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Mad Men

Creato il 23 aprile 2013 da Taxi Drivers @TaxiDriversRoma

Capodanno 1968, Hawaii. Don e Megan Draper crogiolano al sole su una spiaggia con un cocktail in mano. Premiere di classe per la sesta stagione di Mad Men, andata in onda sulla AMC il 7 aprile 2013.

Mad Men

La più famosa serie sull’advertising nella New York degli anni Sessanta si avvicina alla fine della sua decade d’oro. Siamo partiti seguendo Don Draper (Jon Hamm), art director della Sterling Cooper Draper Pryce, in una società statunitense nel pieno del suo boom economico. Playboy, apparentemente sicuro di sé, ma profondamente in crisi esistenziale, riflette un cambiamento in atto rappresentante i primi dubbi e le difficoltà dell’uomo contemporaneo del capitalismo occidentale. Intorno a Don ruotano le vicende dei suoi colleghi di lavoro, della sua famiglia, le campagne pubblicitarie dei prodotti più famosi dei meravigliosi Sixties made in USA, e le tappe storiche del periodo, vissute attraverso gli occhi dei protagonisti: la campagna presidenziale Kennedy contro Nixon, la crisi missilistica di Cuba, l’assassinio di Kennedy e la lotta per la conquista dei diritti civili degli afroamericani. In contemporanea cambia la moda, abbandonando la coda più austera degli anni Cinquanta, e affacciandosi alle libertà  dei giovani hipster del periodo.

Tra la fine della quinta stagione e l’inizio della sesta, Don raggiunge un equilibrio lavorativo e personale che sembra incrinarsi alla fine della sesta stagione. La giovane moglie Megan (Jessica Paré) vuole affermarsi nel mondo televisivo come attrice, sfruttando il marito per avere agganci. Contemporaneamente, uno dei fondatori della nuova società, Lane Pryce (Jared Harris), si suicida nello studio a causa di gravi problemi finanziari e dilemmi morali. Il clima generale si fa più oscuro – nonostante non abbia mai toccato punti di brillantezza, parliamo sempre di una serie in cui il punto focale è l’analisi dell’animo umano – tanto da spingere Joan (Christina Hendricks), l’affascinante segretaria, personaggio quasi feticcio dell’intero show, a vendere il proprio corpo per il bene dell’azienda. Don, che sembrava aver abbandonato le sue avventure extraconiugali, si getta a capofitto in un affair con la sua vicina di casa, ricominciando a riflettere sulla sua identità: ha sempre vissuto la sua vita di successo come Donald Draper, un ufficiale a cui l’uomo (il cui vero nome è Dick) ha rubato l’identità durante la guerra in Corea. Dick rimane sempre presente, nascosto ma vivo. Una presenza che non scomparirà mai dalla sua vita, nonostante cerchi di sbarazzarsene, buttando via l’accendino militare con inciso il suo vero nome.

Il creatore, Matthew Weiner, ha definito la serie come una sorta di fantascienza nel passato, ragionando sul fatto che – proprio come la fantascienza affronta problematiche attuali, usando però un’ambientazione futura – Mad Men utilizza il passato per lo stesso identico motivo: parlare di argomenti di cui non si discute apertamente in tv al giorno d’oggi.

Si era parlato di sesta stagione come ultima, ma gli ultimi accordi presi da Weiner, si mostrano favorevoli a una potenziale settima stagione – se gli ascolti dell’attuale si dimostrano abbastanza forti – che comunque sarebbe definitivamente quella finale.

In Italia Mad Men debutta sul network Cult, per poi passare a FX. La prima tv viene ora affidata a Rai 4, che trasmetterà a breve la quinta stagione. Al momento, sempre su Rai 4, sono in onda le repliche della quarta stagione.

Marco Borromei


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