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#MaltaExperience: -11 ed i luoghi che NON mi mancheranno.

Da Denderina

malta

E già, siamo già a meno 11.

Alla domanda “A che punto sei con le valigie?!” rispondo “Ullalaullaaaa passaparola”,sono in alto mare, altissimo mare, MA da domani comincio seriamente. Prima di tutto devo andare a comprare ciò che mi manca, e come scritto nell’altro post, cercherò di fare una valigia più minimal possibile per poi prendere le cose invernali una volta che tornerò in Italia a fine Ottobre. A differenza di mia sorella, che quando partì per la Spagna si fece spedire pacchi con provviste di cibo per 3 mesi, l’unica cosa che porterò con me saranno una caffettiera, del caffè (senza non vivo), e del parmigiano, per il resto mi adatterò, anche perchè forse sarà la volta buona che riuscirò a fare una “dieta” come si deve, approfittando del lungo mare per delle belle passeggiate e per i prezzi vantaggiosi della palestra (70 € /3 mesi).

Per quanto riguarda invece i luoghi che NON mi mancheranno, ecco, qui apro una bella parentesi. Molto spesso quando si parte, oltre la mancanza fisica delle persone care, la si avverte anche nei confornti della propria città, della propria patria…ma non è il mio caso. Vivo in un paese di provincia, esattamente a metà tra Roma e Napoli, e sebbene ci sia legata perchè ci sono cresciuta, non è il posto per me, o meglio, sono sempre più convinta che sono le persone (i miei fantastici compaesani) che lo abitano che l’hanno reso tale. Chi abita in provincia forse mi potrà capire, persone che non sono mai uscite dal loro guscio, che credono che il mondo si fermi qui, in un paese di 35 mila anime; persone che pensano ad apparire, ad avere lo smartphone di ultimo modello, le scarpe firmate e gli occhiali di marca; persone che ti reputano “diverso” perchè magari non vai a ballare il sabato sera e non ti ubriachi, ma preferisci stare a casa a vedere un film o cenare in un ristorante tranquillo; persone che non riescono a gioire per i successi altrui, ma piuttosto cercano in tutti i modi di screditarli; persone che non sanno confrontarsi, aprire gli orizzonti, interessarsi, scoprire, capire…niente. Sono sempre stata “anticonformista” rispetto a tutti loro, ho sempre ceercato di mettere il naso fuori da questa “sporca” realtà, e ringrazio anche i miei genitori per avermelo permesso fin da piccola.

“Il fatto è che per capirle le cose bisogna viverle. Ecco perché non saremo mai compresi da chi non guarda il mondo come noi. Ognuno si tiene strette le
sue verità e reputa inconcepibile il fatto che ne esistano altre su altri binari, su altri pianeti. Insomma MOLTI CREDONO CHE ESISTA SOLO PARIGI SEMPLICEMENTE PERCHÉ NON SONO MAI USCITI DA PARIGI!!!” Massimo Bisotti

Due anni fa è iniziata la mia avventura all’Università, e qui sono iniziati i nuovi “sacrifici” ma anche le nuove piacevoli scoperte. Chi è pendolare sa già e senza che mi esprima più di tanto, riassumo tutto in tre parole TRENITALIA, RITARDI/CANCELLAZIONI, ESAURIMENTO, si, perchè dopo già qualche settimana avanti e indietro sui treni (1.25 h per la precisione), si rischia l’esaurimento nervoso! E naturalmente questa sarà una di quelle cose che non mi mancherà per nulla. L’Università…allora se la considero come “luogo in cui studio e passo le giornate insieme ai miei amici“, mi mancherà ed anche tanto, perchè fortunatamente ho trovato un gruppo fantastico di arabofoni come me e dei professori (non tutti!) molto validi, mentre se la considero come Istituzione Italiana (Sapienza= Pazienza)…no per nulla. Da Febbraio, quando inviai la domanda Erasmus, me ne hanno fatte passare di tutti i colori e tutt’ora non sono capaci di rispondere ad una mail in meno di 24h, quando ho tartassato di email l’ufficio Ersamus Maltese e la risposta arrivava nel giro di qualche ora! Vi lascio uno stato che scrissi su Facebook qualche tempo fa, durante la sessione estiva:

Perché i giovani vanno non solo a lavorare, ma anche a studiare all’estero?! Semplice.

I soldi delle tasse universitarie,magari li investi in una rinomata università privata, o semplicemente in un’università pubblica, ma che almeno ti offre tutti i servizi per i quali tu paghi.
In Italia (E non solo qui, lo so, ma sopratutto qui) che succede la maggior parte delle volte?! Paghi le tasse universitarie, e ti aspetti un “servizio” degno dei tuoi contributi. E invece no, magari ti ritrovi a dover ridare 1000 mila volte un esame, perché ti capita il professore frustrato, il cui unico piacere nella vita è vedere le facce sconvolte degli studenti. O c’è quello che ti divide l’esame in 4 parti, e tu devi tornare 3 giorni diversi per farne ognuna, come se non avessi nient’altro da fare nella vita. O ancora, quello che ti pubblica i risultati dello scritto 12 h prima dell’orale, senza sapere cosa ne sarà di te. (Qui il riferimento non è puramente casuale )

E quindi si, la mia città, la mia patria non mi mancheranno, voglio vedere cosa c’è li fuori, confrontarmi, conoscere e magari perchè no, tornare qui e ricredermi su tutto quello che ho scritto.

Buona Domenica,

A.



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