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Mal di primavera: come sopravvivere alla «sindrome del letargo»

Da Dottoressaritamanzo
MAL DI PRIMAVERA: COME SOPRAVVIVERE ALLA «SINDROME DEL LETARGO»
Finalmente la primavera è arrivata e siamo pronti a dare un taglio al grigiore invernale, la natura si risveglia e rifiorisce con i suoi mille colori e suoni, le giornate si allungano, il clima ci invita a dare nuovo sprint all’organismo. Tutto ci farebbe pensare a questo come il periodo più bello dell’anno! Eppure ogni anno, alla fine dell’inverno, può capitare di sentirsi giù di tono e accusare fastidiosi malesseri come sonnolenza, perdita dell’appetito, stanchezza, irritabilità, debolezza e talvolta una leggera depressione. E’ la cosiddetta ‘sindrome del letargo’, che si verifica quando l’organismo fatica ad adattarsi ai nuovi ritmi stagionali.Ecco allora che proprio in questo periodo bisogna fare attenzione al proprio fisico, ma anche alla propria psiche.La primavera, infatti, non porta solo allergie, ma anche una deciso abbattimento psico-fisico. Stiamo parlando di astenia (dal greco “a-stenos” cioè mancanza di forze)  che colpisce in media due persone su dieci. MAL DI PRIMAVERA: COME SOPRAVVIVERE ALLA «SINDROME DEL LETARGO»Il periodo più a rischio di questo stato di affaticamento generalizzato è proprio l’inizio della primavera.  I sintomi dell’astenia sono: sonnolenza diurna, sensazione di affaticamento continuo, mancanza di energia, svogliatezza, difficoltà di concentrazione, difficoltà a comunicare concetti complessi, facilità a dimenticarsi nomi, luoghi, impegni, predisposizione a piccoli incidenti, perdita di appetito, perdita generale degli interessi, inclinazione all’isolamento, problemi di deambulazione e coordinamento. Ma perché capita proprio in questo periodo? La primavera  è la stagione dei risvegli, della rinascita. Con l’arrivo della bella stagione si verifica un aumento dell’attività funzionale di tutto l’organismo, il nostro metabolismo accelera e gli ormoni vanno in subbuglio. Questo stanca il fisico che precedentemente era in letargo. Inoltre le giornate più lunghe ci spingono ad essere più attivi e il nostro organismo, che non è abituato a questo superlavoro improvviso, ne risente.Non solo! Inizia a fare caldo e tutte le attività e gli stimoli quotidiani in più disturbano il sonno che, non essendo profondo, è meno ristoratore. Aggiungiamo la stanchezza accumulata nell’inverno, la cattiva alimentazione, ma anche i cambi continui di temperatura che contribuiscono a debilitare il fisico e le difese immunitarieMAL DI PRIMAVERA: COME SOPRAVVIVERE ALLA «SINDROME DEL LETARGO»Per potersi adeguare ai nuovi ritmi, è normale quindi passare per una fase più o meno lunga di adattamento durante la quale diventa necessario assumere uno stile di vita sano. In genere la stanchezza passa in pochi giorni o al massimo in un paio di settimane.

Ecco alcune regole per superare indenni la "sindrome del letargo":1.Dedicare più tempo e attenzioni a sé stessi.fondamentale per il benessere psicofisico. Secondo gli esperti serve una particolare cura nell’autogratificazione. Bisogna scegliere un momento della giornata tutto per sé, da dedicare alla propria cura o ad una propria passione per combattere stress e irritabilità. MAL DI PRIMAVERA: COME SOPRAVVIVERE ALLA «SINDROME DEL LETARGO»2.Fare almeno 30 minuti di leggera attività fisica al giorno.Non avere fretta di tornare in forma per l’estate. Esagerare con l’attività è altrettanto negativo che non fare nulla. Basta anche una semplice passeggiata o un po’ di stretching. 3.Attenzione ai segnali che arrivano dal proprio corpo.Più che in altri periodi dell’anno è importantissimo ascoltare e seguire le esigenze segnalate dal proprio corpo. Malesseri che si ripresentano, continuo cattivo umore, disturbi alimentari potrebbero essere il segnale dell’arrivo di una depressione che ci si trascinerebbe poi per mesi e mesi. MAL DI PRIMAVERA: COME SOPRAVVIVERE ALLA «SINDROME DEL LETARGO»4.Attenzione a non sottovalutare l’esigenza di sonno e riposo dell’organismo.L’aumento delle ore di luce e l’arrivo della bella stagione non significa che la giornata «attiva» debba durare 20 ore al giorno. Dopo un inverno che ha debilitato l’organismo è fondamentale dedicare il giusto spazio alle ore di sonno.
5.Utili gli integratori alimentari. Per integrare eventuali carenze dovute ad un’alimentazione poco ricca o squilibrata. Indicati vitamine e sali minerali, anche per reidratare in caso di sbalzi di temperatura. 6.Alternare il lavoro o lo studio a momenti di pausa e relax.
L’organizzazione della giornata deve includere i pasti principali e il riposo. Prediligere la mattina per le attività che richiedono maggiore concentrazione, perchè si è più ricettivi.
7.No a follie alimentari.Guai a saltare i pasti: indebolisce e rallenta la concentrazione. Allo stesso tempo no a grandi pranzi, non farebbero che aumentare la sensazione di spossatezza. Meglio alternare pasti leggeri ma frequenti, ricchi di proteine e vitamine. 
8.Attenzione agli sbalzi di temperatura e alla scelta dei vestiti.
L’arrivo della bella stagione non deve ingannare! colpi di freddo, influenze e malesseri invernali sono ancora in agguato e trovano terreno fertile negli organismi debilitati.
9.Ricordarsi sempre dell’importanza di integrare i liquidi.Le buone abitudini di bere spesso valgono anche per la primavera. Importante una continua idratazione per aiutare l’organismo ad eliminare le tossine accumulate durante l’inverno e per far fronte alla sudorazione dovuta agli sbalzi di temperatura. 10.Iniziare a rimettersi in forma gradualmente, per evitare di ricorrere a diete sprint o super attività in vista dell’estate.Fondamentale pianificare il rimettersi in forma dopo l’inverno. Iniziare adesso a controllare l’alimentazione, a ridurre grassi e carboidrati consente di evitare, dieci giorni prima di andare in spiaggia, di lanciarsi in diete radicali, pericolose per salute e benessere.

Se invecela vostra astenia non è stagionale e non passa in poco tempo va affrontata diversamente. La stanchezza, nella maggior parte dei casi, è un campanello d’allarme che non va ignorato: ci avvisa che è in atto uno stress fisico, psicologico o emotivo. Occorre in questo caso fermarsi un attimo ed analizzare il ritmo o le abitudini della nostra vita, rimediando e compensando laddove vi sia necessità di un cambiamento. Spesso, correggendo il tiro, la stanchezza se ne va e tutto ritorna come prima. Solo in pochi casi infatti la stanchezza è legata ad una malattia organica (come l’anemia o l’ipertiroidismo) o costituisce una vera e propria sindrome: quella da affaticamento cronico. In questi casi è consigliabile consultare uno specialista.
                                  Antonio Vivaldi - La Primavera

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