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Marina Malfatti

Creato il 16 aprile 2011 da Paultemplar
Marina Malfatti Marina Malfatti

Una lunghissima carriera, che ha superato il mezzo secolo ricca di soddisfazioni e di riconoscimenti, sopratutto in ambito teatrale caratterizza la carriera artistica di Marina Malfatti, una delle più belle e brave artiste del mondo dello spettacolo.
Oggi che ha 71 anni, la Malfatti continua a lavorare a tempo pieno, dividendo la sua vita tra il privato e il teatro, nel quale ha ormai un ruolo di primo piano e che ha sostituito nei suoi impegni l’attività cinematografica che pure le ha dato tante soddisfazioni.

Marina Malfatti
Un fiocco nero per Deborah

Bella e aristocratica, con un volto nobile e fine la Malfatti è stata sopratutto negli anni settanta, il prototipo dell’antidiva; lei così bella è stata sempre gelosa della sua vita privata così come ha sempre accettato lavori che non fossero dozzinali e improvvisati.
Se è vero che nel suo curriculum manca il film a cinque stelle, quello che viene citato negli annali del cinema come il capolavoro, va detto che manca anche il filmetto da due soldi, quello girato per raccattare soldi o ravvivare la popolarità.

Marina Malfatti
Marina Malfatti in La dama rossa uccide sette volte

Del resto la Malfatti ha fatto sempre scelte ben precise, puntando più sulla qualità che sulla quantità, scegliendo per esempio di studiare al Cours d’Art Dramatique di Parigi per avere quelle basi indispensabili per diventare un’attrice vera e non solo un semplice volto confuso nella marea delle starlette che popolarono gli schermi nella stagione più fortunata del cinema italiano.
Attrice di cinema, quindi, almeno agli esordi e per buona parte della sua vita, ma non solo; attrice televisiva nel periodo d’oro degli sceneggiati tv e in seguito attrice tra le più importanti del nostro teatro.

Marina Malfatti
Un’intensa espressione di Marina Malfatti in Tutti i colori del buio

Nata a Firenze il 25 aprile 1940, ha il suo battesimo cinematografico nel 1959 nel film di Carlo Ludovico Bragaglia Le cameriere accanto all’attrice di punta del film stesso Giovanna Ralli e accanto al grande Andrea Checchi, che sarà per lunghi anni uno dei volti più importanti della tv che proponeva quegli sceneggiati rimasti nel cuore degli spettatori.
Cosa che farà anche Marina, sopratutto dopo la prima metà degli anni settanta; per 15 anni sceglierà di lavorare nel cinema diventando molto popolare grazie ad una serie di film a sfondo thriller tutti di ottima fattura.
Nel periodo compreso tra gli esordi e il 1970 Marina Malfatti lavora in alcune produzioni importanti, anche se non in ruoli di primissimo piano; vanno citati per esempio Un uomo da bruciare del 1962, un importante film sulla mafia diretto dai fratelli Taviani con protagonista un grande Volontè.
Nel cast di questo film figura anche un’attrice/cantante che avrà una discreta popolarità in film a sfondo erotico sopratutto negli anni settanta, Carmen Villani.
Nel 1963 lavora con un importante cast nel film I fuorilegge del matrimonio, film diretto da Valentino Orsini con la collaborazione dei fratelli Taviani anticipatore della spinosa questione del divorzio.
Nel 1966 va segnalata la partecipazione allo sceneggiato televisivo Le inchieste del commissario Maigret, nell’episodio “L’ombra cinese” che in pratica diverrà il suo debutto sul piccolo schermo, così come vanno segnalate le sue partecipazioni ai film Pronto… c’è una certa Giuliana per te di Franciosa, uno dei primi film ad utilizzare un cast quasi completamente fatto con protagonisti giovani come Gianni Dei, la futura soubrette Mita Medici oltre ad una giovanissima Silvia Dionisio e la partecipazione al film C’era una volta… (1967) diretto da Francesco Rosi, una curiosa favola con protagonista un principe che si innamora di una splendida popolana specialista in fatture. I protagonisti della pellicola sono Omar Sharif e Sophia Loren mentre Marina interpreta bene il ruolo di Olimpia Capace Latro, principessa di Altamura.
Nel periodo tra il 1967 e il 1970 Marina si dedica alla tv, che ormai sta assumendo la stessa popolarità del cinema, complice l’effetto positivo del boom economico che ha portato nelle case il televisore, che diverrà ben presto un totem  capace di catalizzare l’attenzione di intere famiglie che la sera passano il loro tempo in attesa dei programmi tv.
Lei partecipa di suo con apparizioni nella fortunata serie dedicata a Sherlock Holmes, precisamente nei tre episodi dedicati al L’ultimo dei Baskerville accanto ad un altro grande della tv e del teatro, Nando Gazzolo e ad Anna Miserocchi, poi allo sceneggiato Dal tuo al mio di Mario Landi accanto ad Amedeo Nazzari e infine a Die Welt des Pirandello – Liebe! – Liebe? accanto a Jacques Sernas e Gabriele Ferzetti.

