Magazine Maternità
I tre giorni a Lignano sono passati velocissimi.
Lignano è una delle innumerevoli località dell'alto Adriatico, tutte simili tra loro, tutte con lo stesso mare marrone, dove si può camminare al largo per un chilometro e ancora si tocca.
Però la porto nel cuore, perchè ci ho passato le prime vacanze "stanziali" da bambina.
Era il posto in cui finalmente il babbo abbandonava giacca e cravatta che portava tutto l'anno per indossare camicie hawaiane, e dove la mamma portava il cappello panama.
Dal '95 i miei (e fino al 2001 anch'io) siamo stati clienti sempre dello stesso hotel.
Sul mare, con ampia pineta davanti: lo conosco come casa mia.
Quest'anno ho notato cose che non avevo mai osservato:
-il mini miniclub con giovane animatrice zelante, che ha guardato la Purulla desiderosa che gliela affidassi (cara mia, sarà per l'anno prossimo, forse);
-il recinto nella pineta, che ospita coniglietti e anatre, dal quale fuggiva sempre il coniglio, di cui ho scattato una rara immagine prima che saltellasse via;
-il parco giochi (ricordarsi che la Purulla adora l'altalena e quindi bisogna provare anche quella vicino a casa...);
-il ristorante attrezzato con seggioloni, bavaglini e posatine;
-un comodo cestino posizionato sul balcone della camera, in modo che i pannolini non spuzzolentino tutta la stanza.
Queste attenzioni nei confronti delle famiglie ci sono sempre state, ma io le ho apprezzate solo quest'anno: un po' come quando si è incinta e si iniziano a vedere donne incinte e bimbi piccoli dappertutto, o come quando si acquista un'automobile che fino a quel momento non sembrava così diffusa e si inizia a contarne una dozzina al giorno.
La Purulla è stata bravina: pensavo che si sarebbe trovata un po' spaesata, invece da brava piccola viaggiatrice si è ambientata immediatamente. Ha rivisto i miei e la loro cagnolina (la Sissi, bisbetica Yorkshire alla quale devo dedicare un post...) con grande gioia. Le è piaciuta moltissimo la sabbia e il terzo giorno sono riuscita a fare un mini bagnetto in mare (in braccio a me: avevo portato il super salvagente che ho acquistato un paio di settimane fa, ma faceva un po' troppo fresco: le giornate sono state tipo quella immortalata nella foto in alto). Si è distratta moltissimo a mangiare in ristorante, tutta presa dalle persone intorno a lei che le sorridevano. Ha iniziato a fare le bizze quando devo metterla seduta sul passeggino, ma basta insistere (tono serio e perentorio, Pimpa!) e si adatta subito.
Intanto ho fatto le prove-bagagli per il viaggio che faremo il 5 agosto: che si parta per tre giorni o tre settimane, quando c'è un bambino il volume di carico non cambia un granchè.
IlMioAmore dovrà cimentarsi in un Tetris di carico più impegnativo che mai.
Il viaggio di ritorno è stato un po' critico: si è addormentata quasi subito, ma in compenso si è svegliata urlando (tipo urlapiede) con gli occhioni sbarrati, a intervalli irregolari, per poi riaddormentarsi subito, più o meno ogni sette minuti. Giusto il tempo che riuscissi a rilassarmi un attimo, ascoltare quello che stavano dicendo alla radio e accennare una cantatina a bassa voce.
Sono arrivata a casa e IlMioAmore non era ancora tornato dal lavoro. Avevo calcolato i tempi del viaggio in modo da tornare quando lui fosse già rientrato, visto che scaricare l'auto da sola sarebbe stato un po' improbo. Quindi ho imprecato tra me e me e l'ho chiamato: "tra cinque minuti sono a casa!", così ho preso in braccio la Purulla che aveva ancora le gote rigate dalle lacrime e il naso rosso.
Mi sono sentita una merdaccia quando IlMioAmore è sceso dall'auto impugnando come fosse una spada un mazzo di fiori di bentornato. Aveva anche sparso bigliettini in giro per casa, pensando che arrivassi prima di lui.
La Purulla è stata molto felice di rivedere il papà, ha ritrovato i suoi giocattoli, la sua giraffa, il suo lettino e il suo bagnetto.
Arrivederci mare! A tra non molto.
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