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Manovra finanziaria e manovre vaticane, marcia indietro del Governo sulla tassazione delle coop bianche

Creato il 06 settembre 2011 da Lupoantonio

Manovra finanziaria e manovre vaticane, marcia indietro del Governo sulla tassazione delle coop biancheLa manovra finanziaria è chiusa. Finalmente. O purtroppo. La maggior parte delle misure che contiene è un papocchio di sciocchezze, più o meno grandi, i cui oneri ricadono (come tutti hanno capito, stando ai sondaggi) sul cittadino comune.
L’ultima trovata, in ordine di tempo, è stata la marcia indietro sull’inasprimento fiscale per le cosiddette coop bianche. L’aumento della tassazione, infatti, era previsto per tutte le cooperative, “bianche” e “rosse”, ossia quelle “sociali” (banche di credito cooperativo) e quelle di consumo (supermercati coop, per intenderci, ma anche realtà molto più piccole).

Non poteva però mancare la voce discorde: quella del segretario di Stato Vaticano, Tarcisio Bertone, che venerdì aveva pubblicamente dichiarato il

disaccordo cattolico riguardo all’inasprimento fiscale per le coop “bianche”. E’ notorio che la Chiesa abbia grossi interessi in quell’area, e lo è altrettanto la sua latitanza in fatto di tasse. Da un Governo debole e da sempre legato (destre e sinistre) in maniera più o meno occulta con le gerarchie ecclesiastiche, però, diventa facile ottenere tutto ciò che si vuole. Perciò è bastata un’uscita pubblica del Cardinale Bertone per far rimangiare mezzo provvedimento al Governo, che con il Ministro del Welfare, Sacconi, ci ha subito messo una pezza: “Le coop non sono tutte uguali” è stata la frase illuminata. Che si traduce così: l’aumento delle tasse sarà solo per le cooperative di consumo, le cosiddette coop rosse. Le banche sono salve.

Il problema è che così resta un buco, ma il Governo che ti combina? Decide di chiuderlo con un’imposta di bollo del 2% sui trasferimenti in contanti di minimo 3 euro, che vengono fatti attraverso i “money transfer” o altri intermediari finanziari. Chi sarà in grado di esibire matricola Inps e codice fiscale ne sarà esentato.
Ma insomma, chi paga allora? Gli immigrati irregolari, magari in attesa di una regolarizzazione che deve passare per mille colli di bottiglia burocratici, ma che intanto hanno trovato lavoro e mandano quattro soldi ogni mese alla famiglia.

Buffo come la Chiesa Cattolica abbia trovato il modo, anche questa volta, di eludere il fisco. Meno buffo è che il tutto sia stato fatto ricadere su quei poveri che la Chiesa stessa dice di aiutare.

Written by Frenchi


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