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Madame Bovary – Gustave Flaubert

Creato il 27 dicembre 2013 da Irenethehomeless

Madame Bovary – Gustave FlaubertLa conversazione di Carlo era piatta come un marciapiede, e le idee degli uomini comuni vi sfilavano nel loro abito solito senza suscitare emozione, riso o fantasticherie. Diceva che quando stava a Rouen non aveva mai avuto la curiosità di andare al teatro a sentire gli attori di Parigi. Non sapeva nuotare né tirar di scherma o alla pistola, e un giorno non aveva saputo spiegarle un termine di equitazione letto da lei in un romanzo. Un uomo non doveva, invece, saper tutto, eccellere in molte attività diverse, sapervi iniziare al fuoco della passione, alle raffinatezze della vita, a tutti i misteri! Ma lui non insegnava niente, non sapeva niente, non desiderava niente. La credeva felice; ed ella sentiva per lui un astio per quella calma così placida, per quella pesantezza serena, per la felicità stessa ch'ella gli dava.

[...]

Desiderava un figlio; sarebbe stato forte e bruno, e avrebbe avuto nome Giorgio; e quest'idea di avere un figlio maschio era come la rivincita, in speranza, di tutte le sue impotenze passate. Un uomo, per lo meno, è libero; può errare attraverso passioni e paesi, superare ostacoli, mordere alle felicità più lontane. Una donna, invece, trova continui impedimenti. Inerte e flessibile allo stesso tempo, ha contro di sè le debolezze della carne insieme con la schiavitù della legge. La sua volontà, come il velo del suo cappello legato a un cordone, palpita a tutti i venti; c'è sempre un desiderio che trascina, una convenienza che trattiene.

[...]

-Un giorno s'incontra, - ripetè Rodolfo; - un giorno, all'improvviso, e quando si dispera. Allora si schiudono nuovi orizzonti, e pare che una voce gridi: "Eccola!". Si sente il bisogno di confidare a quella persona tutta la propria vita, di darle tutto, di sacrificarle tutto! Non ci si spiega più, ci s'intuisce. Ci si è intravisti in sogno, - (e la guardava). - Finalmente è là quel tesoro tanto cercato, là davanti a noi; brilla, risplende. Eppure si dubita ancora, non si osa credervi; si rimane abbagliati come uscendo dalle tenebre alla luce.


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