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Mare Nostrum e l’ “allarme” tubercolosi (video)

Creato il 03 luglio 2014 da Francesco Sellari @FraSellari

Non ci sono membri delle forze armate impegnati nell’operazione Mare Nostrum ad aver contratto la tubercolosi (come affermato da un sindacato di polizia) e non c’è nessuna emergenza tbc correlata agli sbarchi sulle coste italiane. Lo afferma la Marina Militare che ha fatto il punto sulla situazione nell’iniziativa “Flussi migratori: impatti sulla sanità pubblica“, svoltosi il 2 luglio a Roma presso il Comando in Capo della Squadra Navale. “La tubercolosi è una malattia sociale“, dice Maria Grazia Pompa del Ministero della Salute e se è vero che può avere una più elevata incidenza tra gli immigrati (così come tra gli anziani e i “nuovi poveri”) questa è causata da malsane condizioni di vita, abitative o lavorative. Altro dato su cui riflettere: stando ad una ricerca condotta da Medecins sans frontière e presentata in anteprima, all’interno dei Cie si sono già registrati 27 casi di tubercolosi.
L’operazione Mare Nostrum prevede lo screening dei soggetti con sintomi riferibili a malattie infettive già prima dello sbarco a terra. Ciò non ha evitato il propagarsi di notizie allarmanti, come dimostra il caso del cittadino nigeriano con la varicella imbarcato sulla nave Orione: inizialmente si era parlato di monkey pox, il vaiolo delle scimmie. Come lascia intendere il Colonello Enzo La Gioia, del Centro Intelligence Interforze, probabilmente si possono migliorare i protocolli di intervento. “Non si poteva semplicemente inviare un campione di sangue ad un laboratorio di analisi?”. Ed evitare così il propagarsi di notizie inutilmente allarmanti, nonché le abituali strumentalizzazioni razziste.


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