Mario Desiati: la Passione Oltre le Regole Sociali

Chiara Cosentino 17 gennaio 2014 leggere, letteratura Nessun commento

Il libro dell’amore proibito è un romanzo scritto da Mario Desiati, già autore di Neppure quando è notte, Vita precaria e amore eterno, Il paese delle spose infelici e Ternitti, e pubblicato da Mondadori nel 2013. Il protagonista della storia è un ragazzino di tredici anni timido, fragile e solitario: Francesco, detto Veleno, da quando un suo antenato aveva avvelenato il padrone per impadronirsi delle terre. La sua vita si svolge a Martina Franca il paese pugliese dove vive e frequenta la terza media. A scuola conosce due ragazzi ripetenti e ribelli, Nappi e Mimmo, le lezioni sono noiose e poco coinvolgenti ma due professori colpiscono la loro fantasia. La Tricarico di educazione artistica, tanto bella quanto indifferente ai loro sguardi e Donatella Telesca. Quest’ultima insegna educazione tecnica ed ha più del doppio degli anni di Veleno. Si comporta da amica, siede tra i banchi, ascolta i ragazzi attentamente, li guarda come nessuno aveva mai fatto prima. Un giorno, durante uno dei laboratori tenuti dalla professoressa, il bidello li scopre mentre amoreggiano con lei. La donna viene arrestata e gli adolescenti affidati al consultorio familiare. La famiglia di Veleno viene coinvolta in uno scandalo e la sua presenza in casa crea disagio. Solo nonna Comasia, che sa cosa significa amare veramente, comprende la sofferenza che egli prova. Nella storia interagiscono anche altri personaggi: l’assistente sociale Pippo, che si rivelerà incapace di aiutarlo davvero e Walter, il ragazzo più bello del paese, finito sulla sedia a rotelle a causa di un incidente con la moto. Francesco è perdutamente innamorato di Donatella, prega, va in chiesa, fa la cresima, è convinto che Dio non può impedirgli di amare; nel frattempo lei è sotto processo e rischia tre anni di carcere per corruzione di minori e calunnia. Le altre insegnanti sono spietate nel testimoniare contro la collega perché ha osato infrangere le regole. Veleno non si rassegna alla “perdita” dell’amata perciò decide di cercarla.

Si vedono per un breve incontro, Donatella gli dice che deve dimenticarla. Un giorno Francesco, ormai diciassettenne, ruba l’auto dei genitori e va a prenderla, lei ha già trentatré anni. Amoreggiano in macchina, lui le sussurra che l’aspetterà per sempre ma l’idillio dura poco perché vengono fermati dalla polizia ad un posto di blocco e la donna viene portata via. Lo scrittore procede nella narrazione raccontando l’adolescenza infelice di Veleno: la storia d’amore fallimentare con una coetanea, le angherie subite durante il servizio militare, il periodo universitario a Milano da studente di lettere emigrato e indigente, l’attesa estenuante di Donatella, gli amici che compaiono in alcuni momenti del racconto partecipi di una storia infelice. Passa il tempo, la donna esce dal carcere. Ora ha trentasette anni e lui poco più di ventuno, decidono di non andare via dalla terra natìa ma di rimanere in Puglia anche se la comunità continua a trattarli con disprezzo, li ostacola perché il loro amore dà scandalo. Lei è cambiata fisicamente, ha superato la prova più grande ma lui l’ama più di prima. Il loro amore, nonostante le lunghe attese ed i silenzi, non si è indebolito ma rafforzato. Il racconto si conclude con Veleno, Donatella, Nappi e Walter che decidono di lottare contro «le regole che non consentono agli uomini di farsi del bene». È un libro sull’amore impossibile, sulla passione e sulla fedeltà a un sentimento così grande che non conosce ostacoli, capace di superare ogni barriera, di andare oltre i vincoli e le regole che la società impone all’essere umano. Dal punto di vista formale il libro è scritto e procede per tagli, il lettore viene catapultato all’interno della vicenda senza preamboli. I passi in cui lo scrittore descrive i paesaggi pugliesi sono molto belli e si possono cogliere facilmente. Il testo è scorrevole e scritto in modo sincero, Desiati non si perde in giri di parole inutili e non tenta di nascondere la realtà dei fatti. Purtroppo, nella parte centrale, la storia perde omogeneità risultando spezzettata e dispersiva; quella finale manca di un ultimo slancio capace di dare nuova freschezza all’insieme, perciò risulta prevedibile, superficiale e poco coinvolgente.