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Margherita Dolcevita e le parcelle creative (in qualcosa dovrò pur distinguermi)

Creato il 30 luglio 2011 da Margheritadolcevita @MargheritaDolcevita

Anacleto ha fatto una specie di lavoro per Sorella Luna, Fratello Sole e il loro vicino di casa, il Signor Sergio Ivanovich. Lavoro è una parola grossa (lo dice lui stesso) però per loro è una sorta di Mosè che ha aperto le acque e che li ha guidati negli oscuri meandri della manutenzione ordinaria. Insistono per pagarlo, lui insiste per non essere pagato. Insomma sono i suoi fratelli e il loro vicino di casa, quanto ha fatto lo ritiene perfettamente collocabile nell’ambito dei favori fraterni.

Solo che loro insistono e quindi forse cede. Io spero che ceda.

  • Anacleto, ma quanto pensi di chiedere ai tuoi e al Signor Sergio?
  • Mah non saprei, io non volevo chiedere nulla, figurati…
  • Eh lo so, senti, io te lo dico così, tanto per, ecco, insomma ho visto che il lettore ebook che mi piacerebbe costa attorno ai 150€, più 50€ se voglio un po’ di libri, poi 50€ li puoi chiedere comunque per il lavoro che hai fatto, perchè comunque qualcosa hai fatto, ecco direi che 250€ potrebbe essere l’importo della fattura
  • Lavoro io e i soldi li prendi tu?
  • Ohohoh sei stato tu a dire che non volevi nulla!
  • Mmmmm, non sono convinto
  • Uff, ti va bene il passato di verdura Knorr per cena?

Margherita Dolcevita e le parcelle creative (in qualcosa dovrò pur distinguermi)Poi abbiamo discusso. Non per i soldi, figuriamoci. E nemmeno per il passato Knorr (o quello o ristorante). Ha parlato con un suo amico e collega dei figli di costui. Io continuo a ripetergli che non deve parlare dei figli con chi gli capita a tiro, perchè lui non può vantarsi. Cioè è frustrante. Questo ha parlato della sua prole, laureata, seri liberi professionisti macina soldi, e mio padre zitto che annuisce e pensa a me mentre decoro una scatola di vini con le immagini di Pocoyo. Penso che sia giunta l’ora di regalargli una figlia adottiva, ho già in mente qualche nome. Rimane sempre l’ipotesi Daniele ma credo sia un treno perso. L’ultima volta che l’ho visto era in treno, appunto. Mi sono nascosta per non farmi vedere. Diamine.



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