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Mario Brunello a Città di Castello / Umbra Lucis a Umbertide / Eventi collaterali (Festival delle Nazioni, 4 settembre)

Creato il 02 settembre 2014 da Giovanni Pirri @gioeco

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(@Festivalnazioni)

MEDICO DEL DOLORE È PER GLI UOMINI IL CANTO”  il concerto di Umbra Lucis con Virginia Pattie Kerovpyan nella Chiesa di San Francesco a Umbertide. Le VOCI NEL SILENZIO nella Chiesa di San Domenico di Città di Castello.  Gli EVENTI COLLATERALI di GIOVEDì 4 settembre.
Medico del dolore è per gli uomini il canto”: è un’iscrizione in greco su una lira da braccio del XVI secolo, ma anche il titolo del concerto dell’ensemble Umbra Lucis con la cantante Virginia Pattie Kerovpyan, pensato proprio per mettere in evidenza il potere curativo della musica, da sempre considerata rimedio e lenitivo contro le asprezze dell’esistenza. L’appuntamento è per giovedì 4 settembre alle ore 18.30 nella Chiesa di San Francesco ad Umbertide, per l’undicesimo concerto del Festival delle Nazioni dedicato all’Armenia.

Il programma proposto dall’ensemble Umbra Lucis con la complicità di Virginia Pattie Kerovpyan, una specialista di canto armeno, vuole dare una testimonianza della funzione terapeutica della musica attraverso una silloge di brani di epoche e di contesti diversi, che quella funzione hanno esercitato nei secoli. Diversi saranno gli esempi di musica armena, che testimoniano la profonda integrazione della musica di quella cultura con la quotidianità della vita sociale, con le consuetudini della vita religiosa e con l’efficacia risanatrice di una dimensione rituale che si è tramandata oralmente per secoli.

La musica è da sempre considerata un rimedio contro le asprezze dell’esistenza e un lenitivo di alcune patologie psichiche – dichiara Stefano Lorenzetti, cembalista di Umbra Lucis –. Il suo effetto benefico si è irradiato sull’umano, come sul naturale, senza differenze di status, di età, o di genere; quasi che il suo potere terapeutico attivasse una dimensione ontologica e pre-culturale, quasi fosse un dono concesso agli uomini cacciati dal Paradiso Terrestre. Le figure mitiche che questo potere hanno esercitato o hanno subito sono innumerevoli: Apollo, medico e inventore della musica nonché padre del Dio della medicina Esculapio, allontana il male dagli esseri umani; re Saul viene distolto dai tormenti e dalla melanconia, dal suono dell’arpa di David. Quest’ultimo rappresenta l’archetipo del potere salvifico della musica nel mondo cristianizzato; un potere che i manuali degli esorcisti ci rivelano essere così pervasivo da riuscire a scacciare persino il demonio”.

Umbra Lucis è composto da Arianna Lanci (soprano), Ugo Giani e Marco Ferrari (flauti dolci, zurna e duduk), Fabrizio Lepri (viola da gamba e violoncello), Elisabetta Benfenati (chitarra barocca), Luca D’Amore (chitarrone, colascione e thar), Stefano Lorenzetti (cembalo) e Massimiliano Dragoni (percussioni e dehol). Il concerto è promosso dal Festival delle Nazioni in collaborazione con il Centro Studi e documentazione della cultura armena di Venezia diretto da Minas Lourian.

I biglietti per il concerto (intero 15 €, ridotto 10 €), sono in vendita alla Biglietteria di Città di Castello (Corso Cavour, Palazzo del Podestà), oppure online all’indirizzo http://www.festivalnazioni.com. Per informazioni tel. 075 8522823, [email protected].

Brunello
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Le VOCI DAL SILENZIOMario Brunello e Gabriella Caramore  sono ospitate  nella Chiesa di San Domenico di Città di Castello.

Mario Brunello torna a Città di Castello con un concerto pensato appositamente per il Festival delle Nazioni e per questa 47ma edizione dedicata all’Armenia. Giovedì 4 settembre alle ore 21, nella Chiesa di San Domenica di Città di Castello, il racconto musicale del violoncellista si intreccerà con la narrazione di Gabriella Caramore intorno alle voci che hanno dato spessore al silenzio che avvolge la storia dell’Armenia. Da quella dei “santi” Gregorio di Narek e Nerses di Lambron, “costruttori” di una spiritualità essenziale e aperta al mondo, a quella di Armin Wegner, testimone del genocidio armeno, che tentò di fermarne l’orrore; fino a quella di Vasilij Grossman, che proprio tra i campi di aride pietre vide fiorire  la “bontà e una vita vissuta secondo verità”.

Nel programma musicale di Mario Brunello spiccano le prime esecuzioni assolute di due lavori di Vache Sharafyan: The dance of Cello e Cello Breath, pagine composte dall’autore armeno per questa occasione. Ai due brani di Sharafyan si affiancheranno la Suite n. 2 in re minore op. 131c di Max Reger, la Partita per violoncello solo op. 31 di Ahmed Adnan Saygun, un compositore turco del Novecento, e alcuni canti armeni anonimi, trascritti per violoncello solo dallo stesso Brunello.

