Magazine Politica

Malpensa featuring Paperopoli - Un deserto dei Tartari ulteriormente ingrandito per sei mesi di Expò. E poi?

Creato il 28 aprile 2015 da Tafanus
Malpensa featuring Paperopoli - Un deserto dei Tartari ulteriormente ingrandito per sei mesi di Expò. E poi?

Restyling completato. Malpensa è pronta per l’Expò 2015. C’è un nuovo Terminal 1 nell’aeroporto del varesotto dopo un anno e mezzo di lavori e 30 milioni di euro di investimento serviti a rivoluzionare l’aspetto e la funzionalità dell’aerostazione grazie a un progetto architettonico firmato Gregorio Caccia Dominioni. Novanta gates di imbarco, 270 nuovi banchi check-in, 41 pontili mobili e la possibilità di accogliere contemporaneamente due Airbus A380, il cosiddetto gigante dei cieli, imbarcando passeggeri su tre pontili. Inoltre nuovi controlli di sicurezza, spostati al secondo piano del Terminal 1 con 21 postazioni operative più confortevoli e soprattutto in maggior numero così da dimezzare i tempi di attesa ai filtri di sicurezza del controllo passeggeri e bagagli.
Lunedì 20 aprile il taglio del nastro simbolico (l’aeroporto non ha mai chiuso) alla presenza del neo ministro dei Trasporti e delle Infrastrutture Graziano Delrio che ha definito la ristrutturata Malpensa “bella, accogliente, ben pensata e orgogliosamente italiana” (...se lo dice Delrio...) Un cambio di passo in cui crede molto il presidente di Sea Pietro Modiano, che ha parlato di “rinascita dell’aeroporto”. “Non si dovrà mai avere la sensazione che Malpensa sia un’occasione persa”, ha dichiarato Modiano. La scommessa aperta nel 1998 (data di inaugurazione di Malpensa 2000 e del nuovo Terminal 1) viene ripresa diciassette anni dopo.
Ma intanto lo scalo, candidato ad essere tra i migliori d’Europa, con Alitalia compagnia aerea di riferimento e hub carrier, è rimasto con il cerino acceso in mano, abbandonato dalla stessa Alitalia tra la fine del 2007 e il 2008 lasciando sul campo 8,5 milioni di passeggeri soltanto in transiti. Cancellati quasi tutti i voli Alitalia, a terra per sempre tutti gli aerei e i voli all cargo della ex compagnia di bandiera.
Ora Sea, la società di gestione, prova a rimettere in pista Malpensa a partire da un look accattivante e funzionale che conquisti le compagnie aeree. Nel frattempo, sono già stati convinti i grandi marchi del lusso (prima apertura in un aeroporto europeo per Armani) che hanno occupato i 13.000 metri quadrati della nuova galleria commerciale per la prima volta accessibile a tutti i passeggeri Schengen e non-Schengen. Nel bilancio 2014, il comparto retail ha prodotto nelle casse di Sea 75,6 milioni di euro (su un totale di 211,1 milioni di euro quali ricavi non aviation) e il business potrà soltanto aumentare con il rinnovamento dell’aerostazione. Ma servono i voli (...ma va??? Piccolissimo dettaglio... NdR)