Una bellissima foto della Malfatti negli anni 70

Nel 1971 la svolta con il film In fondo alla piscina, diretto da Eugenio Martín, una produzione spagnola conosciuta anche come La última señora Anderson; il film è un thriller ben congegnato e la Malfatti interpreta la moglie del protagonista sospettato di aver ucciso le tre mogli precedenti.
E’ una svolta perchè la sua interpretazione misurata convince il regista Miraglia ad affidarle il ruolo di Gladys Cunningham nel film La notte che Evelyn uscì dalla tomba; il film, un thriller di discreta fattura in cui interpreta la moglie di un lord che uccide donne con i capelli rossi ossessionato com’è dal ricordo della prima moglie che aveva questa particolare caratteristica.
Nel film rivaleggia in bellezza e bravura con l’altra protagonista, Erika Blanc e tratteggia un personaggio che rimarrà nella memoria degli amanti di questo particolare genere cinematografico.
In altri articoli ho già parlato dell’importanza del thriller all’italiana nato sull’onda del successo dei film di Bava e Fulci e portato definitivamente ai massimi livelli da Dario Argento.
Il film di Miraglia mescola bene atmosfere gotiche e thriller, mentre Marina Malfatti si ritaglia un ruolo così ben caratterizzato da spingere altri registi ad affidarle parti in film dello stesso genere.
Ma non ci sono solo thriller in questo periodo della vita artistica di Marina; sempre nel 1971 lavora, anche se non accreditata nel western Era Sam Wallash… lo chiamavano ‘Così Sia’ diretto da Demofilo Fidani, un lavoro poco meno che mediocre come mediocre è l’altro western intepretato accanto a Tony Kendall, Una pistola per cento croci! mentre decisamente più importante è il bellissimo e introvabile Doppio gioco di Anton Giulio Majano girato accanto ad Ugo Pagliai, uno sceneggiato del quale purtroppo si è persa ogni traccia.
Nel 1972 troviamo la Malfatti sul set di ben 7 film; è il periodo più importante del cinema italiano con diversi generi cinematografici che si contendono le platee.
Lei lavora nel mediocre giallo Testa in giù, gambe in aria di Ugo Novello accanto a Corrado Pani e sopratutto nel buon Sette orchidee macchiate di rosso di Umberto Lenzi nel ruolo di Kathy Adams accanto ad altre bellezze come Gabriella Giorgelli e Marisa Mell.
E diventa anche una cattivona nell’altro thriller girato nel 1972, Tutti i colori del buio diretto dallo specialista Sergio Martino; lei è Mary Well, l’ambigua seguace di una setta satanica incaricata di fare impazzire la bella Jane (Edwige Fenech) per permettere alla sorella Barbara (Susan Scott alias Nieves Navarro) di incassare il ricavato dell’eredità della donna.
Il ruolo della cattiva di turno le riesce naturale, cosa che mostra una volta di più la duttilità dell’attrice capace di ricoprire tutti i ruoli cinematografici, che siano drammatici o leggeri, che includano personaggi positivi o negativi.
Non manca in questo periodo la partecipazione ad un film del genere decamerotico; si tratta dell’elegante Decameron 3, uno dei film meno scollacciati del fortunato filone, nel quale la nostra bellissima è impegnata nel ruolo di Madonna Lucrezia , sposata ad un uomo geloso in maniera patologica, che la costringe a vivere da reclusa in una camera da letto recintata da inferriate e chiusa a doppia mandata da una pesante porta di legno.
In soccorso della donna arriva un giovane che la vede attraverso un finestrino e che pratica una feritoia nel muro.La donna, per stornare i sospetti del marito, gli confessa di esere visitata la notte da un prete della quale lei si è innamorata.
Furibondo, il marito veglia fuori dalla porta non sapendo che Lucrezia e il suo amante nel frattempo si divertono nel letto della donna stessa.
Un ruolo che la vede anche in sequenze di nudo castigatissime, una delle rare concessioni del suo splendido corpo.
Torna in un ruolo drammatico nel film La dama rossa uccide sette volte, di Miraglia, altro film culto del periodo d’oro del thriller; lei è Franziska Wildenbrück sorella di Kitty (Barbara Bouchet), destinata ad una crudele reincarnazione della leggenda della dama nera e della dama rossa che seminerà morte tra i protagonisti della vicenda.
L’ultimo film di questo prolifico e fecondo anno è il buon western di Alfonso Balcázar Il ritorno di Clint il solitario accanto a George Martin e Klaus Kinskij; nell’anno successivo i film interpretati spazieranno dal drammatico La notte dell’ultimo giorno caratterizzato da un eccellente cast (Franco Fabrizi, Fiorenzo Fiorentini, Tony Kendall, Corrado Pani, Enrico Maria Salerno, Erna Schurer), un’operazione poco fortunata al box office al buon giallo di Bruno Gantillon Il clan del quartiere latino accanto a Maurice Ronet all’horror thriller Il prato macchiato di rosso in cui è la cattivissima Nina, una trafficante di sangue umano (nel film compare anche il cantante Lucio Dalla), passando per il lacrima movie (i film strappa lacrime) Il venditore di palloncini e sopratutto  Un fiocco nero per Deborah che rimane uno dei suoi lavori più significativi dal punto di vista della recitazione.