Mario Brunello_Foto Erica Andreini
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Mario Brunello è stato il primo artista italiano, nel 1986, a vincere il Concorso Ciaikovskij di Mosca che lo ha proiettato sulla scena internazionale. È invitato dalle più prestigiose orchestre, tra le quali London Philharmonic, Munich Philharmonic, Philadelphia Orchestra, Mahler Chamber Orchestra, Orchestre Philharmonique de Radio-France, Kioi Sinfonietta, NHK Symphony di Tokyo, Filarmonica della Scala, Accademia di Santa Cecilia; lavora con direttori quali Valery Gergiev, Sir Antonio Pappano, Yuri Temirkanov, Manfred Honeck, Riccardo Chailly, Vladimir Jurowskij, Ton Koopman, John Axelrod, Riccardo Muti, Daniele Gatti, Myung-Whun Chung, Seiji Ozawa. Brunello riserva ampio spazio a progetti che coinvolgono forme d’arte e saperi diversi, integrandoli con il repertorio tradizionale. Ha interagito con Uri Caine, Paolo Fresu, Marco Paolini, Gianmaria Testa, Margherita Hack, Moni Ovadia e Vinicio Capossela. L’ampia discografia include opere di Vivaldi, Bach, Beethoven, Brahms, Schubert, Franck, Haydn, Chopin, Janácˇek e Sollima. Deutsche Grammophon ha pubblicato il Triplo Concerto di Beethoven diretto da Claudio Abbado e Egea Records ha dedicato all’artista la collana “Brunello Series” composta da cinque cd, tra i quali le Suite di Bach, che hanno vinto il Premio della Critica 2010. Tra i principali impegni della stagione 2013-14 spiccano i concerti con l’Orchestra di Santa Cecilia diretta da Antonio Pappano e successivamente da Manfred Honeck, una tournée con la Kremerata Baltica come direttore e solista, un tour negli Stati Uniti con la Venice Baroque Orchestra, il ritorno a Mosca con i Virtuosi di Mosca e a San Pietroburgo con Valery Gergiev e l’Orchestra del Mariinsky, concerti a Vienna e Bolzano con l’Hugo Wolf Quartet, concerti con le orchestre di Verona, Cagliari e Genova nel doppio ruolo di solista e direttore. Per l’anniversario verdiano ha ideato con Marco Paolini lo spettacolo Verdi, narrar cantando, presentato in molte città italiane dopo il debutto al Teatro Regio di Torino. Suona il prezioso violoncello Maggini dei primi del Seicento appartenuto a Franco Rossi.

Gabriella Caramore_Foto Giorgio Boato
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Nata a Venezia, Gabriella Caramore è saggista, autrice di radio-documentari e di testi radiofonici. Cura e conduce il programma di cultura religiosa “Uomini e profeti” su Radio3. Ha insegnato Religioni e comunicazione all’Università La Sapienza di Roma. Dirige una collana di testi di spiritualità per la casa editrice Morcelliana. Tra le sue pubblicazioni: La fatica della luce, confini del religioso (Morcelliana, 2008); Nessuno ha mai visto Dio (Morcelliana, 2012); Come un bambino. Saggio sulla vita piccola (Morcelliana, 2013); Le domande dell’uomo con Maurizio Ciampa (La Scuola, 2013) e Pazienza. Parole controtempo (Il Mulino, 2014).

I biglietti per il concerto (intero 25 €, ridotto 20 €), sono in vendita alla Biglietteria di Città di Castello (Corso Cavour, Palazzo del Podestà), oppure online all’indirizzo http://www.festivalnazioni.com. Per informazioni tel. 075 8522823, [email protected].

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GLI EVENTI COLLATERALI DI GIOVEDÌ 4 SETTEMBRE

Due le iniziative collaterali al Chiostro di San Domenico previste per giovedì 4 settembre. Alle 18.30 si terrà il concerto degli allievi della classe di musica da camera di Pierpaolo Maurizzi e Yves Savary, mentre alle 23, al termine del concerto di Mario Brunello con Gabriella Caramore, Stefano Giogli presenta uno slide show con i progetti fotografici di Silvia Camporesi (Journey to Armenia) e Antonelli Monzoni (Ferita armena).

Giovedì 4 settembre è possibile visitare alla Pinacoteca comunale di Città di Castello la mostra Segno, forma, gesto, che ospita le opere della collezione della Galleria Civica di Modena. L’esposizione, a cura di Atlante servizi culturali, è aperta al pubblico negli orari 10-13/14.30-18.30. Esibendo la Festivalcard o un biglietto del festival è possibile accedere con un biglietto ridotto.

È aperta al pubblico inoltre l’esposizione Pensieri comuni di Laura Tofani e Francesco Fantini a La Rotonda di Città di Castello negli orari 20.30-23.30. L’ingresso è gratuito.

Ad Anghiari, al Museo di Palazzo Taglieschi (aperto dalle 9 alle 18) e al Museo della Battaglia di Palazzo Marzocco (aperto dalle 9.30 alle 13 e dalle 14.30 alle 18.30), sono esposte le fotografie di Paola Jazurlo e Stefano Evangelista scattate in occasione di un recente viaggio in Armenia.



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