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Malattie con ereditarietà multifattoriale
Creato il 06 gennaio 2011 da Scienceforpassion @Science4passionI geni implicati nelle patologie complesse, inoltre, sono geni polimorfici: non si tratta, infatti, di geni mutati nel senso mendeliano del termine, ma di semplici varianti genetiche che, senza l'influenza ambientale, non sono in grado di innescare lo sviluppo della patologia.
I fattori ambientali, infatti, giocano un ruolo decisivo e possono modificare anche significativamente l'espressione della malattia multifattoriale.Tra i fattori ambientali, che possono favorire l'insorgenza di patologie, vorrei ricordare: il fumo (anche quello passivo), l'esposizione a sostanze inquinanti sul luogo di lavoro, l'inquinamento atmosferico e la presenza di allergeni (come polline, polvere, pelo o forfora di animali, additivi o sostanze contenute in alimenti, cosmetici, detersivi e farmaci).
Anche il nostro stile di vita ha un ruolo importante; ad esempio, una vita eccessivamente sedentaria o errate abitudini alimentari possono interferire pesantemente con la nostra salute ed innescare lo sviluppo di una malattia.In genetica, per distinguere le informazioni scritte nel DNA dall'insieme dei caratteri che l'individuo manifesta, si parla di genotipo e di fenotipo. Il genotipo è, infatti, l'insieme dei geni di un individuo; il fenotipo, invece, è il risultato dell'interazione del genotipo con l'ambiente.
Nel genotipo di una persona possono esserci dei tratti predisponenti ad una certa patologia multifattoriale ma, in assenza di fattori esterni scatenanti, l'individuo non manifesterà mai un fenotipo malato.
La maggior parte delle nostre caratteristiche fisiche, come il colore della pelle o l'altezza, sono multifattoriali e, quindi, dipendono dall'interazione di più geni e dall'ambiente.
Molte patologie sono multifattoriali, ad esempio: il diabete mellito, l'ipertensione arteriosa o l'asma.
Inoltre anche alcune malattie congenite, ovvero presenti sin dalla nascita, sono dovute alla combinazione di fattori genetici ed ambientali, ad esempio: palatoschisi, spina bifida ed anencefalia.
In questi casi, i fattori ambientali favoriscono l'insorgenza della patologia perché interferiscono con lo sviluppo del bambino quando è ancora nel grembo materno.
L'espressione di un tratto multifattoriale può essere continua o discontinua. Per comprendere questo concetto un po' tecnico vediamo due esempi.
L'altezza è un tratto multifattoriale con un'espressione continua; infatti, questa caratteristiche non si presenta con un unico fenotipo distinto: non ci sono solo persone alte 1,80m o 1,60m ma ci sono numerosissime sfumature intermedie!
Il diabete, invece, è un carattere con fenotipo distinto: infatti, la malattia si manifesta solo quando le influenze combinate tra geni ed ambiente superano una certa soglia: il rischio di sviluppare il diabete aumenta all'aumentare dei livelli di zucchero nel sangue. Quando il dosaggio di glucosio supera un certo livello, l'individuo geneticamente predisposto, si ammala; la patologia può manifestarsi con diversa gravità ma non esiste alcuna condizione intermedia: un individuo può essere sano oppure malato, non c'è un'alternativa diversa rispetto a queste due condizioni.
In conclusione, è molto importante ricordare che, nelle patologie multifattoriali, non si eredita la malattia ma la predisposizione ad ammalarsi: questo implica che soltanto le persone predisposte svilupperanno la malattia, in presenza di fattori ambientali scatenanti. Infatti, la combinazione di geni predisponenti conferisce solo un rischio di ammalarsi superiore a quello della popolazione generale, quando le condizioni ambientali lo consentono.
Tania Tanfoglio
BibliografiaStrachan T., Read A.P. Genetica umana molecolare, Utet, 2 ed.
Robbins. Le basi patologiche delle malattie - Vol. 1, Piccin, 6 ed.
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