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Mandala e Yantra: l’universo dei simboli dentro di noi

Creato il 12 giugno 2012 da Milleorienti

Cari tutti, ecco un articolo sul significato dei Mandala e degli Yantra, che ho pubblicato sul mensile Natural Style. Buona lettura.

Mandala e Yantra: l’universo dei simboli dentro di noi

Ratnasambhava mandala

 

I MANDALA

Hanno colori meravigliosi, forme geometriche e simboli antichissimi, e possiamo vederli nei centri buddhisti tibetani sempre più diffusi anche in Italia: i mandala sono indubbiamente oggetti di grande fascino. Il Dalai Lama e i suoi monaci li creano durante complesse cerimonie religiose: i mandala possono essere dipinti su tela, o composti di sabbie colorate, o scolpiti nella pietra, o addirittura ispirare la forma di un tempio (per esempio: il monumentale tempio di Borobudur sull’isola di Giava, in Indonesia, visto dall’alto ha la forma di un mandala).
Ma cos’è esattamente un mandala? In pratica, è una rappresentazione visiva dell’universo, ed è utilizzato dai buddhisti come oggetto su cui meditare.  Insomma è un “disegno” delle energie universali, quelle energie che agiscono sia nell’universo fuori di noi (macrocosmo) sia nell’universo dentro di noi (microcosmo). Perciò il devoto buddhista, per mezzo del mandala, medita sulla coincidenza fra macrocosmo e microcosmo.
Il mandala è fatto di figure geometriche come lo yantra (vedi sotto) ma a differenza dello yantra ha sempre al centro la figura di una divinità: un Buddha o un Bodhisattva. Il devoto evoca dentro di sé la divinità (che simboleggia un’energia psichica) meditando sul mandala. E durante recita un mantra, cioè una formula rituale che secondo il buddhismo esoterico contiene in sé una straordinaria energia “sottile”, capace di provocare il risveglio della coscienza e portare il meditante all’illuminazione.
Un simbolo fondamentale spesso raffigurato nei mandala è il fiore di loto. E’ un fiore che cresce in acque fangose, e si eleva sopra di esse, bianco e bellissimo: allo stesso modo la mente del meditante deve sapersi elevare al di sopra del “fango” della realtà materiale per arrivare all’illuminazione. Il bianco del fiore di loto simboleggia appunto la purezza della mente del meditante.

 

I MANDALA DI SABBIA

Una delle cerimonie più affascinanti del buddhismo tibetano è quella della creazione dei mandala di sabbia. Per giorni e giorni i monaci – veri e propri artisti – compongono le figure del mandala utilizzando sabbie finissime, come fossero i colori della tavolozza di un pittore. Quando finalmente hanno concluso il mandala, recitano un mantra e poi distruggono l’opera che hanno creato. Perché lo fanno? Perché il buddhismo insegna che la legge universale delle cose è l’impermanenza: tutto passa, niente è eterno. Perciò anche la distruzione del bellissimo mandala di sabbia – così faticosamente e minuziosamente realizzato – insegna a chi guarda che tutto è impermanente, e che non dobbiamo rimanere attaccati a ciò che realizziamo. Solo comprendendo questo il nostro “ego” può liberarsi e avvicinarsi all’illuminazione.

Mandala e Yantra: l’universo dei simboli dentro di noi

Kali yantra

 

GLI YANTRA

Le donne indiane li disegnano davanti alla porta di casa, in occasione delle feste indù, per allontanare dalla casa le energie negative. Ma si vedono anche nei templi indù, dipinti su stoffa o su carta. Sono gli yantra, rappresentazioni geometriche dell’Universo che servono a evocare una delle mille divinità del pantheon induista.
Come i mandala, questi diagrammi geometrici  sono di origine antichissima e secondo la tradizione esoterica indiana costituiscono un supporto per la meditazione: il devoto infatti mentre medita sullo yantra evoca dentro di sè l’energia psichica e spirituale rappresentata dalla divinità. A differenza del mandala, però, lo yantra non contiene anche un raffigurazione della divinità: lo yantra è una pura astrazione costituita unicamente da simboli geometrici. Questi simboli derivano dal tantrismo, l’esoterismo indù: ne spieghiamo il significato nel riquadro qui sotto.

 

I SIMBOLI DEGLI YANTRA

- Il punto centrale: è l’origine dell’universo, dello spazio e del tempo. Ma rappresenta anche l’unità dei due poli, il Femminile e il Maschile.
- Il cerchio: simboleggia la Coscienza universale, che si espande dall’Uno (il punto centrale) per poi scindersi e creare tutti gli esseri viventi.
- Il triangolo: se è rivolto verso il basso è collegato all’energia femminile incarnata dalla dea Shakti, compagna di Shiva. Viceversa se il triangolo è verso l’alto rappresenta il principio maschile incarnato dal dio Shiva. In entrambi i casi la base del triangolo rappresenta la stabilità mentre i lati rappresentano il movimento nell’universo.
- Il quadrato: è il simbolo dell’elemento Terra.
- Il fiore di loto: unico elemento non geometrico, secondo il numero dei petali può simboleggiare il Sole o la Luna. Comunque come nel mandala il fiore di loto è sempre simbolo della mente pura del meditante che cerca l’illuminazione.

 


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