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Marilynne Robinson, Casa, Einaudi. Il nostro ultimo libro del cuore per il 2011

Creato il 19 dicembre 2011 da Atlantidelibri

 

Dopo il Pulitzer, l’ Orange Prize. L’ americana Marilynne Robinson con questo libro è la vincitrice dell’ORANGE PRIZE, riconoscimento che ogni anno viene attribuito in Gran Bretagna a una scrittrice di lingua inglese. «Home», definito dalla giuria un «racconto gentile, saggio, scritto in modo squisito» è il terzo romanzo in ventotto anni della Robinson ed è il seguito di «Gilead» (edito in Italia sempre da Einaudi). La prosa di questo “ritorno del figliol prodigo” (tale è lo spunto del romanzo) è di assoluta qualità e valore, i temi trattati sono non solo quelli dei legami familiari (otto sono i figli del pastore Robert Boughton), ma anche i sentimenti del perdono e della colpa, della debolezza dell’animo umano e della riflessione sul senso dell’esistenza, della grettezza che può celarsi nella vita di una sonnacchiosa cittadina di provincia nello Iowa come quella in cui si svolge l’azione. I palmares non indifferenti che si sono meritati questi libri sono di certo meritati!

 

Marilynne Robinson, Casa, Einaudi

 

Glory Boughton ha trentotto anni qandò una delusione amorosa la riporta nella natia Gilead per occuparsi del vecchio padre e della consunta casa avita. Il fratello Jack ne ha qualcuno di più allorché, pochi mesi più tardi, bussa alla stessa porta in cerca di un approdo per il suo spirito tormentato. Le braccia del patriarca si aprono ad accogliere il più amato dei suoi otto figli, il più corrotto, il più smarrito. Ma il suo cuore e la sua mente faticano a fare altrettanto. Nella versione robinsoniana di quella che l’autrice definisce la più radicale delle parabole evangeliche – capovolgendo, come fa, le nozioni di merito e ricompensa -, l’accento cade sul momento successivo a quello della festosa accoglienza: il momento del perdono, della piena reintegrazione nella casa del padre, laddove il limite umano si fa più invalicabile. Il terzo romanzo di Marilynne Robinson ci ripropone un mondo familiare: l’immobile cittadina agraria di Gilead, “fulgida stella del radicalismo” nella sarcastica rivisitazione di Jack; la metà degli anni Cinquanta, con i loro scontri razziali e la loro sedata quiescenza; il venerabile pastore presbiteriano Robert Boughton, ormai troppo stanco, e i suoi due figli più interessanti, la dolente Glory e l’oscuro Jack. Stesso luogo, tempo, personaggi del precedente “Gilead”, dunque (compagno contiguo anziché sequenziale di questo “Casa”), ma diversa prospettiva a illuminare da un’altra angolazione più trascendente e insieme il più terreno dei temi: ‘nostos’, il ritorno a casa.

 

robinson



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