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Man in the mirror - 14

Creato il 30 luglio 2010 da Baffo1971

“Avanti… Dottoressa, non abbia timore, siamo tutti qui ad aspettare lei... hihi!”.Carla esitò un istante, i fumi delle droghe che le avevano fatto respirare nell’anticamera iniziavano ad ottenebrarle lievemente la vista, ma la sua forza di volontà e l’esperienza in Gestione delle Crisi, con tutto l’allenamento dei mesi passati nei Campi Segreti di Rinascita, riuscirono a farla restare lucida a sufficienza per sostenere lo sguardo di 10 e di tutti gli altri membri del Comitato che la stavano fissando. Si guardò intorno, non riconobbe nessun volto tra quelli scoperti, mentre riconobbe chiaramente lo stemma del Comitato sugli abiti di tutti i presenti.Al centro della sala, illuminato da un cono di luce metà azzurra e metà gialla, stava il sottilissimo ripiano degli interrogatori, una specie di lettino sottilissimo, di un materiale semirigido ma in qualche modo malleabile, che prendeva la forma del corpo che ci si posava sopra. Era il tipico ripiano che si trovava nella Sale Operatorie e nelle Sale degli Interrogatori, comodo per muovere il corpo a piacimento durante gli “interventi”, ma anche per poterlo fissare e non farlo muovere di un millimetro, immobilizzando ogni parte del corpo, quasi come se un collante potentissimo vi tenesse bloccato ciò che vi si era adagiato. Il Kaiser!“Sono onorata di una tale accoglienza e dal numero di ospiti, Signor...” e lasciò volutamente in sospeso la frase, in tono di sfida, come ad esigere di conoscere il nome di colui con cui stava parlando.“Mi chiami Signore, non chiedo niente di più. Mi accontento di poco, no, Signori? hihihi”, disse 10 rivolgendosi in modo teatrale agli altri presenti, e facendo un inchino goffo dall’alto dei suoi due metri di altezza. “Non c’è bisogno di presentazioni, Dottoressa, lei conosce il Comandante Achilles Caesar, vero?”, ed indicè il lettino.“Non è esatto, Signore” disse Carla sottolineando il “signore” con tono sarcastico, sorridendo e continuando la sfida verbale con 10. “Conosco il suo nome e la sua fama, nient’altro... Signore”, ed insistette ancora con l’accento sull’ultima parola.“Ora la smetta di giocare, Dottoressa: lei conosce il Kaiser, non è vero? Si dice persino che sia stata lei a coniare questo nome, il Nome di Battaglia, come dite voi... hihihi! Ma quale battaglia? Voi “combattenti” o come vi chiamate, siete dei miseri microbi in confronto al potere del Comitato. I microbi erano gli organismi più potenti dell’Era Terrestre; miliardi, trilioni, milioni di miliardi di microbi all’interno di un unico essere umano... quando c’erano solo i Terrestri... e riuscivano a decimare intere popolazioni! Poi venne la Degenerazione Atrofica Digitale, Dottoressa: i microbi della DAD, portati dagli asiatici, quelle popolazioni inferiori che vivevano nella sporcizia e nel letame delle loro bestie, hanno tentato di distruggere il resto della popolazione terrestre. Ma non ci sono riusciti. Il grande Bjørnstad capì che gli asiatici erano la causa delle malattie, delle carestie, della decadenza dell’Unione Europea. Ma il genio... trovò il modo di invertire la rotta della Storia, ed usare gli asiatici persino a favore della causa. Quegli sciocchi Americani avevano passato decenni a cercare un antidoto alla DAD, e non capirono mai che quello stesso antidoto lo avevano avuto a portata di mano per anni. Lei, Dottoressa, sa cosa succede quando un Membro del Popolo che ha origini europee si ammala di DAD? E' un medico, lo sa di sicuro... ma le rinfresco un po’ la memoria: dapprima il sistema vascolare inverte la rotta... hihi... e lei di sicuro sa a cosa mi riferisco; il cuore inizia a pompare il sangue arterioso nelle vene, e quello venoso nelle arterie. Incredibile vero? E sa cosa comporta questo? La perdita di coscienza per almeno 24 ore... morte certa se la sindrome non viene calmata con dosi massicce di mexiletina e propafenone durante queste prime 24 ore. Se poi il malcapitato sopravvive, iniziano i problemi alla vista e all’udito: lampi negli occhi, tremori inconsulti, ronzii continui nelle orecchi, che in confronto quelli che sta vivendo lei sono uno scherzo”.Carla, mentre ascoltava cercando di tenere l’attenzione alta per non cedere agli effetti delle droghe, riconobbe il flusso sanguigno di tutti i presenti: uno dopo l’altro avrebbe potuto isolare ognuno di quei suoni che echeggiavano nella sua testa, ed avrebbe potuto associare ognuno di essi alla persona a cui apparteneva. Ma nel frattempo le sue orecchie ronzavano, effettivamente... 