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Maleficent – La recensione

Creato il 30 maggio 2014 da Drkino

by Valerio Daloiso · 30 maggio 2014

una nuova fiaba classica viene restaurata e liftata per rilanciarla sul mercato, ma c’è sempre la disney a supervisionare….

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Negli ultimi anni a Hollywood è di moda riportare al cinema le fiabe classiche cercando una nuova chiave di lettura virando su atmosfere gotiche quando non addirittura horror. A volte è solo una furba operazione di marketing per potersi accaparrare la fetta di pubblico dei nuovi adolescenti annoiati e smaliziati, ma in altri casi si riescono ad ottenere prodotti tutto sommato interessanti. Maleficent appartiene a quest’ultima categoria. Siamo in un tempo remoto, dove il mondo era diviso in due regni: quello magico delle fate e quello degli uomini corrotti e guerrafondai. Malefica è la fata più potente del suo regno e ne diventa ben presto la custode, pronta a difenderlo dagli attacchi umani. Fin dall’infanzia aveva stretto amicizia con il giovane garzone Stefano che nel corso del tempo aveva fatto breccia nel suo cuore. Un giorno però Stefano, sopraffatto dall’avidità del potere, tradisce Malefica. Taglia le sue ali e le consegna al re morente per ottenere come ricompensa l’eredità al trono. Malefica travolta dal dolore e dall’odio non tarderà ad ordire una tremenda vendetta nei confronti di Stefano colpendo ciò che di più caro ha al mondo: sua figlia Aurora. Di più non è lecito raccontare, anche perchè come avrete potuto capire la trama riserva più di una sorpresa. Non siamo infatti davanti ad una semplice trasposizione cinematografica live action de la bella addormentata nel bosco, ma ad una vera e propria rivoluzione narrativa che modifica in maniera sostanziale la fiaba originale.

MALEFICENT
Se da un punto di vista estetico Maleficent non regala nulla di nuovo ed è un cocktail di scenografie e creature già viste in precedenza (il regista Robert Stromberg, qui al suo esordio, è stato scenografo per Alice in Wonderland e Avatar e si vede) è sul lato narrativo a stupire. Senza spoilerare troppo, si può dire che la sceneggiatrice Linda Woolverton ha compiuto un vero e proprio ribaltamento di prospettiva della vicenda. Nulla è come ci si aspetterebbe e anche se l’evento fulcro della vicenda, cioè il sortilegio scagliato contro Aurora da Malefica, è presente viene comunque inserito nella trama in maniera non del tutto così convenzionale. La vicenda dunque assume nuovi connotati, risulta essere più disincantata che per una fiaba è quasi il colmo. Ovviamente stiamo pur sempre parlando di un prodotto realizzato sotto l’occhio vigile e attento della Disney, dunque non aspettatevi finali tragici e senza speranza, però è innegabile l’aria di rinnovamento. Siamo entrati nell’era delle fiabe 2.0 che piacciano o non piacciano. Puristi siete avvisati. Maleficent, comunque, al di là di tutte le considerazioni possibili, ha indubbiamente due pregi. Non esagera sul minutaggio rendendo la vicenda agile e scorrevole ed ha una protagonista interpretata da Angelina Jolie azzeccatissima, che, senza strafare, regala un’interpretazione convincente. Poteva essere un costosissimo giocattolone di una noia mortale, tutto sommato non è così e di questi tempi non è poco.

FIABESCO

Regia: Robert Stromberg – Cast: Angelina Jolie, Elle Fanning, Sharlto Copley, Imelda Staunton, Sam Riley, Juno Temple – USA, 2014 – Durata: 97 min.

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