Due dei più bei gialli anni 70: una splendida Marina Malfatti in Sette orchidee macchiate di rosso

… e in La notte che Evelyn uscì dalla tomba

Si tratta di un film in stile thriller/mistery con punte di horror in cui interpreta il personaggio drammatico di Deborah, una donna dotata di facoltà medianiche con il grosso problema di non riuscire a diventare madre.
Resterà incinta davvero, ma suo marito la crederà pazza con il risultato finale che la donna morirà in un incidente subito dopo aver partorito un bambino.
Nel 1974 da corpo all’indimeticabile personaggio di Marina  nel Malombra televisivo ridotto per il piccolo schermo da Raffaele Meloni che utilizza il personaggio creato da Fogazzaro; è un grande successo, nella stagione più felice degli sceneggiati televisivi che hanno visto produzioni di altissimo livello come Il segno del comando ecc.
E’ un momento chiave della sua carriera: distratta dal teatro, impegnata sui set televisivi la bellissima Marina, che è ormai una affascinante signora di 35 anni inizia a trascurare il cinema.

Il clan del quartiere latino

Per rivederla sul set dovremo attendere il 1976 quando interpreterà il ruolo di Stella nello sfortunato Lezioni di violoncello con toccata e fuga nel quale lavora con Carlo Giuffrè, con il quale farà il bis nel film Per amore o per forza diretto da Massimo Franciosa accanto anche all’affascinante Michele Mercier, la protagonista dei film su Angelica marchesa degli angeli.
Non sono film importanti, ben più rilevanti sono gli impegni televisivi, come quello nella serie tv accanto a Nando Gazzolo L’ultimo aereo per Venezia del 1977, diretto dal grande Daniele D’Anza, il bellissimo Fauno di marmo nel ruolo di Miriam.
E’ un personaggio molto complesso, quello dell’artista Miriam, destinata a rivivere il passato di una donna del tutto simile a lei assieme ai suoi tre amici, braccata da una figura spettrale soprannominata Il persecutore.

Marina Malfatti
Marina Malfatti in Decameron 3

La Malfatti è ormai una beniamina del pubblico televisivo, che la apprezza come straordinaria professionista capace di calarsi perfettamente nei ruoli che le vengono affidati; nel 1978 lavora ancora in na serie televisiva, questa volta non molto fortunata.
Si tratta del remake parziale di Il prigioniero di Peter Grenville, ed è diretta da Aldo Lado.
Non lavora più al cinema, dedicandosi anima e corpo al teatro e alla tv, per la quale da corpo al personaggio di Anna Kuliscioff nel 1981, la ormai leggendaria femminista rivoluzionaria fondatrice del Partito socialista italiano e compagna per lungo tempo di Filippo Turati.
Si diradano anche le apparizioni tv, a tutto vantaggio del suo impegno in teatro che ormai è davvero il suo unico amore; la rivedremo ancora, sporadicamente negli sceneggiati Teresa Raquin (1985), Silvia è sola (1988) La signora Morlì, una e due (1991), Un posto freddo in fondo al cuore (1992) e infine in quella che è la sua ultima interpretazione televisiva, A rischio d’amore del 1996
Il teatro d’ora in poi sarà tutta la sua vita; sarà Lisistrata ed Elettra, affrontando quindi personaggi classici in opere di Goldoni, di Shaw e Pirandello, così come ridurrà per il teatro il grande successo letterario di Va dove ti porta il cuore.
Oggi Marina Malfatti ha superato la settantina, ma continua ad avere quel fascino magnetico che l’ha sempre caratterizzata.

