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Marco Politi a Udine: "Papa Francesco, un Papa in minoranza"

Creato il 27 marzo 2015 da Gaetano61
 
Ieri pomeriggio a Udine, presso il Centro culturale Paolino d'Aquileia, il giornalista e vaticanista de Il Fatto Quotidiano, Marco Politi,  ha parlato sul tema "La Chiesa in uscita: la riforma di Papa Francesco". Politi ha tratteggiato i tanti elementi di novità di Papa Bergoglio, che in questi due anni di pontificato stanno attirando la simpatia e l'attenzione di tanti cattolici e non. Francesco, ha detto il relatore, sta recuperando i contenuti del Concilio Vaticano II, a partire dalla collegialità nella conduzione della Chiesa, con la creazione del consiglio degli otto cardinali e con l'affidamento al Sinodo dei vescovi del compito di discutere il tema delicato della "famiglia", a partire dall'atteggiamento da tenere verso i divorziati risposati e le coppie omosessuali. Qui s'innesta l'indizione del Giubileo straordinario dedicato alla "Misericordia", che delinea un'idea di Chiesa che non vuole abbandonare nessuno, meno giudicatrice e più compassionevole nel confrontarsi con le scelte di vita delle persone.
Altro tema avanzato da Francesco, è quello della valorizzazione della figura della donna, con la nomina di alcune di loro in alcuni consigli (Ior) e commissioni (pedofilia) vaticane. In questi due anni, è stata avviata la riforma dello Ior, la banca vaticana, nel passato al centro di scandali finanziari, definita da qualcuno come un "paradiso fiscale nel centro di Roma": con le novità introdotte, potranno aprire conti corrente solo religiosi, enti ecclesiastici o residenti nella Città del Vaticano, e non più "gli amici degli amici". É stata affermata con parole originali la condanna della corruzione, per Bergoglio la "dea tangente", aggiungendo la definizione di "pane sporco", riferito al denaro, derivante da tangenti, portato da genitori corrotti ai propri figli. E ancora le parole di Papa Francesco contro la tratta degli esseri umani e quelle contro lo sfruttamento dei lavoratori: qui, Marco Politi ha annunciato la prossima visita del Papa a Prato, tra le fabbriche del lavoro clandestino (dove, tra l'altro, nessun uomo di governo è mai stato finora!) . Sul tema della pedofilia all'interno della Chiesa, Papa Francesco ha dato disposizioni per sottoporre a processo secondo il diritto canonico i religiosi accusati di tali crimini, mentre in passato questi casi venivano risolti (dai pontefici in carica) con un trasferimento di sede. 
Nella parte finale del suo intervento, Politi ha detto che, a fronte di questo vento di novità, la periferia della Chiesa non sembra marciare nella stessa direzione, la maggioranza dei vescovi (soprattutto in Italia) dimostra di non aver recepito, finora, gli stimoli "bergogliani", e i fedeli laici, sollecitati a partecipare alla vita della Chiesa, non sono molto loquaci. Nella stessa Curia romana abbondano i frenatori, fino a far definire l'attuale situazione, nelle parole di Marco Politi, come quella di un "Papa in minoranza".  Il recente accenno di Papa Bergoglio alla brevità del suo pontificato, riferito in primo luogo alla possibilità di un "papato a termine" (introdotto dalle dimissioni di Benedetto XVI), è una prova ulteriore del suo intendere il pontificato come "servizio" alla Chiesa e non come esercizio di un potere monarchico. Marco Politi ha suggerito, in conclusione, come questa "temporaneità" dichiarata, in alcuni "settori" curiali possa essere vista come un invito all'attesa che quella "temporaneità" si verifichi.
Marco Politi è autore di:  Francesco tra i lupi. Il segreto di una rivoluzione, (Laterza, 2014)

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