10 continuò: “Dopo qualche settimana di atroci sofferenze, delirio continuo e progressione dei sintomi sempre più insopportabili... viene il... bello... la ciliegia sulla torta, come dicevano i nostri antenati... hihi. Le dita... quegli stupendi 10 strumenti che la Natura ci ha dato per sopravvivere... iniziano a dolere, poi a cambiare colore, a formicolare, sempre di più... Si perde l’uso di tutte le 10 dita, lentamente, ma inesorabilmente. E quando il dolore è ormai insopportabile, arriva la cancrena. Uno dopo l’altro... come rametti morti, si staccano... e cadono!”.Carla capì che 10 stava usando questi argomenti per terrorizzarla, ma nulla di quanto lui aveva raccontato le fece smuovere minimamente i muscoli facciali, o distogliere l’attenzione dall’obiettivo: “Signore, io sono qui per interrogare il prigioniero, non per avere lezioni di Medicina. Mi permette di procedere in autonomia con le domande, come da protocollo?”.“No, no e NO!” gridò 10, paonazzo in viso. “Il Comitato non permetterà ad una Sospettata di Alto Tradimento di interrogare un priogioniero, suo stesso complice! I suoi titoli, Dottoressa, non le faranno da scudo... e così nemmeno la stima che è riuscita ad ottenere presso alcune alte sfere...”. Immediatamente gli altri presenti iniziarono a sussurrare tra loro, a gruppi, creando un brusio di fondo che innervosì ulteriormente 10. Ma all’improvviso dal brusio si alzò un grido: “Il prigioniero si muove!”. L’attenzione di tutti si spostò sul Kaiser: 10 gli si avvicinò, come a sottolineare a tutti che solo lui aveva il potere di vita e di morte; Carla rivolse lentamente lo sguardo al lettino, fingendo scarso interesse, ma drizzando immediatamente le antenne sul flusso sanguigno del Kaiser; gli sguardi di tutti gli altri “ospiti” si rivolsero su di lui, quasi ad attendere un segno del volto, un gesto, una parola.Ed il Kaiser, con un filo di voce, iniziò a parlare: “Solo l’uomo che guarda se stesso nello specchio della Storia... sa... quel che deve... e quel che... non deve. Il prossimo Topo nel Fuoco aprirà l’Era della Morte. Solo un Popolo potrà salvare quel che resta della Vita: saranno uomini, donne, di una stirpe che mai ha abbracciato il fucile contro i suoi simili; saranno uomini, donne, che hanno conosciuto le lacrime e il dolore; saranno uomini e donne che riporteranno la Vita e la Giustizia... di un tempo... Il Poligono della Rinascit…”. Non fece in tempo a concludere la frase che 10, premendo il suo ricevitore, lo zittì violentemente: il materiale plastico del lettino avvolse interamente il viso del Kaiser, bloccandogli la bocca e tutti i muscoli facciali, immobilizzandolo e facendolo piombare in una catalessi profonda. Carla sentì una serie di aritmie improvvise nel suo flusso, che stava ancora visualizzando e monitorando... poi lentamente il flusso rallentò, sempre più, fino quasi a scomparire. “Così il Comitato non mi permette di svolgere il mio compito, vado immediatamente a fare rapporto” disse rivolta a 10, “...attenderemo l’esito della decisione Giudiziaria e l’interrogatorio verrà rimandato”, tentò come ultima speranza per salvare il Kaiser.Un suono scaturì all’improvviso dal ricevitore di 10, che, non appena vide chi lo stava contattando, si ricompose. Premette il pulsante per la comunicazione verbale e dichiarò: “10, a rapporto”. Premette nuovamente il ricevitore ed il Kaiser venne liberato completamente dal lettino. “Signori, lo spettacolo è finito. Guardie, la Dottoressa ed il Kaiser vanno al livello -1. Celle separate, isolamento. Dottoressa”, disse rivolgendosi a Carla in tono quasi calmo, “a tempo debito potrà fare tutti gli esposti che vorrà, ma ora lei è prigioniera. Buona fortuna... hihihihi”.


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