Ventitré morti, di cui otto soldati. È questo il bilancio degli scontri tra un’unità dell’esercito malgascio e un gruppo di ladri di bestiame (i cosiddetti ‘dahalos’), nei pressi di Ankazoabo, nel sudovest dell’isola.
Per l’esercito si tratta delle perdite più gravi in un’operazione di questo tipo dal 2012, appena due settimane dopo il lancio di una campagna contro i ‘dahalos’. Nell’area, complessivamente, sono stati dispiegati circa 1.000 uomini.
La grandi mandrie di zebù sono un simbolo di benessere e prestigio sociale per le popolazioni locali e il fenomeno delle razzie genera allarme da anni. Recenti analisi mostrano come i ‘dahalos’ abbiano sperimentato nel tempo un’evoluzione: da banditi a milizie armate più o meno organizzate, ostili allo stato centrale e protagoniste anche di faide locali.
a cura di Marianna Micheluzzi (Ukundimana)
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