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Marchionne, una Fiat italiana e una Fiat americana

Creato il 10 gennaio 2012 da Alessandrobaldini
La Fiat è un realtà presente sul nostro territorio da molto tempo e a prescindere da quelle che possono essere le valutazioni sul gruppo torinese, parliamo di una realtà produttiva molto importante in Italia.
Il ministro Elsa Fornero ha espresso la propria intenzione di incontrare al più presto possibile l'amministratore delegato del gruppo Fiat Sergio Marchionne, questo perchè interessata a capire quali sono i programmi economici del gruppo.
Certamente con Marchionne, si è aperta alla Fiat una stagione completamente nuova, impronta di un manager che ha di fatto studiato e anche in parte lavorato negli Stati Uniti, e sicuramente ne ha acquisito una parte dei meccanismi.
Quando Marchionne ha presto la Fiat, il gruppo stesso era in una situazione molto difficile, si parlava di un possibile fallimento, le difficoltà erano tante, l'arrivo di Marchionne ha coinciso con una nuova impronta.
Molto spesso criticato, probabilmente alcune volte non capito, Marchionne ha saputo dare in ogni modo una impronta nuova a quella che era la storia del gruppo, non dimentichiamo per ultimo la collaborazione con la Chrysler.
La collaborazione diventerà a tutti gli effetti una fusione, perchè una parte del gruppo Fiat confluirà in Chrysler e viceversa, questo  ha portato alla creazione di nuovi modelli, ma anche a una penetrazione stessa del gruppo in America.


Elsa Fornero fa molto bene a chiedere un colloquio con Marchionne per saggiarne le intenzioni, perchè la Fiat è in prima battuta una azienda multinazionale che ha un grande indotto al suo seguito.
Evenuali equilibri che si dovessero spostare oltreoceano, indubbiamente andrebbero a penalizzare quell'indotto, che di fatto vive con il gruppo stesso sul territorio italiano, e questo porterebbe grandi conseguenze.
Marchionne è l'ago della bilancia negli umori del gruppo, e la sua volontà è di fatto lo specchio della direzione nella quale il gruppo stesso è intenzionato ad andare, questa è la realtà a tutti gli effetti.
Un governo che voglia tenere conto di quella che è la realtà economica del territorio italiano, deve necessariamente avere un occhio di riguardo per un gruppo italiano che però ha assunto la fisionomia di un gruppo mondiale.
Questo non solo per capire quali sono in nuovi equilibri all'interno di un gruppo che determina molto in quella che è l'economia italiana, ma anche per capire se la bilancia è sostanzialmente in equilibrio sul lato italiano e quello americano.
Buona serata e buona navigazione Nicky Brancatelli e Alessandro Baldini

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