Marina Malfatti

Marina Malfatti
Due fotogrammi tratti dal rarissimo In fondo alla piscina (La ultima senora Anderson)

Continua a lavorare in teatro, una delle sue ultime cose è Le sorelle Materazzi, riduzione teatrale dall’opera di Palazzeschi che ha avuto anche un grande successo in tv nel 1972 nello sceneggiato interpretato da due grandi attrici come Rina Morelli e Ave Ninchi.
Elegante, aristocratica nella sua bellezza, bravissima.
Sono aggettivi che ben si coniugano con la personalità e la fisicità di questa attrice toscana che ha attraversato con grazia gli ultimi cinquant’anni della storia cinematografica, teatrale e televisiva del nostro paese.

Marina Malfatti

Marina Malfatti
Alexander zwo

Marina Malfatti
Un fiocco nero per Deborah

Marina Malfatti
Il venditore di palloncini

Marina Malfatti
Il ritorno di Clint il solitario

Marina Malfatti
Il prato macchiato di rosso


Marina Malfatti

1996 A rischio d’amore (TV )
1992 Un posto freddo in fondo al cuore (TV )
1991 La signora Morlì, una e due (TV )
1988 Silvia è sola (TV )
1985 Teresa Raquin (TV mini-series)
1981 Anna Kuliscioff (TV mini-serie)
1979 Racconti di fantascienza (TV )
1978 Il prigioniero (TV )
1977 Il Fauno di marmo (TV mini-serie)
1977 L’ultimo aereo per Venezia (TV mini-serie)
1976 Per amore o per forza
1976 Lezioni di violoncello con toccata e fuga
1974 Malombra (TV )
1974 Un fiocco nero per Deborah
1974 Il venditore di palloncini
1973 Il figlio di Zorro
1973 Il prato macchiato di rosso
1973 Il clan del quartiere latino
1972-1973 Alexander Zwo (TV )
1973 La notte dell’ultimo giorno
1972 Il ritorno di Clint il solitario
1972 La dama rossa uccide sette volte
1972 Il decameron No. 3 – Le più belle donne del Boccaccio
1972 Tutti i colori del buio
1972 Sette orchidee macciate di sangue
1972 Testa in giù, gambe in aria
1971 Black Killer
1971 La notte che Evelyn uscì dalla tomba
1971 Una pistola per cento croci!
1971 In fondo alla piscina
1971 Doppio gioco (TV)
1971 Era Sam Wallash… lo chiamavano ‘Così Sia’
1969 I dannati della terra
1969 Dal tuo al mio (TV )
1968 Sherlock Holmes (TV mini-series)
1968 Più tardi Claire, più tardi…
1967 C’era una volta…
1967 Pronto… c’è una certa Giuliana per te
1966 Le inchieste del commissario Maigret (TV series)
1966 Io, io, io… e gli altri
1965 Una bella grinta
1963 I fuorilegge del matrimonio
1962 Un uomo da bruciare
1960 Une fille pour l’été
1959 Le cameriere

Marina Malfatti

Marina Malfatti
Nello sceneggiato tv Malombra

Marina Malfatti
Nel celebre Maigret televisivo

Marina Malfatti
La Malfatti nella recente pieces teatrale Va dove ti porta il cuore

Marina Malfatti
Nel lavoro teatrale Gallina vecchia

Marina Malfatti
Anna Kuliscioff

Marina Malfatti

Marina Malfatti
La locandina di Pirandello

Marina Malfatti
Marina Malfatti con Ivana Monti

Marina Malfatti
Con Simona Marchini (pieces Le sorelle Materazzi)

Marina Malfatti

Marina Malfatti

Marina Malfatti

Marina Malfatti

Marina Malfatti

Le lobby cards di La notte che Evelyn usci dalla tomba

Ringrazio Gialloshots.com per le immagini



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