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Madagascar/ No "secco" alla libertà d'espressione

Creato il 07 settembre 2012 da Marianna06

Libertadiparola1

 

Come abbiamo già visto in Tunisia e  anche in Tanzania, la difficile e interminabile transizione politica del Madagascar , che ha messo a dura prova ormai da anni (dal 2009) l’economia dell’isola e danneggiato fortemente le condizioni di vita  già modeste dei suoi abitanti, si traduce adesso anche  nell’impossibilità di poter esprimere liberamente critiche ai poteri “forti”, che piuttosto  fanno il bello e il brutto tempo, da impuniti e impunibili, e con logiche nient’affatto democratiche.

E la cosa, se si ha un’idea di cosa può accadere a certe latitudini, non meraviglia.

Infatti, due giornalisti malgasci e un tecnico di una emittente radiofonica libera, sono stati costretti, nella capitale isolana, Antananarivo, giorni fa, a rifugiarsi di corsa  nell’ambasciata del Sudafrica per sfuggire ad un mandato d’arresto emesso da settimane a loro carico.

E il motivo, secondo quanto è emerso ufficialmente dall’accordo tra la rappresentanza diplomatica sudafricana e il  Sadc (Comunità di sviluppo dell’Africa australe), è l’essersi opposti da parte dei giornalisti, nello scorso luglio, a una occupazione della radio (“Free Fm”) da parte di militari intenzionati a compiere un autentico golpe per liquidare le istituzioni vigenti , affrettare così la transizione in corso, troppo lenta, e favorire l’arrivo del “nuovo”.

Golpe, poi, che nella realtà dei fatti non è mai avvenuto.

Ma, in precedenza, e cioè a maggio, sempre la stessa radio aveva denunciato ancora gravi violazioni nel campo dei diritti umani da parte del governo di transizione, quello guidato attualmente da Andry Rajoelina.

L’aggravarsi della posizione dei giornalisti  ha così portato prevedibilmente, e anche prima della notifica del stesso mandato d’arresto, alla chiusura definitiva dell’emittente.

Il solito “garbuglio” all’africana, insomma.

 Con un  difficile nodo da sciogliere e di cui in Occidente non si saprebbe quasi nulla se non fosse per una certa controinformazione “scafata”.

Altra grave accusa per “Free Fm” è che pare che, in una trasmissione in lingua locale, siano state ampiamente messe sotto accusa parecchie pratiche illegali del governo di Rajoelina.

 

  a cura di Marianna Micheluzzi (Ukundimana)


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