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Mangia prega ama

Creato il 20 maggio 2011 da Rafaela
Mangia prega amaFilm tratto dal romanzo bestseller di Elizabeth Gilbert pubblicato negli USA 4 anni orsono.Senza mezzi termini è stata una delle più grandi delusioni cinematografiche dell'anno solare 2010, con una Julia Roberts al di sotto delle sue potenzialità a cui  non basta il suo  - seppur bellissimo - sorrisone a 32 denti e i continui piagnistei per salvare la sua scialba interpretazione.Parliamoci chiaro, è un film già di suo molto lento in quanto deve assecondare delle tappe ben precise dettate dal romanzo, ma se a tutto ciò  si aggiungono anche degli errori narrativi (macroscopici) del regista, ne esce fuori davvero una pellicola che definire "nebulosa" è eufemismo.Le battute affidate alla Roberts e agli altri protagonisti sono scontate e banali (si salva giusto Richard Jenkins nei panni di "Richard del Texas" che è l'unico personaggio ben caratterizzato nella narrazione), non è chiarito il motivo per cui una donna che ha tutto - denaro,amore e tanti amici - debba mollare tutto senza grossi rimpianti  e partite per una meta ignota ( a dir la verità i motivi ci sarebbero, ma sono espressi davvero male nel film); Anche la comunicazione del messaggio(morale) al pubblico risulta problematico, al partire dei titoli di coda infatti, sembra che il film abbia trasmesso un messaggio splendido e fuggente che non siamo riusciti a cogliere e a far nostro; ma forse questa sensazione dipende dalla colonna sonora e dalle location che risultano davvero gradevoli e appropriate.Non è finita qui, quello che stronca definitivamente la pellicola, è l'uso smodato e sproporzionato di clichè e stereotipi che fanno apparire l'Italia un paese di cafoni e mangioni, con Roma, capitale dell'Arte, rappresentata molto superficialmente con due palazzi dissestati e con un auto degli anni 70'; per non parlare dei protagonisti "italiani" capitanati da Luca Argentero (simpatica la sua prova) che vengono descritti come fannulloni e scansafatiche(Nessuna opposizione da parte degli attori italiani ? Non sorprendetevi, per soldi si fa tutto) ...da rammentare al regista(Ryan Murphy): N.B:ogni stato economicamente avanzato detiene la sua bella fetta di "inutili";  Si persevera nell'errore quando nella prima parte del film si sottolinea invece la dedizione al lavoro e al pragmatismo degli americani, che evidenzia ancora una volta il loro lato deleterio e pregiudizievole (ma davvero credono di essere così diversi da noi?); non mi esprimo sulla rappresentazione indiana ed indonesiana dato che conosco troppo poco la loro realtà e non vorrei cadere nello stesso errore del regista.Insomma il film si poneva l'obbiettivo di  raccontare la storia  di una donna in crisi con se stessa, in ricerca della felicità attraverso un viaggio spirituale lungo e faticoso (ispirandosi forse a qualche autore del passato?), in realtà ne esce fuori un accozzaglia di luoghi comuni e dialoghi banali che "bruciano"  un romanzo che forse voleva trasmetterci una morale : " Spesso bisogna soffrire per raggiungere quegli attimi di felicità"
   Mr.Glasgow

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