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Maldicenze e blocco evolutivo della persona (seconda parte).

Da Lucap12 @lucapittioni
Maldicenze e blocco evolutivo della persona (seconda parte).

Una persona può diventare vittima inconsapevole di un blocco evolutivo dovuto alle maldicenze diffuse nell'ambiente di vita o lavoro. La maldicenza può nascere dalla volontà individuale, di gruppo o della lobby di danneggiare una persona dotata di atteggiamenti autentici, trasparenti ed affettuosi che infastidiscono ed ostacolano la disonestà. Nel post numero centoundici ho indicato che la cultura di una comunità può diventare una sorta di smog soffocante per il carattere di una persona. La maldicenza tende a creare un clima di diffidenza e sfiducia nei confronti della vittima perché è diversa dal comune cittadino ed inspiegabilmente è in grado di provare affetto e amore. La maldicenza può provocare l'isolamento della vittima nell'ambiente di lavoro e di vita. La maldicenza tende a ricostruire in modo artefatto una vicenda, un evento, un comportamento o una serie di azioni associabili alla vittima. La maldicenza tende a modificare la verità o realtà delle relazioni instaurate dalla vittima con il mondo esterno. La maldicenza ha anche lo scopo di sostenere che esiste qualcosa di malato nel comportamento della vittima perché è diversa dal modo comune di sentire e vivere. La maldicenza tende a produrre una frattura affettiva nei rapporti interpersonali. Il maldicente ha un vizio grave o una patologia che gli impedisce di manifestare la propria umanità nel mondo. La vittima di maldicenze può essere costretta  a cambiare la professione, l'ambiente familiare e di vita per superare il rischio di un blocco evolutivo dovuto all'isolamento relazionale. La vittima solitamente ha bisogno di un sostegno da parte di esperti in psicologia, psicoanalisi e counseling per riuscire a superare il disagio ed il trauma prodotti dalle maldicenze. La maldicenza tende infatti a ferire la capacità di amare, cooperare e provare affetto della vittima. La vittima ha quindi bisogno di riconoscere profondamente sé stessa e prendere coscienza della propria umanità e amorevolezza per evitare di inibirsi a causa della mentalità chiusa diffusa nell'ambiente di vita o lavoro. La vittima ha solitamente bisogno di incrementare anche le proprie capacità di tutelarsi dalle persone incapaci di amare che incontrerà nei luoghi in cui andrà a vivere e lavorare.


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