detto tutto. Già il fatto che Rodriguez abbia preso una maschera riconoscibile come Seagal e lo abbia fatto parlare con un accento messicano tamarro al punto giusto e gli abbia messo una katana in mano, fa capire quanto sappia cosa vuole il pubblico: se mi dicessero "Nell'ultimo film di Rodriguez c'è Steven Seagal che affetta gente a caso con una spada samurai" mi fionderei al cinema senza neanche pensarci.Nel film c'è tanta violenza, è vero, ma è talmente malfatta e scanzonata che la dimensione della morte si altera e sembra quasi sparire: non ci sono morti, ma solo pupazzi martoriati in modi divertenti, il sangue è palesemente finto e nemmeno vorrebbe sembrare realistico, è tutto un gioco e Rodriguez è il burattinaio perfetto, sornione e giocherellone. Jeff Fahey e Robert de Niro sono due cattivi d'eccezione veramente bravi, convenzionali e adatti al ruolo, che sprizzano ironia da tutti i pori, per non parlare di Michelle Rodriguez, sexy da far spavento, e Jessica Alba, brava e bella, anche se qui ricopre il ruolo classico della bambolona tutta pallottole e provocazione. Purtroppo la censura in italia minaccia di mutilare questo piccolo capolavoro, dal momento che spesso il genio viene confuso con la blasfemia e la sete di sangue. Ma detto questo consiglio assolutamente la visione del film in lingua originale per non perdere il gusto Spanglish che la avvolge. Una hola per Robert, se la merita.

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