“Abbiamo detto ai nostri interlocutori principali, le grandi linee aeree: noi ci crediamo e voi? Se vi mettiamo a disposizione un’infrastruttura eccellente, quanti voli ci portate in più per arrivare qui senza scali intermedi?” ha spiegato il presidente Sea. “C’è stata una prima risposta l’anno scorso con +12% di passeggeri intercontinentali”. Ora si spera in Expo quale volano anche per il futuro.
“Noi scommettiamo su Malpensa, porta di accesso per la nostra economia e per il nostro Paese che non è soltanto quello dei viadotti che crollano, degli scandali e delle corruzioni, ma anche delle sfide di oggi come quelle dei nostri nostri antenati che hanno saputo costruire grandi opere. Qui vedo un pezzo della bellezza italiana”, ha affermato il ministro Delrio nel giorno dell’inaugurazione. Presenti anche il presidente di Enac Vito Riggio, il governatore della Lombardia Roberto Maroni e il vicesindaco di Milano Ada Lucia De Cesaris (...a proposito di "scandali"... nessuno ricorda i filmati degli addetti ai bagagli che rubavano, e che ancora nessuno è riuscito a licenziare? NdR)
A un terminal in vetro e acciaio si contrappone però la realtà dello stesso, identico, terminal utilizzato da parecchi senza tetto come casa in cui passare la notte, lavarsi e stare al caldo d’inverno. Sono circa un’ottantina, vivono nei sotterranei ma occupano anche gli spazi dei diversi piani dell’aerostazione dormendo sulle poltroncine e i sedili usati di giorno dai passeggeri regolari di Malpensa. Chi è senza dimora il mattino si sposta, va altrove. Ma a una certa ora della sera l’andazzo è sempre lo stesso. Il cardinale di Milano Angelo Scola, che ha visitato Malpensa prima di Natale, ha chiesto esplicitamente di trovare una soluzione per aiutare queste persone. Si tratta di italiani senza lavoro, separati che non riescono più a sbarcare il lunario e stranieri, regolari e non. E’ l’altra faccia di Malpensa che crea qualche problema di immagine in vista di Expo 2015. “Sea è disponibile, a fronte di richieste degli enti preposti, ad affrontare la situazione e metterci anche delle risorse”, rende noto il gestore aeroportuale. Ma finora nulla è accaduto e non una soluzione non è stata trovata Alessandra Pedroni - Il Fatto)

Tafanus
Sembra di sognare. Un cumulo di sciocchezze industriali simili non troverebbero posto neanche in una tesina di laurea breve della Cattolica. Malpensa è nato male, e finirà peggio. Ricordo l'inaugurazione in pompa magna... Tutto fermo, perchè il software per la gestione delle prenotazioni era sbagliato. Hanno dovuto farsi "prestare" un duplicato del vecchio e collaudato software di Linate per riuscire a far partire qualcuno.

Poi è arrivata la nevicata (poca roba, pochi centimetri...) Ma gli spalaneve sono arrivati dopo ore ed ore. Per le condizioni meteo? No! Perchè per qualche ragione che mi sfugge (o che mi è fin troppo chiara) l'appalto era stato dato a una ditta di Bergamo,. Quindi per ripulire le piste di Malpensa, bisognava attendere che le "tartarughe arrivassero da Bergamo.

La navetta stradale per Malpensa arrivava ad uno dei terminal, da cui non partiva quasi nessuno, senza fermata al terminal che serviva alla gente, Quindi dal terminal sbagliato si doveva prendere una navetta per andare in quello giusto.

I parcheggi per lunghe permanenze richiedevano altre navette... L'autostrada dei Laghi è un terno al lotto. Basta un tamponamento con rottura dei fanalini di coda di una Panda, e si crea una coda da Milano a Gallarate.

Partire da Malpensa per un milanese comportava una "uscita" prudenziale da casa (viaggio in auto, probabilissimo ingorgo, parcheggio, navetta, arrivo al check-in un secolo prima), tre ore prima dell'imbarco. In un'epoca in cui in tre ore si va col treno da Milano Centrale a Roma Termini.

Un taxi per Malpensa costa due volte un volo Milano-Londra con un volo low-cost.

Ora c'è quest'altra botta di megalomania... 270 (duecentosettanta) nuovi banchi di check-in, perchè c'è l'Expò... Se TUTTI i 24 milioni di visitatori attesi per arrivare al break-even-point (all'inizio erano 36 milioni) arrivassero SOLO usando Malpensa (nientre treni, niente bus, niente Orio al Serio, niente Linate), SOLO i nuovi banchi dovrebbero gestire 24 milioni di viaggiatori in 180 giorni.

  • 24 milioni di check-in in 180 giorni
  • 133.333 check-in al giorno
  • 494 check-in al giorno per ognuno dei nuovi banchi, ignorando TUTTI gli attuali
  • 20 imbarchi all'ora.

Un vero record di inefficienza nel rapporto costi/benefici. Ma qui siamo evidentemente alla fanta-programmazione, perchè per ora hanno venduto 9 milioni di biglietti, e la gente non arriverà solo in aereo, e non arriverà solo a Malpensa.

Ma una terrificante domanda sorge spontanea: e dopo: E DOPO IL 30 OTTOBRE, su questi banchi ci metteremo in vendita le cozze di Taranto, e le magliette col logo dell'Expò?

Tafanus

2202/0630/1130 edit


Potrebbero interessarti anche :

Ritornare alla prima pagina di Logo Paperblog

Possono interessarti anche questi articoli :