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Marco Machera – Dime Novels

Creato il 18 marzo 2014 da Iyezine @iyezine
  • Etichetta: Autoprodotto
  • Anno: 2014

Anche se, normalmente, sono abituato a trattare ben altri generi musicali, non posso dimenticare che dentro di me continua a battere anche per motivi anagrafici un cuore crimsoniano e quindi, l’idea di avere per le mani il lavoro di un artista italiano che si avvale, tra gli altri, della collaborazione di due tra i più fedeli compagni di viaggio del geniale Fripp, quali sono Pat Mastelotto e Tony Levin, fatalmente non può che attrarmi.

Vanno chiariti però due aspetti per evitare di ingenerare confusione o false aspettattive: il primo, fondamentale, è che, nonostante il disco di Marco Machera sia assolutamente all’altezza della situazione, il vero tratto comune con l’operato dei King Crimson risiede solo in una certa visionarietà di fondo e nell’intento di non accodarsi a schemi stilistici troppo rigidi; in secondo luogo, invece, va detto che dei due musicisti citati, l’apporto più consistente è quello del batterista, presente su gran parte dei brani di Dime Novels, mentre il contributo di “Mr.Stick” è limitato alla sola Out Of The Blue.
Una premessa, questa, doverosa affichè non venga sminuito l’operato di questo musicista romano che invece sorprende per la sua capacità di comporre canzoni mai scontate, ricche di sfumature e ugualmente lungi dall’essere troppo cervellotiche, riuscendo così ad evitare di sacrificarne la fruibilità sull’altare del tecnicismo fine a se stesso.
Se l’opener The Sky mostra un suono oggettivamente in linea con le attese, ovvero un rock pop dalla linee vocali accattivanti che vanno ad infrangersi su passaggi strumentali cupi e dai tratti sperimentali, la successiva The Ugly Song mosta quel gusto ironico che ci rende istintivamente simpatico Machera, capace nell’occasione di affibbiare un simile titolo ad una canzone dalla melodia beatlesiana ruffiana quanto piacevolmente appiccicosa; se vogliamo, questi due primi episodi mostrano la tendenza costante di un lavoro che, nel momento in cui pare delineare una sua via maestra, con la traccia successiva smentisce puntualmente tale impressione facendo sì che il possibile spaesamento si trasformi in un gradito effetto sorpresa.
Dall’etnico-sperimentale Big Juju Man si passa al country di Ham On Rye (che contiene quella che appare come una citazione di “Once in A Lifetime”), per arrivare alla splendida e più rarefatta Out Of The Blue e, dopo un’interlocutoria Sing For You, il lavoro esplode letteralmente con la caleidoscopica The Art Of Cliches, con le atmosfere solenni e ariose (nonostante il titolo) di John Porno, fino ad approdare alla magnifica chiusura affidata a The Sky part II, avvicinabile al miglior Gabriel solista, però senza che tale accostamento si debba rivelare fuorviante.
Marco Machera possiede una voce gradevole ed intonata, magari non particolarmente potente, ma del tutto adeguata a raccontare quelle che, parafrasando il titolo dell’album, sono tutt’altro che “storielle da due soldi”, e non bisogna dimenticare che, ad di là del numero e del nome prestigioso degli ospiti presenti, la gran parte degli strumenti suonati sono di sua pertinenza.
Dime Novels ci mostra il volto più colto e raffinato del pop, ma anche sufficientemente scanzonato per tenersi ampiamente alla larga da quegli atteggiamenti snobistici che si rinvengono, al contrario, nell’intellettualismo di maniera di certo indie italiano, propinatoci da persone che non possiedono neppure un’oncia del talento di Marco Machera.

Tracklist:
1. The Sky
2. The Ugly Song
3. Big Juju Man
4. Ham On Rye
5. Out Of The Blue
6. Sing For You
7. The Art of Clichés
8. John Porno
9. The Sky (Part II)

Line-up :
Marco Machera: Vocals, Bass, Guitars, Harmonium, Ukulele, Drum Programming, Percussion

Guests:
Francesco Zampi: Cello, Piano, Hammond, Drum Programming
Pat Mastelotto: Drums & Percussion
Tony Levin: Bass
Markus Reuter: Guitar
Andrea Faccioli: Guitars, Bouzouki
Jennifer Maidman: Cuatro
Pete Donovan: Double Bass
Kevin Andrews: Bass

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