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Marco Branca: i 5 colpi che nessuno dimenticherà

Creato il 06 febbraio 2014 da Aplusk

by Marco Branca: i 5 colpi che nessuno dimenticherà

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Marco Branca: i 5 colpi che nessuno dimenticherà
Entrato nell'Inter nel 2002 come capo degli osservatori, ne ha viste di cotte e di crude. Dall'Inter imbattibile del triplete di 4 anni fa a quella arrovellata, in piena difficoltà, dei vari Gasperini, Benitez, Ranieri. Dieci anni di flop e successi, che ora si interromperanno sotto il segno di Erick Thohir.

Marco Branca: i 5 colpi che nessuno dimenticherà


Il silenzio assordante della conferenza stampa di presentazione di Botta aveva fatto intuire che qualcosa stava accadendo. Ausilio da solo, a rappresentare la società tra le mille domande dei curiosi giornalisti. Un passaggio di consegne che ora trova conferma nella lettera di fine rapporto recapitatagli proprio in questi giorni. Si discute la buonuscita di un rapporto ultra-decennale. Che, a ripercorrerlo, annovera molti colpi flop e almeno 5 mosse che nessuno dimenticherà mai...

Marco Branca: i 5 colpi che nessuno dimenticherà

1) Josè Mourinho: come non citare il mago di Setubal per primo. L'uomo, o meglio il condottiero, che ha guidato l'esercito nerazzurro per gli impervi sentieri della Champions, uscendone indenne e trionfatore. Lo Special one, al secondo anno, come spesso è accaduto nella sua carriera tra Chelsea, Porto e poi Inter, diede il meglio di sé centrando il triplete. Non solo uomo amato dallo spogliatoio, dai tifosi, ma dallo stesso Moratti, Branca e società, che videro in lui l'uomo a cui affidarsi per arrivare al trionfo. Anche Branca ha avuto ragione...

2) Wesley Sneijder: lasciate perdere la parte finale del film, gli ultimi attriti tra società, tutta, e il trequartista olandese. Tralasciamo quella che sin qui è l'amara esperienza turca che nulla ha a che vedere con l'Inter, Wesley si presentò a San Siro durante il derby del 29 agosto del 2009 stravinto per 4 a 0, subito dopo il suo ingaggio dal Real per 16 milioni, e si è affermato come il faro del centrocampo dell'Inter. È stato uno dei pupilli del Mou, eletto assist-man della Champions alzata al cielo il 22 maggio del 2010

3) Diego Milito ed Eto'o: prelevato, il primo, dal Genoa di Preziosi assieme al compagno Thiago Motta, per una cifra vicina ai 25 milioni. È stato uno dei giocatori più azzeccati della gestione Branca-Ausilio. Milito gioca? Segna. L'anno del "vinciamo tutto" l'argentino segna in tutte le gare decisive. Dal gol al Siena del 16 maggio 2010 che regala ufficialmente lo scudetto ai nerazzurri, alla doppietta della finale al Bernabeu che porta l'Inter sul tetto d'Europa. E con Samuel Eto'o hanno formato una delle coppie d'attacco più letali degli ultimi anni. L'operazione che l'ha portato in nerazzurro, poi, è stata da 10 e lode

4) Maicon: arrivato a Milano da semisconosciuto, affermatosi come una star a suon di galoppate sulla fascia di destra. Maicon Douglas venne pagato 6 milioni e prelevato dal Monaco nel 2006. Divenne probabilmente il laterale più forte al mondo; un terzino capace di segnare 20 gol totali durante l'avventura all'Inter. Anche lui è stato uno degli uomini decisivi del triplete

5) Julio Cesar: arrivato dal Chievo nel 2005, ha conquistato con la maglia nerazzurra 14 trofei; come Guardiola al Barça. Da panchinaro negli ultimi 6 mesi a Verona, alla nomina di miglior portiere della Champions 2010 secondo l'Uefa. E per 4 anni consecutivi, fino al 2010, nella top ten dei migliori portieri in attività stilata dal IFFHS. Nell'ultimo periodo in nerazzurro, dopo molti bassi e pochi alti, si decise di cederlo al Qpr.

La Facebook Story di Marco Branca sta spopolando in rete

Branca è stato personaggio odiato, preso di mira dalla maggior parte dei tifosi oltre che dalla totalità della curva Nord nell'ultima querelle con la Juventus nel caso "diplomatico" Vucinic-Guarin. Ma non è tutto da scartare (qui: L'elemosina di Enzo Bonora: il male dell'Inter). Questi 5 colpi hanno fatto brillare gli occhi a molti interisti. E nel calcio, sistema del panta rei costante, degli inizi e gli abbandoni, degli arrivederci e gli addii, ogni tanto bisogna anche avere la memoria lunga.

Marco Branca: i 5 colpi che nessuno dimenticherà


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