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“Mamma, papà: amo viaggiare” come spiegare la passione per il viaggio ai propri genitori

Creato il 24 gennaio 2015 da Elisa Pasqualetto @LizAu87

spiegare la passione per il viaggio ai propri genitoriSe spiegare alla propria madre che lavoro fa un Social Media Specialist è difficile, spiegare la passione per viaggiare ai propri genitori, che magari l’aereo l’hanno preso un paio di volte nella loro vita, non è sicuramente da meno. Prima o poi però, quando il numero delle tue carte d’imbarco comincia a superare di gran lunga quello loro, forse è il caso di farci giusto un paio di chiacchiere.

Il mio primo viaggio, consapevole e desiderato, l’ho fatto dopo l’esame di maturità, me ne sono andata a trovare mio zio in Florida, dopo che, per anni, avevo messo via i soldi in salvadanaio (ancora esistevano) per potermi comprare il biglietto aereo. Mi ricordo ancora il giorno in cui sono andata in agenzia di viaggio (stiamo parlando del 2006 ragazzi, un po’ di comprensione, internet ancora non sapevo quasi cosa fosse), per comprarmi il biglietto. Non mi pareva vero, finalmente avrei fatto il primo viaggio senza di loro e chi l’avrebbe detto che poi da lì sarebbe diventata una sorta di dipendenza, con sintomi in corredo?

“MA SEI GIÀ ANDATA IN GIRO L’ANNO SCORSO…”

Dal punto di vista di chi l’ultimo volo l’ha preso una decina di anni prima è normale domandarsi il perchè ci sia questa voglia di riprenderne uno dopo solo un anno di pausa, d’altronde, la macchina è così comoda! L’auto non ce l’avevo però, e lemozione di comprare un biglietto aereo non è equiparabile a quella che si prova dopo aver fatto il primo pieno di benzina.

Un’idea è quella di comparare il viaggio ad una delle loro passioni, per mio papà, la chitarra, ad esempio. Come lui possiede 3 o 4 chitarre, che indubbiamente usa in base a ciò che deve suonare, io mi faccio quei 2 o 3 viaggetti l’anno! Elementare Watson!

“MA I SOLDI CHE SPENDI NEI VIAGGI NON POTRESTI SPENDERLI ALTROVE?”

insegnare la passione per il viaggio ai propri genitori
Questa domanda non me l’hanno mai fatta, ma forse se la sono posta silenziosamente. C’è chi i soldi li spende in scarpe, chi in borse di marca, chi preferisce comprasi l’auto nuova ogni anno, chi si reca dal parrucchiere ogni mese, io compro biglietti aerei. Questione di priorità credo, preferisco rinunciare ad una serata fuori tra fiumi di vino e cicchetti in giro per i bacari veneziani e andarmene la settimana dopo 3 giorni in una capitale europea. Sono scelte, non ce ne sono di giuste o sbagliate, sono semplicemente scelte che ognuno di noi fa per sé stesso, in base ai propri desideri, potete quindi biasimarmi?

C’è anche da dire un’altra cosa, ora è possibile viaggiare spesso e low cost anche nei weekend, cosa che un tempo non era nemmeno concepibile. Gli aerei non erano nemmeno per tutti, solo chi era particolarmente facoltoso poteva permetterseli e nemmeno tanto spesso, per cui, se noi siamo cresciuti nel momento in cui sparivano i biglietti last minute e nascevano le offerte delle compagnie a basso costo dobbiamo solo ritenerci fortunati. Non serve spiegare a voce che ora si può viaggiare in tutta europa con 20 euro, perchè potrete parlare anche arabo, credetemi non ci sarà niente da fare, bisogna farglielo toccare con mano: mostrategli come cercate e programmate i vostri viaggi, sia mai che si appassionino pure!


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